“Si dice che nessuno conosca veramente una nazione finché non si è entrati nelle sue prigioni. Una nazione non dovrebbe essere giudicata per come tratta i suoi cittadini più alti, ma i suoi cittadini più bassi.”
Nelson Mandela
67 anni al servizio dell’umanità
Nelson Mandela ha dedicato la sua intera vita al servizio dell’umanità, come avvocato dei diritti umani, prigioniero di coscienza, operatore di pace internazionale e primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica libero.
Background
Novembre 2009 – in riconoscimento del contributo dell’ex presidente sudafricano alla cultura della pace e della libertà, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite dichiara il 18 luglio “Giornata internazionale di Nelson Mandela”.
La risoluzione A/RES/64/13 riconosce i valori di Mandela e la sua dedizione al servizio dell’umanità in vari ambiti: risoluzione dei conflitti, relazioni razziali, promozione e protezione dei diritti umani, riconciliazione, uguaglianza di genere, diritti dei bambini e di altri gruppi vulnerabili, lotta contro la povertà e promozione della giustizia sociale. La risoluzione riconosce anche il suo contributo alla lotta per la democrazia a livello internazionale e alla promozione di una cultura di pace in tutto il mondo.
Le “Nelson Mandela Rules”
Nella risoluzione A/RES/70/175, l’Assemblea Generale ha deciso di estendere il campo di applicazione della Giornata internazionale di Nelson Mandela anche per promuovere condizioni di detenzione umane, sensibilizzare i detenuti ad essere parte integrante della società e valorizzare il lavoro del personale carcerario come servizio sociale di particolare importanza.
La risoluzione non solo ha adottato le norme minime standard rivedute delle Nazioni Unite per il trattamento dei prigionieri, ma ha anche approvato che vengano conosciute come “regole Nelson Mandela” per onorare l’eredità del defunto Presidente del Sudafrica, che ha trascorso 27 anni in carcere nel corso della sua lotta di cui sopra.
Di seguito, alcune tappe che hanno portato al riconoscimento di queste regole:
1955: Primo Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori adotta le norme minime standard per il trattamento dei prigionieri, stabilendo standard universali per la gestione delle strutture carcerarie.
2011: Gruppo di esperti intergovernativo
In riconoscimento dei progressi del diritto internazionale e della scienza correttiva dal 1955, tuttavia, l’Assemblea generale ha deciso, nel 2011, di istituire un gruppo di esperti intergovernativo aperto per rivedere ed eventualmente rivedere le regole. Gli organi competenti delle Nazioni Unite, altre organizzazioni internazionali e regionali, nonché la società civile sono stati invitati a contribuire al processo. In qualità di custode delle norme minime standard, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) ha strettamente accompagnato il processo di revisione fungendo da segretariato.
2015: Commissione per la prevenzione della criminalità e la giustizia penale (CCPCJ)
Nella sua quarta riunione tenutasi a Città del Capo, in Sud Africa, nel marzo 2015, il gruppo di esperti ha raggiunto un consenso su tutte le regole aperte alla revisione. Nel maggio 2015, la Commissione per la prevenzione della criminalità e la giustizia penale (CCPCJ) ha approvato le regole rivedute e ha presentato l’intera serie di CGO rivisti per l’approvazione da parte del Consiglio economico e sociale (ECOSOC) e la successiva adozione da parte dell’Assemblea Generale.
2015: Le regole di Nelson Mandela
Nel dicembre 2015, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato le regole rivedute come “regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei prigionieri“, note come “Regole di Nelson Mandela”.
Il Premio Mandela
Che cos’è il Premio? Una volta ogni 5 anni, a partire dal 2015, un premio onorario sarà presentato come omaggio agli eccezionali risultati e contributi di 2 vincitori: una donna e un uomo, provenienti da diverse regioni geograficahe.
Istituito originariamente con delibera 68/275 (6 giugno 2014), e formalizzato con la risoluzione 69/269 (2 aprile 2015), il Premio riconosce le conquiste di coloro che hanno dedicato la loro vita al servizio dell’umanità, guidati dagli scopi e dai principi dell’ONU, onorando e rendendo omaggio alla straordinaria vita e eredità di Mandela, in termini di riconciliazione, transizione politica e trasformazione sociale.
