Vite interconnesse, intrecci di speranza: porre fine alle disuguaglianze nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi

Mercoledì 17 aprile 2024, si è tenuta presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica a Roma, la presentazione da parte di Associazione Italiana Donne per lo sviluppo (AIDOS) e del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) del nuovo rapporto sullo stato della popolazione del mondo.

In occasione del 30° anniversario della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo svoltasi nel 1994 al Cairo, ci viene offerta la possibilità di riflettere sui grandi passi fatti per garantire salute e diritti sessuali e riproduttivi a tutte le persone. Infatti, nei 30 anni successivi al Programme of Action, adottato in quella storica Conferenza, gli sforzi compiuti hanno avuto un ampio successo, continuando a ispirare notevoli progressi.

Purtroppo, però, sono ancora molte le persone che continuano ad essere lasciate indietro. Differenze di potere e opportunità legate a genere, razzializzazione, nazionalità, tra molti altri fattori, limitano in larga misura le scelte di vita delle persone. Negli ultimi 30 anni, le disparità in materia di diritto alla salute, alla sessualità e alla riproduttività sono aumentate in modo significativo tra i vari paesi, e ciò risulta ancora più vero all’interno di determinate regioni o paesi.

Inoltre, in un momento storico caratterizzato da molteplici conflitti ed emergenze umanitarie, donne, ragazze e altri gruppi marginalizzati si trovano ad affrontare situazioni di maggiore vulnerabilità.

Come si evince dal comunicato stampa di AIDOS, “nell’indagine non si manca di sottolineare come le crisi umanitarie, i numerosi conflitti e i cambiamenti climatici stiano avendo un impatto sporporzionato su donne e ragazze, persone LGBTQIA+, persone con disabilità, persone anziane e adolescenti, dal momento che la salute sessuale e riproduttiva, nonché la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, rimangono i settori meno finanziati e monitorati negli interventi umanitari.”

Il rapporto UNFPAdal titolo “Vite interconnesse, intrecci di speranza: porre fine alle disuguaglianze nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi”, si pone l’obiettivo di esaminare,attraverso nuovi dati e storie dal campo, l’effettiva condizione di accesso alle informazioni e ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, nel mondo. I fatti e le cifre presentati nel report ci mostrano come, nonostante i progressi verificatisi negli ultimi anni, ci sia ancora una grande lavoro da compiere.

Durante la Conferenza, hanno preso la parola la Senatrice Cecilia D’Elia; Massimo Diana, come Rappresentante dell’UNFPA; la Professoressa Elena Ambrosetti, docente della Sapienza Università di Roma e Maria Grazia Panunzi, la Presidente dell’Associazione AIDOS.

Tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di uno sforzo collettivo da parte dei governi nazionali, delle organizzazioni governative e non e della società civile, mirato al raggiungimento dell’uguaglianza di genere, necessaria ed essenziale al fine di assicurare l’eradicazione delle diseguaglianze nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi. A tal proposito, nel report emerge che una piena uguaglianza di genere implicherebbe vantaggi sociali ed economici e, inoltre, che il mancato intervento verso tale uguaglianza comporta costi significativi per i governi nazionali.

Per consultare il report, cliccare qui.

FONTI: UNFPA, AIDOS.

FOTO: AIDOS.