“L’istruzione non è solo un diritto umano fondamentale in sé. È essenziale per il rispetto di tutti i diritti umani. Invito tutti i paesi a investire nell’istruzione e a non risparmiare alcuno sforzo per salvaguardare l’istruzione e i luoghi di apprendimento, proteggere gli studenti e gli insegnanti e rendere responsabili gli autori degli attacchi ai luoghi di apprendimento.”
António Guterres
Conflitti armati: quando il rumore delle armi silenziano l’educazione
Grazie alle conoscenze, alle competenze e al sostegno acquisiti attraverso l’istruzione, le generazioni sopravvivono alle crisi e conducono il mondo verso un futuro sostenibile. Ciò è particolarmente vero per i gruppi vulnerabili, tra cui le ragazze, i migranti, i rifugiati e le persone con disabilità.
Nelle aree di conflitto, scuole e università, che dovrebbero essere luoghi di rifugio e speranza, troppo spesso diventano bersagli di violenze deliberate o vittime di danni collaterali. I bambini, gli studenti e gli insegnanti subiscono conseguenze fisiche e psicologiche devastanti, con interruzioni che possono precludere l’accesso a un’istruzione di qualità, aumentando i tassi di abbandono scolastico e compromettendo la loro crescita.
Il costo incalcolabile per i bambini che vivono i conflitti
La relazione annuale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati per l’anno 2023 presenta un racconto straziante della violenza subita dai bambini nelle zone di conflitto. La relazione conferma 32.990 gravi violazioni contro 22.557 bambini, evidenziando un allarmante aumento di tali incidenti.
“Dobbiamo smettere di deludere i nostri figli”
L’allarmante numero di bambini che hanno subito gravi violazioni nei conflitti durante il 2023 è “un richiamo al risveglio”, secondo la Rappresentante speciale del Segretario generale per i bambini e i conflitti armati. Quest’ultima, nonché Virginia Gamba, ha dichiarato che “stiamo deludendo i bambini” e ha chiesto alla comunità internazionale di “riaffermare il consenso universale per proteggere i bambini dai conflitti armati”. Ha anche esortato gli Stati membri dell’Organizzazione a “adempiere alla loro responsabilità primaria di proteggere le loro popolazioni e rispettare tutte le norme e gli standard applicabili nella condotta delle situazioni di conflitto armato”.
Background
La giornata è stata istituita con decisione unanime dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha invitato l’UNESCO e l’UNICEF a sensibilizzare sulla situazione di milioni di bambini nei paesi colpiti da conflitti.
La risoluzione che proclama la Giornata è stata presentata dallo Stato del Qatar e co-sponsorizzata da 62 paesi. La risoluzione dell’Assemblea Generale afferma che i governi hanno la responsabilità primaria di fornire protezione e garantire un’istruzione inclusiva ed equa a tutti i livelli, specialmente per gli studenti che vivono situazioni vulnerabili. Sottolinea inoltre la necessità di intensificare gli sforzi e aumentare i finanziamenti per promuovere ambienti scolastici sicuri e protettivi in condizioni di emergenze umanitarie, adottando tutte le misure possibili per proteggere scuole, studenti e personale scolastico.
L’UNESCO e l’UNICEF hanno il compito di facilitare la celebrazione annuale della Giornata in stretta collaborazione con i partner all’interno e all’esterno del sistema delle Nazioni Unite. Lavorando in prima linea nei paesi colpiti da conflitti, gli enti delle Nazioni Unite hanno a lungo assistito gli Stati membri nel rafforzare la loro capacità di fornire opportunità educative di qualità per tutte e tutti, in tempi di crisi.
FONTE: UN
FOTO: “Studenti in una classe di scienze presso una scuola femminile gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) nel campo di Wihdat per i rifugiati palestinesi ad Amman, in Giordania.” ©UN/Mark Garten. UN