“Dobbiamo lavorare insieme per arginare l’onda dell’odio e promuovere la tolleranza, la comprensione reciproca e il rispetto.”
António Guterres
Oggi, più che mai, il mondo continua a essere segnato da atti di intolleranza e violenza legati alla religione o alle convinzioni personali. Le vittime di questi episodi, spesso appartenenti a comunità religiose o minoranze, sono in costante aumento, sia in termini di numero che di gravità.
Per questo motivo l’Assemblea Generale ha adottato la risoluzione A/RES/73/296, intitolata “Giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo” che condanna fermamente tutte le forme di violenza e terrorismo perpetrate in nome della religione.
Gli Stati membri hanno ribadito la loro condanna unanime contro il terrorismo e l’estremismo violento, riaffermando che tali azioni non possono e non devono essere associate a una religione, nazionalità, civiltà o gruppo etnico.
Diritti umani connessi alla libertà di religione o di credo
La libertà di religione o di credo, la libertà di opinione e di espressione, il diritto di riunione pacifica e il diritto alla libertà di associazione sono tutti diritti interconnessi, sanciti dagli articoli 18, 19 e 20 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il rispetto di questi diritti svolge un ruolo importante nella lotta contro tutte le forme dell’intolleranza e la discriminazione basata sulla religione o sulle convinzioni personali.
Il dibattito aperto, costruttivo e rispettoso delle idee, nonché il dialogo interreligioso, interconfessionale e interculturale a livello locale, nazionale, regionale e internazionale possono svolgere un ruolo positivo nella lotta all’odio religioso, all’incitamento e alla violenza. Inoltre, l’esercizio del diritto alla libertà di opinione e di espressione e il pieno rispetto della libertà di cercare, ricevere e impartire informazioni può svolgere un ruolo positivo nel rafforzamento della democrazia e nella lotta contro l’intolleranza religiosa.
Background
La Giornata Internazionale del 22 agosto è stata istituita dall’Assemblea Generale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo. La risoluzione non solo condanna tali atti, ma riconosce anche l’importanza di offrire supporto e assistenza adeguata alle vittime e ai loro familiari, nel rispetto della legge internazionale. L’Assemblea ha inoltre evidenziato la necessità di proteggere i luoghi di culto e i siti religiosi, spesso bersaglio di attacchi, e di rafforzare i regimi giuridici nel loro compito di tutelare contro le discriminazioni e i crimini di odio.
Questa commemorazione si affianca alla Giornata internazionale della Memoria e dell’Omaggio alle Vittime del Terrorismo, istituita il 21 agosto (A/RES/72/165), riconoscendo la necessità di lavorare insieme per migliorare la protezione legale contro la discriminazione e i crimini di odio, intensificare gli sforzi interreligiosi, interconfessionali e interculturali e ampliare l’istruzione in materia di diritti umani.
Proclamando una giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, l’Assemblea Generale ha ricordato che gli Stati hanno la responsabilità primaria di promuovere e proteggere i diritti umani, compresi i diritti umani delle persone appartenenti a minoranze religiose, compreso il loro diritto di esercitare liberamente la propria religione o le proprie convinzioni.
La campagna 2024
Di seguito, il video della campagna pensata dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale:
FONTE: UN
FOTO: UN Photo/Manuel Elias. “Partecipanti all’evento “Armonia interreligiosa: attuazione dell’agenda trasformativa degli obiettivi di sviluppo sostenibile”, co-organizzato dall’Alleanza delle Nazioni Unite per le civiltà (UNAOC) e dal Comitato delle ONG religiose (2016).”