COVID-19 aggiornamenti sul lavoro delle Nazioni Unite ONU: il nuovo coronavirus mette a rischio i gruppi più vulnerabili

Nel suo recente appello per un cessate il fuoco globale, il Segretario Generale António Guterres ha sottolineato che donne, bambini, persone con disabilità, emarginati e rifugiati, oltre che a pagare il ​​prezzo più alto durante le guerre, sono tra quelli più a rischio durante la crisi scatenata dal COVID-19. Il Segretario Generale ha inoltre ribadito che COVID-19 è un nemico comune che non fa distinzioni tra nazionalità, gruppi etnici, credo religiosi e fazioni. “Li attacca tutti, indistintamente e senza tregua.”

Chi sta proteggendo le persone con disabilità?

La Relatrice Speciale dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, Catalina Devandas Aguilar, ha sottolineato che a oggi ben poco è stato fatto per informare le persone con disabilità, fornendo loro indicazioni utili su come affrontare la pandemia. “Le persone con disabilità si sentono lasciate indietro”, ha detto Devandas. “Le misure di contenimento, come l’allontanamento sociale e l’autoisolamento, non sono praticabili da coloro che si affidano al sostegno degli altri per mangiare, vestirsi e fare il bagno.”

“Questo sostegno è fondamentale per la loro sopravvivenza e gli stati devono adottare ulteriori misure di protezione sociale per garantire il sostegno, rispettando la sicurezza, durante la crisi”, ha ricordato la Relatrice Speciale, aggiungendo che l’accesso ad aiuti finanziari è fondamentale anche per ridurre il rischio che queste persone e le loro famiglie si impoveriscano e aumenti ancor più la lor vulnerabilità. Ulteriori informazioni

Nota dell’UNICRI: Oggi in molti paesi si stanno adottando protocolli per decidere chi può accedere alla terapia intensiva. Oggi più che mai dobbiamo ricordare che anche durante una crisi di dimensioni così catastrofiche, nessuno deve essere lasciato indietro. Al personale sanitario, già allo stremo in molti paesi, viene chiesto di affrontare un dilemma morale così devastante. Oggi ricordiamoci più che mai che molti possono aiutare e che è il momento di dimostrare attraverso la cooperazione internazionale, la riconversione industriale e le nuove tecnologie, che la disponibilità di un respiratore non può azzerare la nostra umanità. Persone con patologie e disabili hanno una speranza di vita e devono poter essere aiutate come ogni altro cittadino della nostra comunità globale.

Prospettive di genere

UNWOMEN riporta che le donne stanno dando un contributo essenziale per affrontare l’emergenza e sono colpite molto duramente per quanto riguarda la loro salute e gli aspetti economici e sociali dell’epidemia.

“In tutto il mondo le donne rappresentano il 70% dei lavoratori che in questo momento sono in prima linea per fare fronte all’emergenza, sia nel settore sanitario che in quello sociale: medici, infermieri, assistenti domiciliari, addetti alle pulizie e personale delle lavanderie”, ha dichiarato Phumzile Mlambo-Ngcuka, Direttrice di UNWOMEN. “Abbiamo bisogno di strategie per mitigare l’impatto sulla salute e quello economico dell’epidemia di COVID-19. Strategie che rafforzino la resilienza delle donne”. UNWOMEN ha sviluppato un documento che prevede cinque azioni che i governi dovrebbero intraprendere per ridurre l’impatto della crisi ed elaborare risposti efficaci.

UNWOMEN, ha inoltre rimarcato l’importanza di proteggere coloro che sono a rischio di violenza domestica durante il periodo di quarantena, lodando il lavoro di quei paesi che già hanno messo a punto rifugi per le donne che possono subire abusi.

Nota UNICRI: Molte risorse indirizzate a far fronte a questa crisi globale saranno distolte dalla protezione dei segmenti della popolazione più vulnerabili. In questo periodo è fondamentale non abbassare la guardia rispetto al rischio di violenza domestica, sfruttamento di giovani e donne migranti e di coloro che sono più esposte a forme di abuso da parte della criminalità organizzata e dei gruppi terroristici. 

Bambini

Le conseguenze negative della pandemia di COVID-19 colpiscono anche i più giovani. Secondo l’UNICEF, maltrattamenti, violenza di genere, sfruttamento, ed esclusione sociale potrebbero aumentare nei prossimi mesi, mettendo a rischio la sicurezza e il benessere di centinaia di milioni di bambini in tutto il mondo.

L’UNICEF sta chiedendo ai governi di garantire la sicurezza dei minori in questa fase critica. Insieme ai suoi partner dell’Alleanza per la Protezione dell’Infanzia, ha pubblicato una serie di linee guida per sostenere le autorità e le organizzazioni competenti nella protezione dei bambini a tutti i livelli.

L’UNICEF sottolinea inoltre l’emergenza dovuta alla carenza di medicina (in particolare vaccini) dovuta anche alla riduzione dei trasporti (soprattutto aerei) e alle restrizioni commerciali che maggiormente impattano sui paesi in via di sviluppo.

Con il progredire della pandemia i servizi salvavita saranno sempre meno disponibili, specialmente in Africa, Asia e Medio Oriente. I più esposti saranno i bambini più poveri nei paesi colpiti dai conflitti e dai disastri naturali.

Anziani

Secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), le persone anziane sono tra quelle che maggiormente risentono dell’isolamento mentre il distanziamento sociale diventa rapidamente un obbligo in molti stati. L’ITU suggerisce una serie di strumenti per evitare la solitudine degli anziani in questo periodo di emergenza.

L’ITU ha sviluppato un programma di inclusione digitale per ampliare la soglia di accesso alle nuove tecnologie da parte di segmenti della popolazione diversi e con capacità informatiche differenti.

Nota UNICRI: Durante una crisi che vede la popolazione anziana più esposta ai rischi di complicazioni mediche, è fondamentale garantire servizi di assistenza e consultazione dedicati e gestiti a livello centrale, anche attraverso il prezioso sostegno delle ONG, per ridurre la possibilità di frodi e reati da parte di gruppi criminali.

Migranti

Il Network ONU sulla Migrazione (United Nations Network on Migration) ha ribadito che il COVID-19 non discrimina nessuno e richiesto che i migranti, indipendentemente dal loro stato giuridico, siano inclusi negli sforzi per ridurre gli effetti prodotti dal virus. 

I migranti devono essere visti come potenziali vittime ma anche come parte integrale della risposta pubblica alla pandemia. È di fondamentale importanza che tutte le autorità facciano gli sforzi necessari per affrontare e prevenire la discriminazione, la xenofobia e gli atti violenti verso persone ritenute erroneamente responsabili del contagio.

Nota UNICRI: La crisi globale alla quale stiamo assistendo metterà a dura prova i principi e i valori di convivenza e cooperazione che connotano una società avanzata. È fondamentale rispondere alla paura e all’incertezza attraverso la solidarietà, la trasparenza e la condivisione di un obiettivo comune: sconfiggere il virus uniti senza discriminare. Non lasciare che le conseguenze della pandemia erodano le basi del dialogo e della coesione sociale, che rappresentano le basi per la pace e lo sviluppo dei popoli.

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