Bambini sotto attacco
Ogni giorno, i bambini che vivono in zone di guerra in tutto il mondo affrontano orrori indicibili.
Non sono al sicuro mentre dormono nelle loro case o quando giocano all’aperto. Non sono protetti mentre vanno a scuola e neppure quando ricevono cure negli ospedali. Dall’uccisione e mutilazione, al rapimento e alla violenza sessuale, dagli attacchi contro l’istruzione e le strutture sanitarie, alla negazione dell’assistenza umanitaria di cui hanno disperatamente bisogno, i bambini sono nel mirino delle parti in conflitto su una scala sbalorditiva.
Le guerre causano molteplici privazioni aggiuntive, tra cui fame, malattie e povertà. Il rapporto dell’UNICEF “Progress and challenges for children living in armed conflict”, conferma che ogni anno il numero di violazioni accertate per i bambini colpiti dalle guerre continua ad aumentare. Ognuno di questi numeri rappresenta una grave tragedia per un bambino, una famiglia, una comunità.
Background
Il 19 agosto 1982, durante una sessione speciale di emergenza sulla questione palestinese, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “inorridita per il gran numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di aggressione di Israele”, ha deciso di commemorare il 4 giugno di ogni anno come Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressione.
Questa giornata è dedicata a riconoscere il dolore sofferto dai bambini di tutto il mondo che sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi. Essa riafferma l’impegno delle Nazioni Unite per proteggere i diritti dei bambini, guidato dalla Convenzione sui diritti del bambino, il trattato internazionale sui diritti umani più rapidamente e ampiamente ratificato nella storia.
Inoltre, nel 1997 l’Assemblea Generale ha adottato la risoluzione 51/77 sui diritti del fanciullo. Questo è stato uno sviluppo storico negli sforzi per migliorare la protezione dei bambini in situazioni di conflitto.
Dati allarmanti
Il rapporto UNICEF “25 anni di bambini e conflitti armati” presenta dati preoccupanti riguardanti i bambini coinvolti in situazioni di guerra dal 2005:
- 104.100 bambini morti o mutilati: almeno 104.100 bambini sono stati uccisi o mutilati, con oltre due terzi di questi casi verificatesi tra il 2014 e il 2020, con una media di 10.500 bambini uccisi o mutilati ogni anno.
- 93.000 bambini sono stati reclutati in settori armati: almeno 93.000 sono stati reclutati da gruppi armati. Tra il 2016 e il 2020, l’ONU ha verificato il reclutamento e l’uso di una media di 8.756 bambini all’anno (8.521 nel 2020).
- 25.700 bambini sono stati rapiti: più di 25.700 bambini sono stati rapiti, con due terzi dei casi verificatesi tra il 2014 – 2020. La media annuale è di 2.414 rapimenti, con un picco di 3.202 nel 2020. I ragazzi costituiscono tre quarti dei rapiti, ma anche le ragazze sono a rischio di rapimento a fini di violenza sessuale e sfruttamento.
- 14.200 bambini sono sessualmente violati: più di 14.200 bambini sono stati vittime di stupri e altre forme di violenze sessuale. La media annuale è di 890 bambini, con un massimo di 1.268 nel 2020. Tuttavia, questi dati non riflettono la reale portata del fenomeno, poichè i casi di violenza sessuale, inclusi quelli contro i ragazzi, sono spesso sottovalutati. Le ragazze sono state vittime nel 97% dei casi negli ultimi 5 anni.
- 14.900 casi di negazione dell’accesso umanitario: sono stati verificati oltre 14.900 casi di negazione dell’accesso umanitario, con circa l’80% degli incidenti avvenuti negli ultimi 5 anni, dimostrando un aumento degli sforzi per documentare e verificare tali episodi.
- 13.900 scuole e ospedali distrutti: più di 13.900 attacchi a scuole e ospedali sono stati verificati. Quasi tre quarti di questi attacchi hanno colpito strutture educative, personale e alunni, con una media annuale di 873 attacchi, di cui 1.032 tra il 2016 e il 2020.
Fonte: UNICEF fact sheet “Progress and challenges for children living in armed conflict”, 2022.
La campagna ACT per proteggere i bambini colpiti da conflitti
In risposta a un aumento delle gravi violazioni commesse contro i bambini, il Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i Bambini e i Conflitti Armati ha lanciato #ACTtoProtect, una campagna globale volta a generare maggiore consapevolezza e azione per proteggere i bambini colpiti dalla guerra. La campagna, che durerà tre anni, mira a prevenire le gravi violazioni commesse contro i bambini in tempi di conflitto.
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Poesie per la Pace
“The farewell in our eyes,
Our worries take their leave,
Frustrations go astray,
Peace is not delayed.”
Kadidia, Mali
Con l’iniziativa “Poems for Peace”, l’UNICEF offre ai bambini una piattaforma per spiegare nelle loro parole l’impatto del conflitto e della guerra sulla loro vita – e le loro speranze e sogni per il futuro. Amplificando la voce dei bambini, l’UNICEF mette in luce la straordinaria forza e coraggio dei giovani che desiderano un futuro più stabile.
Dall’inizio dell’iniziativa nel 2020, l’UNICEF ha ricevuto migliaia di poesie da 8 anni a 24 anni in tutto il mondo, tra cui Afghanistan, Burkina Faso, Etiopia, Haiti, Iraq, Mali, Myanmar, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen.
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Mostra fotografica: “Dalla disperazione alla speranza; Bambini oltre il conflitto armato”
Organizzata dall’Ufficio del Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i Bambini e i Conflitti Armati, la mostra fotografica mira a riflettere sulla complessità della vita dei bambini in mezzo al conflitto, sottolineando sia la tragedia che la fede in un futuro migliore.

Secondo l’UNICEF, ci sono 933.994 bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria nei Territori palestinesi occupati. Israele e i Territori palestinesi occupati sono stati una delle situazioni con i più alti episodi di negazione dell’accesso umanitario nel 2020, con 661 incidenti verificati dalle Nazioni Unite, secondo l’ultimo rapporto del Segretario Generale sui bambini e i conflitti armati.
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FONTE: UN
FOTO: UN Photo/Eric Kanalstein (South Sudan)