Previsto per oggi 21 luglio, un workshop dal titolo Preventing and Addressing Sexual and Gender-Based Violence in Places of Deprivation of Liberty, organizzato dall’OSCE Office for Democratic Institutions and Human Rights (ODIHR).
L’obiettivo del workshop è di sensibilizzare sulla violenza sessuale e di genere (SGBV) nei luoghi di privazione della libertà ed esplorare come i meccanismi di supervisione nella regione dell’OSCE possano integrare meglio la questione nel loro regolare monitoraggio, in particolare utilizzando gli strumenti dell’ODIHR. Per quanto sia una realtà diffusa, la SGBV rimane spesso un tabù sia per i detenuti che per le autorità statali, essendo accettata come “danno collaterale” della detenzione. La SGBV può costituire tortura, come confermato dallo United Nations Special Rapporteur on Torture, quando è attuata da, o su istigazione di, o con il consenso o l’acquiescenza di, pubblici ufficiali. Nella maggior parte dei casi, le vittime sono riluttanti a denunciare per paura di essere punite e anche a causa dello stigma che ne deriva.
Il workshop interattivo riunirà esperti sull’argomento e rappresentanti di organismi di monitoraggio, compresi i meccanismi nazionali di prevenzione, le istituzioni ombuds e le organizzazioni della società civile accreditate per monitorare le strutture di detenzione della giustizia penale.
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