In questa Giornata Internazionale per la Lotta all’Islamofobia, lavoriamo insieme per sostenere l’uguaglianza, i diritti umani e la dignità, e per costruire società inclusive dove tutti, indipendentemente dalla loro fede religiosa, possano vivere in pace e armonia.
António Guterres
La Giornata Internazionale per la Lotta all’Islamofobia, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2022, è un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pregiudizio e la discriminazione contro i musulmani. La libertà di religione è sancita dall’Articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e costituisce un diritto fondamentale: quando i diritti umani di un gruppo vengono violati, i diritti di tutti sono a rischio.
Cosa è l’islamofobia?
L’islamofobia è definita come paura, pregiudizio o ostilità nei confronti dei musulmani, che può tradursi in atti di intolleranza, minacce, abusi, incitamento all’odio e intimidazione, sia online che nella vita reale. Questo fenomeno è spesso radicato in discriminazioni di natura istituzionale, ideologica, politica e religiosa, ed è alimentato da forme di razzismo strutturale e culturale. L’islamofobia prende di mira simboli e pratiche della fede islamica, contribuendo alla diffusione di stereotipi negativi.
Questa definizione, adottata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), evidenzia il legame tra islamofobia istituzionale e discorsi d’odio. L’islamofobia è una forma di razzismo in cui la religione, la cultura e le tradizioni islamiche vengono percepite come una minaccia ai valori occidentali.
Alcuni esperti preferiscono il termine “odio antimusulmano”, poiché temono che l’uso del termine “islamofobia” possa limitare la libertà di espressione e ostacolare le critiche legittime alle dottrine religiose. Tuttavia, la legge internazionale sui diritti umani protegge gli individui, non le religioni: per questo motivo , anche i non-musulmani possono essere vittime di islamofobia, sulla base di pregiudizi legati alla loro nazionalità o origine etnica.
Un’ondata crescente di odio antimusulmano: discorso d’odio e violenza
Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha fortemente condannato la crescita dei crimini di odio e del fanatismo anti-mussulmano, sottolineando che questi fenomeni colpiscono anche ebrei, comunità cristiane, ed altre minoranze. In risposta a questo allarmante aumento, ha lanciato la Strategia e il Piano d’azione delle Nazioni Unite sui Discorsi di Incitamento all’Odio, nel 2019, con l’obiettivo di contrastare la disinformazione e la propaganda discriminatoria.
Anche l’Alto Commissario ONU dei Diritti Umani, Volker Türk, ha espresso preoccupazione per l’aumento globale dell’odio religioso, compresi antisemitismo e islamofobia, in particolare dopo l’operazione militare israeliana a Gaza seguita all’attacco del 7 ottobre 2023. Un rapporto di Ahmed Shaheed, Ex Relatore Speciale ONU sulla Libertà di Religione o di Credo, ha evidenziato che la discriminazione e l’odio contro i musulmani hanno raggiunto “proporzioni epidemiche” spesso alimentate dagli atti terroristici compiuti in nome dell’Islam.
Il Commissario ha condannato il crescente numero di episodi di incitamento all’odio, violenza e discriminazione, sia online che offline, e ha esortato gli Stati a garantire spazi sicuri per il dibattito e la partecipazione civile, in linea con il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR).
Il legame indissolubile tra diritto alla pace e libertà di religione
La libertà di religione non è solo un diritto fondamentale, ma rappresenta anche un pilastro essenziale per la pace.
Il Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla Libertà di Religione o di Credo, Nazila Ghanea, ha sottolineato che la libertà di religione favorisce la coesione sociale e previene i conflitti. Il riconoscimento di questo legame è cruciale, poiché la religione è spesso coinvolta nei conflitti globali.
Tra le principali raccomandazioni rivolte agli Stati, il Relatore Speciale evidenzia:
- L’armonizzazione delle leggi nazionali con gli standard internazionali in materia di diritti umani.
- La protezione delle minoranze religiose da discriminazione e violenze.
- La rapida risposta alle denunce di violazioni dei diritti umani, in particolare su questioni religiose.
- La promozione di un ambiente sicuro e inclusivo per tutti i gruppi religiosi, garantendo la libertà di culto senza restrizioni ingiustificate.
Background
La Risoluzione RES/76/254 dell’Assemblea Generale non solo proclama il 15 marzo come Giornata internazionale per la Lotta all’Islamofobia, ma ribadisce che il terrorismo e l’estremismo violento non possono e non devono essere associati a nessuna religione, nazionalità, civiltà o gruppo etnico. La risoluzione invita alla promozione di un dialogo globale per una cultura della tolleranza e della pace, basato sul rispetto dei diritti umani e sulla diversità delle religioni.
#NoToHate: Say No to Hate Speech
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FONTI: UN
FOTO: “A Muslim woman stands in front of An-Nur Mosque, Timor-Leste’s largest, in Dili”, © UN/ Martine Perret. UN