“Il disarmo deve tornare al centro dei nostri sforzi comuni per la pace e la sicurezza.”
António Guterres
Si apre il 21 ottobre 2024 la Settimana del Disarmo, un evento che affonda le radici nel Documento finale della sessione speciale dell’Assemblea Generale del 1978 sul disarmo (risoluzione S-10/2), ed istituito ufficialmente nel 1995 (risoluzione 50/72 B). Da allora, l’obiettivo di questa Settimana è di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del disarmo e sul suo impatto sulla sicurezza globale.
Disarmo: una Priorità per la Pace
I conflitti internazionali sono risolti attraverso la diplomazia e l’accurato negoziato, non con la vendita e l’uso di armi, siano esse nucleari, chimiche o convenzionali. Le armi di distruzione di massa, in particolare quelle nucleari e chimiche, restano una preoccupazione primaria per l’ONU. L’accumulo, l’uso, ed il commercio illecito di armi convenzionali continuano a minacciare la pace, la sicurezza, e lo sviluppo sostenibile. La nascita di nuove tecnologie per la produzione di armi, come ad esempio le armi autonome, rischia di compromettere ulteriormente la sicurezza globale.
Il disarmo non è solo una questione di sicurezza internazionale, ma anche di rispetto per i principi umanitari, protezione dei civili e promozione dello sviluppo sostenibile.
E’ essenziale per costruire un sistema di sicurezza collettiva credibile ed efficace.
Il nostro passato: armi nucleari, chimiche, e convenzionali
Fin dalla loro fondazione, le Nazioni Unite hanno priorizzato l’eliminazione globale delle armi nucleari, che rappresentano una minaccia esistenziale per l’umanità. Una singola arma nucleare può rasare al suolo un’intera città, uccidere potenzialmente milioni di persone, e mettere a rischio sia l’ambiente che la vita di generazioni future. Sebbene le armi nucleari siano state usate solo due volte in guerra, durante nei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki nel 1945, circa 13.030 testate nucleari sono ancora rimangono presenti nel mondo di oggi. L’unica soluzione per eliminare il rischio di una guerra nucleare è con il disarmo totale.
Il divieto internazionale contro le armi biologiche e chimiche risale alla Prima guerra mondiale. La Convenzione sulle armi biologiche nel 1972 e la Convenzione sulle armi chimiche nel 1993 sono tappe fondamentali nella lotta per l’eliminazione di queste armi di distruzione di massa.
Le armi convenzionali, specialmente quelle leggere, continuano ad essere protagoniste nei conflitti mondiali, causando gravi danni ai civili. La loro disponibilità facilita i conflitti, favorisce le violazioni dei diritti umani, e ostacola gli interventi umanitari.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottolinea la necessità di ridurre i flussi illeciti di armi per garantire società pacifiche, giuste e inclusive, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 16 (SDG 16).
Norme Internazionali sul Disarmo
Numerosi trattati internazionali regolano la produzione e il commercio delle armi internazionali. Tra questi, la Convenzione sulle mine antiuomo, la Convenzione sulle munizioni a grappolo, e il Trattato sul commercio di armi creano norme per l’uso e la vendita di armi convenzionali. Il Programma d’azione per prevenire, combattere ed eliminare il commercio illecito di armi leggere e di piccolo calibro, inoltre, mira a contrastare il commercio illecito di queste armi a livello globale. Sono in corso anche sforzi itnernazionali per affrontare l’impatto umanitario nell’uso di armi esplosive in aree popolate.
Vari organi dell’ONU, tra cui l’Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza, mirano a promuovere l’eliminazioni di armi nucleari, armi di distruzione d imassa, e regolamentazione di armi convenzionali e innovazione. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (UNODA), istituito nel 1983, svolge un ruolo chiave in questo contesto.
I progressi della scienza e della tecnologia continuano a rivoluzionare il nostro modo di vivere. Lo sviluppo, però, incoraggia anche la progettazione e l’acquisizione di nuove tecnologie per armi con applicazioni poco chiare o pericolose. Dal punto di vista della pace e della sicurezza, vi sono serie preoccupazioni sulla capacità di nuove armi di destabilizzare questioni di sicurezza, come ad esempio l’uso di armi ipersoniche. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, diventa essenziale mantenere sempre il controllo umano sull’uso della forza, evitando una corsa agli armamenti nello spazio o nel cyberspazio.
Il nostro futuro: An Agenda For Disarmament
Nel 2018, il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha delineato il programma “Securing our Common Future: An Agenda for Disarmament”, articolato so Il quattro pilastri fondamentali per il disarmo:
- Disarmo nucleare: rafforzare le norme contro le armi di distruzione di massa
- Disarmo convenzionale: salvare vite umane riducendo l’accumulo e il commercio illecito di armi
- Innovazione responsabile: garantire che le generazioni future mantengano il controllo sulle armi e l’intelligenza artificiale
- Partneriati globali per il disarmo: coinvolgere le la società civile, le organizzazioni internazionali e il settore privato, garantendo la piena ed equa partecipazione delle donne e dei giovani.
La visione del disarmo del Segretario generale riconosce inoltre il contributo importante del disarmo e del controllo delle armi al raggiungimento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il disarmo e il controllo delle armi restano indissolubilmente legati allo sviluppo in molteplici modi, offrendo un’opportunità unica per promuovere entrambi.
FONTI: UN
FOTO: “Orizuru, an origami paper crane — symbol of peace.” ©UN Photo/Cia Park. UN