Apertura delle iscrizioni per i seminari AESI 2026 

L’Associazione Europea per gli Studi Internazionali (AESI) è lieta di annunciare l’apertura delle iscrizioni per i seminari AESI 2026 che formeranno studenti e giovani professionisti nel campo della diplomazia internazionale. Il titolo di questa edizione è “New World Order calls European Union for a stronger leadership of Peace”. 

L’AESI è un’associazione culturale che si propone di sviluppare, nelle sue attività di studio e formazione e nei programmi internazionali, una vera cultura della cooperazione tra i popoli e le nazioni, nel rispetto della dignità e dell’identità umana. 

I corsi e i seminari vedranno la presenza di ambasciatori, rappresentanti delle Nazioni Unite, membri delle Commissioni parlamentari europee, professori ed esperti nel campo della diplomazia. Inoltre, AESI organizza i seminari ed altre attività di approfondimento in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Centro Alti Studi Difesa (CASD) e la Rappresentanza della Commissione europea in Italia.  

Massimo Maria Caneva, presidente di AESI ha affermato: “Oggi si parla solo di scontri militari, di sicurezza dei confini, di profitti economici e di interessi degli Stati. Con la nuova generazione ci prepariamo a riportare i valori della politica internazionale e delle relazioni tra Stati a quelli dei “Padri fondatori” dell’Unione Europea e che, dopo il disastro della Seconda Guerra Mondiale, ebbero il coraggio di riunirsi e impegnarsi per un futuro di cooperazione e collaborazione tra Stati. 

Ad oggi, parlare solo di interessi strategici, mettendo il proprio Paese al di sopra di tutto per poi confrontarsi e condizionare la geopolitica, non è un obiettivo di pace perseguibile. 

Costruire la pace significa costruire le condizioni per una convivenza che punti al bene comune e alla comprensione. Tutte queste non sono illusioni ma realtà; sono le basi della vera democrazia e della libertà nel rispetto della dignità della persona. 

È inutile parlare di difesa della vita se non si capisce che il primo punto da rispettare è proprio la persona umana nelle relazioni internazionali e nella solidarietà tra i popoli”. 

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FONTE: AESI