È stato presentato oggi il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2024, un’iniziativa del Centro Studi e Ricerche IDOS e della CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. L’evento si è svolto presso il centro David Sassoli – Europa Experience a Roma, dalle 10:30 alle 13:00.
Il Rapporto evidenzia l’importanza dell’imprenditoria immigrata nel rinnovare e rafforzare l’economia italiana. I dati sono chiari: a partire dal 2024, in Italia si contano oltre 600.000 imprese di proprietà di migranti, un numero in costante crescita nonostante gli ostacoli globali legati ai conflitti internazionali e alla pandemia di COVID-19. Dal 2013 al 2022, il numero di imprese migranti è aumentato del 32,7%. Notevolmente, circa un quarto di queste imprese è guidato da donne e giovani, secondo i dati del Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2024.
Questo dato è particolarmente rilevante se confrontato con le imprese di proprietà italiana, il cui numero è rimasto stagnante per oltre un decennio ed è ora in calo del 4,2%. Allo stesso modo, il tasso di imprenditrici italiane è diminuito del 7,3%.
È quindi evidente che l’imprenditoria migrante rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia italiana, in cui le piccole e medie imprese costituiscono una parte significativa del tessuto economico nazionale. Tuttavia, nonostante il loro elevato tasso di crescita, gli imprenditori migranti affrontano numerosi ostacoli, tra cui burocrazia complessa, pregiudizi, barriere linguistiche, esclusione sociale e mancanza di supporto.
La presentazione del Rapporto stessa ha offerto un’interessante discussione sulla sua rilevanza all’interno delle attuali politiche governative e internazionali. Tra i relatori, Andrea Lasagni, Professore ordinario di Politica Economia dell’Università di Parma, Anastacia De Lurdes Jaime Calandrini, imprenditrice di Ravenna, Andrea Pecoraro, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, e Stefania Congia, del Direttorato Generale delle Politiche di Immigrazione e Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno fornito contributi significativi sul tema.
“In questo contesto, l’imprenditoria immigrata non funge solo da volano per l’integrazione sociale, ma anche per la proiezione internazionale del Paese”, affermano Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, e Antonio Ricci, vicepresidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, nella Prefazione del Rapporto. “Perché, in un’Italia che invecchia e fatica a tenere il passo, il motore dello sviluppo potrebbe parlare con accenti diversi, ma sempre con la lingua dell’innovazione.”