Prevenzione, cura e reinserimento nei casi di dipendenza e di violenza: prospettiva di genere e promozione di buone prassi nei paesi del bacino mediterraneo
L’ Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI), in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche Antidroga del Governo italiano ha organizzato il workshop finale del Progetto Drugs Alcolhol and Women Network – DAWN che si è tenuto il 5 luglio 2016 presso la FAO a Roma.
Il progetto DAWN è stato avviato dall’UNICRI nel 2010 con il sostegno del Dipartimento delle Politiche Antidroga del Governo italiano. Scopo dell’iniziativa è stata la promozione e l’applicazione di approcci di genere nel trattamento dell’abuso di sostanze stupefacenti e nelle problematiche connesse a tale fenomeno. L’incontro del 5 luglio è stata un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di sviluppare e approfondire la ricerca sugli approcci di genere e per presentare i risultati del progetto che si è recentemente concluso.
Durante i saluti iniziali, la direttrice dell’UNICRI, Cindy J. Smith, ha riaffermato l’impegno dell’Istituto a proseguire le attività e la ricerca sulle questioni relative alle dipendenze, al diritto alla salute e alla prevenzione della violenza di genere. Gli impegni dell’UNICRI in ques’area si collegano ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e in particolare agli obiettivi tre e cinque che promuovono la salute, il benessere collettivo e l’uguaglianza di genere.
In particolare, la direttrice ha evidenziato la necessità di sviluppare politiche di genere più efficaci per l’accesso ai servizi sanitari e per garantire l’integrazione sociale, sottolinenado che “Gli obiettivi previsti nell’Agenda 2030 non possono essere raggiunti senza l’affermazione della giustizia sociale”.
I rappresentanti del governo italiano presenti al workshop, tra i quali Cosimo Maria Ferri, Sottosegreatrio di Stato alla Giustizia, hanno evidenziato l’importanza di continuare a sostenere questa area di lavoro e promuovere agli strumenti internazionali come la Piattaforma d’Azione di Pechino 2015 , la Risoluzione 55/5 del 2012 della Commissione sulle Droghe e la Risoluzione 59/5 della Sessione Speciale dell’Assemblea Generale sulle Droghe.
Gli esperti presenti hanno sottolineato l’importanza della ricerca nel sostenere una migliore formulazione delle politiche e delle buone prassi da adottare in materia.
Non solo è necessario portare avanti iniziative che adottino una prospettiva di genere e considerino soprattutto le disparità di genere. È altresì importante valutare il contesto di ogni individuo in modo da poter identificare soluzioni personalizzate.
Gli operatori sociali presenti all’evento hanno evidenziato la necessità di rafforzare le reti che coinvolgono gli esperti, gli accademici e il personale operativo.
Secondo gli operatori, non va trascurata l’importanza della formazione specifica sulle differenze di genere. Il trasferimento del know-how, la creazione di sinergie con le istituzioni governative e la comunità scientifica, lo scambio di competenze ed esperienze sono, a tal proposito, elementi essenziali per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il Progetto DAWN ha permesso di sviluppare vari strumenti di apprendimento, tra i quali linee guida, manuali operativi e moduli di formazione a distanza. L’iniziativa ha inoltre consentito la creazione di un Centro per la promozione dell’uguaglianza di genere e sulle vulnerabilità di genere (GEA). La creazione del Centro è una delle maggiori iniziative di sensibilizzazione sulla tossicodipendenza messe a punto fin ora e ha permesso di sviluppare modelli e strategie di prevenzione e di recupero innovativi che hanno coinvolto organizzazioni locali, regionali e nazionali. Risorse di questo tipo permettono di rafforzare le capacità di sviluppo e di creazione di reti finalizzate alla diffusione di nuovi approcci di genere che possano rispondere in modo efficace alle esigenze specifiche delle donne affette da dipendenze patologiche, migliorando così la loro protezione in tutto il mondo.
In tale contesto è stato creato un gruppo di esperti, che comprende rappresentanti delle Nazioni Unite e di altre agenzie internazionali, con lo scopo di migliorare l’accesso ai servizi sanitari e sociali per le donne, in particolare nel bacino del Mediterraneo.