Giornata della Memoria per tutte le vittime dei conflitti chimici – 30 novembre

Le Nazioni Unite continueranno a fare la loro parte per mantenere viva la memoria delle vittime e sostenere tutti gli sforzi per garantire  che queste armi non siano più utilizzate – in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo.

António Guterres

Il 30 novembre, data commemorativa stabilita dalla ventesima Conferenza degli Stati Parti della Convenzione sulle armi chimiche, ricordiamo tutte le vittime dei conflitti chimici. Oltre a ricordare le vittime, questa giornata celebra l’impegno dell’Organizzazione per le proibizione delle armi chimiche (OPCW) nella lotta per eliminare definitivamente la minaccia rappresentata da queste  armi, promuovendo pace,sicurezza e multilateralismo.

Un impegno globale per eliminare le armi chimiche

La Convenzione sulle armi chimiche, adottata nel 1993 ed entrata in vigore il 29 aprile 1997, ha segnato una svolta storica nell’ambito del disarmo. L’obiettivo della Convenzione è chiaro: escludere completamente l’uso delle armi chimiche per il bene dell’umanita’.

Gli Stati firmatari hanno istituito l’OPCW per vigilare sull’attuazione della Convenzione, garantendo il rispetto delle sue disposizioni attraverso la verifica internazionale.

Un importante passo in avanti e’ sttao compiuto nel luglio 2023, quando l’OPCW ha certificato la distruzione di tutte le scorte dichiarate di armi chimiche nel mondo. Tuttavia, il rischio del loro utilizzo persiste.

La minaccia nelle guerre moderne: il caso russo-ucraino

La guerra in Ucraina ha riacceso le preoccupazioni sull’uso di armi chimiche. Dal 2022, sia la Russia che l’Ucraina si sono accusate reciprocamente di utilizzare armi chimiche.

L’OPCW monitora attentamente la situazione, ma le informazioni disponibili non sono sufficienti per confermare l’uso di armi chimiche.

Le accuse comprendono anche l’uso di cloropicrina e agenti antisommossa come metodi di guerra, con conseguenti sanzioni imposte dagli  Stati Uniti d’America contro la Russia.

Nonostante le incertezze, la possibilita’ che le armi chimiche tornino a essere utilizzate rimane una seria minaccia per la stabilita’ regionale e globale.

Per aggiornamenti, l’OPCW ha reso disponibile un compendio di tutta la corrispondenza ufficiale relativa al conflitto, consultabile qui.

Il ruolo di UNICRI nella prevenzione del terroismo chimico

In linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), in particolare l’obiettivo 9 sull’industria, l’innovazione e le infrastrutture, e l’obiettivo 16 per la promozione della pace, della giustizia e delle istituzioni forti, l’UNICRI sta adottando misure attive per affrontare la minaccia del terrorismo chimico e biologico.

Tra le iniziative più rilevanti:

  • Programmi di formazione: UNICRI organizza corsi per forze dell’ordine, autorità di regolamentazione e intelligence, con l’obiettivo di prevenire attacchi chimici da parte di attori non statali.
  • Progetto ATLAS in Nord Africa: Questo pilota, in collaborazione con l’FBI e il Dipartimento di Stato USA, mira a rafforzare la cooperazione regionale e a prevenire attacchi chimici attraverso indagini guidate dall’intelligence.
  • Sicurezza nel Sud-Est Asiatico: In Indonesia, UNICRI e UNODC, con il supporto dell’OPCW, lavorano per migliorare la capacità delle autorità locali di prevenire e rispondere all’uso di armi chimiche per scopi terroristici.

Un impegno continuo per un mondo senza armi chimiche

Nonostante i progressi, la minaccia rappresentata dalle armi chimiche non è ancora del tutto eliminata. La Giornata della Memoria per le Vittime dei Conflitti Chimici è un’occasione per rinnovare l’impegno globale verso un futuro in cui queste armi non siano più una realtà, ma solo un ricordo.

Restiamo vigili, informati e impegnati. La pace e la sicurezza globale dipendono dalla nostra determinazione collettiva.

FONTI: UN, UNICRI, OPCW

FOTO: “UNSCOM inspectors take mustard agent samples from 155-mm mustard agent artillery projectiles, which have been wrapped in plastic to minimize contamination, Iraq, 1991”, © UN Photo/Shankar Kunhambu. UN