Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre un miliardo di persone nel mondo ha più di 60 anni, e si stima che entro il 2050 questo numero supererà i due miliardi.
Questo dato non è soltanto un segnale dell’aumento della longevità — frutto di migliori cure, diete equilibrate e stili di vita più sani — ma anche un campanello d’allarme rispetto alla crescente domanda di cure, sostegno e assistenza in tutte le fasi della vita.
Per richiamare l’attenzione su questo tema, ogni anno, il 29 ottobre si celebra la Giornata Internazionale dell’Assistenza e del Sostegno, dedicata a riconoscere il valore umano, sociale ed economico del lavoro assistenziale — un lavoro spesso invisibile e sottovalutato, ma essenziale per il benessere collettivo.
L’economia dell’assistenza
Con l’espressione “economia dell’assistenza” si fa riferimento a due dimensioni che si intrecciano:
- Assistenza diretta, personale e relazionale (ad esempio nutrire un bambino o assistere un partner malato);
- Assistenza indiretta, come cucinare o pulire.
Queste attività possono essere retribuite, quando svolte da professionisti (operatori sanitari, infermieri, educatori, lavoratori domestici), oppure non retribuite, quando restano a carico di familiari o volontari.
Entrambi i settori sono in crescita, trainati dall’aumento sia della popolazione anziana sia della natalità globale. Tuttavia, il lavoro di assistenza continua a essere caratterizzato da bassi salari, carenza di tutele e benefici, e alti rischi fisici e psicologici.
Oggi, di fronte ai cambiamenti demografici, alle trasformazioni delle strutture familiari e alle lacune delle politiche sociali, è necessario un impegno condiviso da parte di governi, istituzioni e cittadini per garantire servizi di assistenza dignitosi, accessibili e di qualità. Ignorare questo bisogno significherebbe aggravare le disuguaglianze sociali e di genere e mettere a rischio la sostenibilità dei sistemi di welfare.
L’impegno dell’ILO e il legame con l’Agenda 2030
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) è in prima linea su questo fronte.
Nel 2023 ha lanciato la strategia “Care work and care jobs for the future of decent work”, articolata in cinque fasi e volta a rendere il lavoro dignitoso una realtà per i lavoratori domestici di tutto il mondo — una categoria che ancora oggi presenta alcune delle condizioni più precarie del mercato del lavoro.
La Giornata si inserisce inoltre pienamente nel quadro dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica) dell’Agenda 2030 e nell’Agenda sul Lavoro Dignitoso dell’ILO.
Background
Nel luglio 2023, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione A/RES/77/317, proclamando ufficialmente il 29 ottobre come Giornata Internazionale dell’Assistenza e del Sostegno.
Il valore della Giornata risiede anche nel suo messaggio sociale: riconoscere e valorizzare il lavoro degli operatori sanitari, dei lavoratori domestici e di tutti coloro che si dedicano all’assistenza favorisce l’inclusione e l’integrazione, contrastando dinamiche xenofobe e disuguaglianze ancora radicate in molte società.
Alcuni dati significativi
- La forza lavoro del settore comprende 249 milioni di donne e 132 milioni di uomini;
- Le donne svolgono il 76,2% del lavoro assistenziale non retribuito, dedicandovi 3,2 volte più tempo rispetto agli uomini;
- Entro il 2030, i posti di lavoro nel settore raggiungeranno 475 milioni;
- I lavoratori domestici (circa 70 milioni di persone) rappresentano almeno il 2,1% dell’occupazione mondiale;
- La giornata lavorativa media è più lunga per le donne (7 ore e 28 minuti) rispetto agli uomini (6 ore e 44 minuti);
- Le donne che si prendono cura di persone non autosufficienti tendono a subire penalizzazioni sul piano lavorativo, mentre gli uomini nella stessa condizione spesso ne traggono vantaggio occupazionale.
FOTO: UN © ILO

