Ande – Rafforzamento della cooperazione regionale per il contrasto dei reati legati ai minerali 

L’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) ha riaffermato il proprio impegno a supportare i Paesi andini nel rafforzamento della cooperazione, delle capacità investigative e delle attività di contrasto all’estrazione mineraria illegale e ai crimini a essa correlati. 

Il 20 e 21 ottobre, rappresentanti di Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù si sono riuniti a Lima per partecipare alla XXXII Riunione Ordinaria del Comitato Andino sull’Estrazione Mineraria Illegale (CAMI) e alla II Riunione Strategica ad Alto Livello (RANE). Gli incontri sono stati co-organizzati dal Segretariato Generale della Comunità Andina, dal Ministero degli Affari Esteri del Perù, dall’UNICRI e dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC)

Durante i lavori, i partecipanti hanno sottolineato l’importanza di una risposta regionale coordinata, del rafforzamento della cooperazione internazionale e del miglioramento della tracciabilità lungo le catene di approvvigionamento dei minerali. Le riunioni si sono svolte nell’ambito della Andean Policy to Combat Illegal Mining (Decisione 774) e del recente Piano d’Azione 2025–2030, volto a guidare gli sforzi regionali nelle indagini e nella collaborazione transfrontaliera contro le minacce globali. 

Nel suo intervento, Carolina Lizárraga, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’UNICRI, ha evidenziato come «i reati ambientali, come l’estrazione mineraria illegale, rappresentino tra i crimini in più rapida ascesa nell’economia mondiale, ponendo serie minacce alla governance, allo Stato di diritto e agli ecosistemi più fragili». Ha inoltre ribadito l’impegno dell’UNICRI a supportare le istituzioni andine attraverso ricerca, innovazione tecnologica e iniziative congiunte volte a migliorare la tracciabilità, l’integrità e la sostenibilità nelle filiere minerarie. 

Il Segretario Generale della Comunità Andina, Ambasciatore Gonzalo Gutiérrez Reinel, ha esortato a promuovere azioni concrete, innovazione ed efficace cooperazione, affinché i minerali andini diventino una risorsa per la crescita sostenibile e non per la criminalità organizzata. 

Allo stesso modo, il Vice Ministro per la Pubblica Sicurezza dell’Ecuador, Jorge Andrés Rivadeneira, in rappresentanza della Presidenza pro tempore dell’Ecuador presso la Comunità Andina, ha sottolineato l’impegno condiviso degli Stati membri nell’attuazione del Piano d’Azione 2025–2030 come base per la cooperazione regionale. 

Il Vice Ministro degli Affari Esteri del Perù, Ambasciatore Félix Denegri Boza, ha richiamato l’attenzione sulla complessità dell’estrazione illegale dell’oro e dei minerali critici, un fenomeno che alimenta i network della criminalità organizzata e i flussi finanziari illeciti. Ha inoltre sottolineato l’importanza delle partnership internazionali e della cooperazione tecnica nel quadro andino per rafforzare la resilienza regionale di fronte a tali minacce. 

Nel corso delle due giornate, gli esperti hanno presentato analisi approfondite sull’estrazione mineraria illegale e sui reati connessi, contribuendo a una migliore comprensione della natura multidimensionale del fenomeno e all’individuazione delle priorità per un’azione coordinata ed efficace. 

La partecipazione dell’UNICRI a queste discussioni si inserisce nel quadro delle sue più ampie attività di ricerca sui minerali critici e i reati ambientali, confermando l’impegno dell’Istituto a sostenere i Paesi della regione andina – e oltre – nella promozione di una governance responsabile delle risorse naturali, nel rafforzamento dell’integrità istituzionale e nella tutela delle comunità e degli ecosistemi

FONTE E FOTO: UN