Contro la contraffazione: la risposta nazionale e locale

Il 14 giugno a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, in occasione della Settimana Anticontraffazione, si è tenuta la conferenza dal titolo “Contro la contraffazione: la risposta nazionale e locale.” L’incontro è stato moderato dalla dott.ssa Loredana Gulino, Direttore Generale Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il primo intervento ha visto come relatore il Senior Economist dell’OCSE (‘Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) Piotr Stryszowski, il quale ha presentato i risultati di uno studio congiunto OCSE-EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) sul commercio internazionale di beni contraffatti e piratati. Dallo studio emerge che nel 2013 il commercio dei beni contraffatti è aumentato del 2,5% e tali prodotti provengono per l’88% dalla Cina; a seguire, al secondo e terzo posto si trovano Hong Kong e Singapore. Il 50% dei prodotti contraffatti che arrivano in Italia provengono dalla Cina. Il nostro paese è chiamato a prestare una particolare attenzione a questo fenomeno perchè, secondo lo studio, le aziende italiane sono al secondo posto, precedute dalle statunitensi, nella classifica mondiale delle aziende che subiscono un maggior danno economico dalla contraffazione.

Il direttore del CENSIS Massimiliano Valerii ha inoltre presentato uno studio condotto dall’istituto sull’impatto della contraffazione in Italia. In primo luogo, si segnala un’evoluzione dei metodi e dei mezzi di commercializzazione dei prodotti che vede un aumento dell’e-commerce e una differenziazione dei prodotti in termini di qualità: non solo vengono venduti articoli di bassa qualità per consumatori con una bassa capacità di spesa ma anche di alta qualità a prezzo medio-alto. Dallo studio del CENSIS emergono dati allarmanti per l’Italia: il mercato del falso per il 2015 ha registrato un fatturato di 6,9 miliardi di spesa prodotta da acquirenti italiani. Sebbene il fatturato sia aumentato del 4% dal 2008 al 2012, il volume degli introiti si è adeguato all’andamento della crisi economica registrando una diminuzione del prezzo dei prodotti contraffatti per aumentare la domanda.

Alla Conferenza, in rappresentanza delle forze dell’ordine, erano presenti il Comandante provinciale di Roma della Guardia di Finanza e il Comandante Generale del Corpo di Polizia di Roma Capitale, i quali hanno presentato i progressi compiuti finora nella lotta alla contraffazione e i passi ulteriori da compiere. Le attività di intelligence e di contrasto hanno portato la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane ad effettuare oltre 131.000 sequestri con il ritiro dal mercato di 432 milioni di articoli contraffatti. In particolare, i due comandanti hanno accolto con favore l’inizio di corsi di formazione alle forze dell’ordine a partire dal 15 giugno da parte dei grandi marchi come Bulgari e Fendi, mirati a migliorare le tecniche d’identificazione dei prodotti contraffatti.

La contraffazione non genera solo una danno alle imprese ma colpisce anche le casse statali con un impatto fiscale stimato dal CENSIS di 1,7 miliardi di euro di tasse evase. Il mercato del falso genera anche sfruttamento del lavoro minorile, non garantisce quindi né la sicurezza sul lavoro né la sicurezza del consumatore perché spesso i prodotti, eludendo le norme europee, contengono sostanze tossiche e dannose per la salute.

La Conferenza si è conclusa con la consegna del “Piano d’azione per la lotta alla Contraffazione nella provincia di Roma” al Prefetto di Roma Paola Basilone, frutto di una ricerca realizzata dal CENSIS per il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione. Lo studio vuole fornire delle linee guida e d’azione alle forze dell’ordine per comprendere meglio un fenomeno che il Direttore del CENSIS definisce sempre più “liquido”, ovvero in continua trasformazione. Per arginare il mercato del falso, la sola azione di repressione e di contrasto non è sufficiente, occorre quindi coinvolgere i cittadini-consumatori attraverso attività di sensibilizzazione al fine di disincentivare l’acquisto e togliere ossigeno al commercio della merce contraffatta. Le misure da realizzare riguardano attività di sensibilizzazione nelle scuole, nelle principali vie commerciali, nelle zone limitrofe ai mercati rionali, affiancate in maniera sistematica da azioni di controllo e monitoraggio delle forze dell’ordine. Secondo il dott. Valerii, è necessario che i cittadini siano consapevoli del danno arrecato al made in Italy, della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, sulla sicurezza del consumatore stesso e sullo sfruttamento minorile, alimentata dal mercato del falso.

La prima Settimana nazionale anticontraffazione, organizzata dalla Direzione Generale Lotta alla contraffazione – UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico, si volgerà dal 13 al 19 giugno in tutta Italia. Nel corso della settimana verrano presentate iniziative di studio, di sensibilizzazione e di animazione rivolte ai diversi attori interessati dal fenomeno, ai cittadini e ai giovani e si presenteranno le analisi provinciali del fenomeno della contraffazione anche a Milano e a Palermo.

L’UNICRI si occupa da anni della contraffazione e dei suoi legami con la criminalità organizzata e ha sviluppato anche ricerche sulle tecnologie e strategie per combattere il fenomeno.

Nel 2014 l’UNICRI ha collaborato con la Direzione Generale Lotta alla Contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico realizzando una ricerca congiunta sul possibile riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata dedita alla contraffazione.

Nell’ambito della settimana nazionale anticontraffazione, l’UNICRI ha partecipato all’evento di Milano dal titolo “Contro la contraffazione: la risposta del territorio”.

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