Agisci! Ispira il cambiamento!
Come ha detto Mandela: È nelle vostre mani fare del mondo un posto migliore. E così, ogni anno nel Mandela Day, viene chiesto alle persone di tutto il mondo di agire e ispirare il cambiamento facendo la differenza nelle loro comunità.
Anche lo United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI) quest’anno, si impegnerà nel divulgare il pensiero e il lavoro di Nelson Mandela, estremamente pertinente rispetto al mandato dell’Ente.
In particolare, l’Istituto di Ricerca, è stato da sempre attivamente impegnato nella giustizia e nella riforma carceraria. Negli ultimi anni l’Istituto si è concentrato sulla riabilitazione degli estremisti violenti. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto per la prevenzione della criminalità e il trattamento dei trasgressori delle Nazioni Unite per l’Asia e l’Estremo Oriente (UNAFEI) e con il sostegno del governo del Giappone, UNICRI sta esplorando i potenziali benefici delle tecnologie digitali per la riabilitazione dei prigionieri. Insieme a Penal Reform International (PRI), UNICRI ha lanciato la “Green Prisons Research Initiative”, un progetto volto a esplorare e promuovere pratiche ambientali sostenibili all’interno delle carceri. Questa iniziativa mira a migliorare le opportunità di riabilitazione per i prigionieri, sostenendo al contempo benefici sociali ed ecologici più ampi.
Inoltre, UNICRI prenderà parte ad un’inziativa organizzata dall’’associazione Urbana Ets ed il Csi Reggio Calabria. I due enti stanno organizzando su tutto il territorio nazionale italiano e oltre, un’iniziativa dal titolo #ItsInYourHands! che coinvolgerà i singoli individui, le comunità, le imprese, le associazioni, le organizzazioni non governative e gli enti locali. L’idea è quella di provare a sviluppare un grande e partecipato movimento globale per il bene e la pace, rafforzando l’idea che il cambiamento inizia impegnandosi in piccole azioni quotidiane. L’evento punta a far dedicare 67 minuti ad una buona azione rivolta alle persone o che vada a valorizzare il proprio territorio, quartiere, cortile o piazza. Attraverso immagini o video, la giornata del 18 luglio, diventerà un grandissimo manifesto del bene comune, tra colori, volti, territori, sorrisi e idee da tutto il mondo. Per saperne di più, si prega di cliccare qui.
Eventi in programma per la giornata:
- Sede ONU – NYC. 15 luglio – 11:00 a.m. – 1 p.m. (EST)
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite celebra la Giornata internazionale di Nelson Mandela con una riunione plenaria informale. Il tema è: “È ancora nelle nostre mani combattere la povertà e l’iniquità”.
Relatori: S.E. Sig. Dennis Francis, Presidente dell’Assemblea Generale; H. E. Ms. Amina J Mohamed, Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite; S.E. Mr. Richard Allen Stengel, editore, autore ed ex sottosegretario di Stato per la diplomazia pubblica e gli affari pubblici degli Stati Uniti; Mrs. Sabrina Elba, filantropa e ambasciatrice di buona volontà dell’IFAD.
Per seguire la diretta dell’evento, si prega di cliccare qui.
- Randall’s Island, New York. 18 luglio
Volontariato per #MandelaDay: Il 18 luglio, l’evento annuale di volontariato in onore di Nelson Mandela si svolgerà sull’isola di Randall, a New York. I volontari rimuoveranno le piante invasive e introdurranno nuove piantagioni native. L’attività di volontariato è stata una collaborazione co-organizzata dall’Ufficio del Sindaco di New York per gli Affari Internazionali, il Dipartimento delle Nazioni Unite per le Comunicazioni Globali, l’Ufficio del Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU e la Missione Permanente del Sudafrica presso l’ONU. L’evento è in collaborazione con la Randall’s Park Alliance.
FONTE: UN
FOTO: © Nelson Mandela Foundation/Matthew Willman