L’Ambasciata del Canada in Italia e l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) hanno ospitato a Roma una tavola rotonda di alto livello dedicata al tema “Integrità e sicurezza nelle supply chain dei minerali critici”.
L’incontro ha riunito diplomatici, responsabili politici, rappresentanti di organizzazioni internazionali, ricercatori e membri della società civile per discutere delle crescenti vulnerabilità legate alla domanda globale di minerali strategici come nichel, cobalto, terre rare e stagno, sempre più essenziali per la produzione di veicoli elettrici, semiconduttori e tecnologie per l’energia pulita.
Con l’accelerazione della transizione energetica e digitale, la competizione per l’accesso a queste risorse sta creando nuove opportunità economiche, ma anche rischi di illegalità, corruzione, degrado ambientale e flussi finanziari illeciti, con potenziali impatti sullo sviluppo sostenibile e sulla stabilità globale.
Partnership e governance per supply chain trasparenti
I discorsi di apertura sono stati affidati a Jeremy Adler, Vice Capo Missione dell’Ambasciata del Canada, e a Leif Villadsen, Direttore ad interim dell’UNICRI, che hanno entrambi sottolineato l’importanza di partnership internazionali solide per garantire supply chain trasparenti e sostenibili.
Villadsen ha ricordato l’impegno di UNICRI nel colmare il divario tra ricerca e azione, attraverso un approccio integrato che combina ricerca orientata alle politiche, sviluppo di capacità e cooperazione internazionale per prevenire e contrastare il crimine. Nel campo dei minerali critici, questo significa comprendere il funzionamento delle reti criminali, individuare le vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento e sviluppare strumenti concreti per rafforzarne l’integrità.
La sessione è stata moderata da Matthew Burnett-Stuart, Programme Officer dell’UNICRI, che ha introdotto il lavoro dell’Istituto sui minerali critici, incentrato su criminalità organizzata, corruzione e impatti ambientali delle supply chain.
Tecnologie emergenti e cooperazione globale
Nel corso della tavola rotonda sono stati analizzati gli aspetti geopolitici, economici e penali delle catene di approvvigionamento e il contributo delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e il monitoraggio satellitare, per migliorare la tracciabilità e l’applicazione delle norme.
Tra i relatori:
- Lorenzo Colantoni, giornalista, ricercatore e consulente UNICRI
- Claudia Carpanese, ricercatrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC)
- Michela Corvino, Earth Observation Security Applications Engineer, Agenzia Spaziale Europea (ESA)
- Sara Marcucci, fondatrice di AI + Planetary Justice Alliance
Gli interventi hanno spaziato dalle reti criminali transfrontaliere coinvolte nell’estrazione illegale, all’uso dei dati di osservazione terrestre per individuare i reati ambientali, fino ai costi nascosti e ai rischi etici legati all’uso dell’intelligenza artificiale. La discussione ha evidenziato la necessità di una cooperazione più stretta tra Paesi produttori e consumatori per rafforzare l’integrità e la resilienza delle catene di approvvigionamento.
L’impegno del Canada e la prospettiva internazionale
L’iniziativa si inserisce nella leadership del Canada nell’ambito del Piano d’Azione del G7 sui Minerali Critici e si allinea agli sforzi internazionali volti a promuovere pratiche di approvvigionamento responsabile e a consolidare la resilienza delle supply chain globali.
FONTE E FOTO: UNICRI

