Giornata mondiale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti – 2 novembre 

Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), dal 7 ottobre 2023 almeno 247 giornalisti palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Coloro che fungono da occhi e orecchie della verità, fornendo informazioni indipendenti e obiettive di cui altrimenti non disporremmo, sono stati intenzionalmente presi di mira dalle forze di difesa israeliane (IDF) per censurare ciò che intendevano riportare.  

La tutela della libertà di stampa e di espressione, principi fondamentali celebrati nella Giornata mondiale per porre fine all’impunità dei i crimini contro i giornalisti, è oggi più che mai attuale. 

Il tema 2025 

Il tema scelto per le celebrazioni di quest’anno pone l’attenzione sul diritto all’informazione e sulle minacce che le giornaliste affrontano nello svolgimento del proprio lavoro, nonché sull’effetto dissuasivo che queste violenze producono sulla libertà di espressione in senso più ampio: “Chat GBV: Sensibilizzazione sulla violenza di genere contro le giornaliste facilitata dall’intelligenza artificiale”.  

Le nuove tecnologie e le trasformazioni digitali hanno aperto opportunità senza precedenti per la libertà di espressione e l’attivismo, ma hanno anche amplificato i rischi, soprattutto per le donne che ricoprono ruoli pubblici – come giornaliste, politiche e divulgatrici

L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha infatti facilitato nuove forme di violenza di genere tecnologicamente mediate (TFGBV) e favorito la diffusione di minacce digitali quali disinformazione, sorveglianza indebita e deepfake.  

“Chat GBV” rappresenta un invito all’azione rivolto a tutte le parti interessate affinché affrontino in odo concreto la violenza di genere in ogni sua forma e contesto. 

L’effetto paralizzante degli attacchi ai giornalisti sulla società 

Secondo il rapporto UNESCO sulla sicurezza dei giornalisti, l’America Larina e i Caraibi continuano ad essere le regioni con il più alto numero di vittime tra i professionisti dell’informazione.  

Un’indagine condotta a Cuba ha rivelato che solo lo 0,86% degli articoli pubblicati tratta il tema della violenza di genere, e principalmente in occasioni simboliche come l’8 marzo o il 25 novembre.  

Dal 1993, oltre 1800 giornalisti sono stati uccisi a causa della loro attività professionale. In nove casi su dieci, la giustizia non ha fatto il suo corso: un livello di impunità che legittima ulteriori violenze e riflette spesso l’aggravarsi dei conflitti e il collasso dei sistemi giudiziari. 

Sebbene l’omicidio rappresenti la forma più estrema di censura, i giornalisti affrontano quotidianamente una vasta gamma di minacce: dal rapimento, alla tortura fino alle molestie online.  

Nel documento UNESCO “The Chilling: Global trends in online violence against women journalists”, il 73% delle giornaliste ha dichiarato di aver ricevuto minacce, intimidazioni ed insulti legati al proprio lavoro.  

Nel solo 2022, 10 giornaliste sono state assassinate a causa della loro attività professionale. 

Gli attacchi ai giornalisti sono attacchi alla società nel suo insieme: la creazione di un clima di paura e terrore impedisce la libera circolazione di informazioni, idee, opinioni, pilastri essenziali di qualsiasi democrazia.  

La risposta delle Nazioni Unite 

Lo UN Plan of Action sulla sicurezza dei giornalisti e sull’impunità rappresenta il primo sforzo congiunto del sistema delle Nazioni Unite per affrontare questi crimini attraverso un approccio olistico e multisettoriale, che coinvolge agenzie ONU, autorità nazionali, media e organizzazioni della società civile. 

Sin dalla sua adozione, la questione della sicurezza dei giornalisti ha acquisito crescente visibilità all’interno delle Nazioni Unite, come dimostrano il numero sempre maggiore di dichiarazioni, risoluzioni e altri strumenti normativi, nonché l’Appello all’azione per i diritti umani lanciato dal Segretario Generale dell’ONU. 
La tutela dei giornalisti è inoltre parte integrante dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. 

Le celebrazioni 2025 

Le celebrazioni ufficiali della Giornata si terranno domenica 2 novembre, alle 9:00, a Parigi, dove l’UNESCO lancerà una campagna globale contro la violenza di genere facilitata dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi rischi che corrono le giornaliste e altri gruppi vulnerabili, promuovendo un’informazione libera e sicura.  

In Italia, la campagna sarà realizzata in collaborazione con Ossigeno per l’Informazione e prevede la pubblicazione, fra il 28 ottobre e il 2 novembre, di un banner gratuito sui principali quotidiani per aumentare la consapevolezza del problema tra i lettori.  

Background 

Nel dicembre 2013, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione A/RES/68/163, istituendo ufficialmente la Giornata mondiale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti e promuovere un ambiente sicuro e libero da indebite interferenze per i professionisti dell’informazione. 

La risoluzione invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per contrastare la cultura dell’impunità. La data del 2 novembre è stata scelta in memoria dell’assassinio di due giornalisti francesi in Mali, avvenuto il 2 novembre 2013

FONTE: UN, UNIPD, UNESCO, Giulia Giornaliste 

FOTO: UN UNESCO/Juliane C. Lelarge