15 Novembre 2015

AL VERTICE DEL G20 BAN KI-MOON AFFERMA CHE LA RISPOSTA AL TERRORISMO “DEVE ESSERE FORTE E NEL RISPETTO DELLO STATO DI DIRITTO”

15 Novembre 2015: Mentre il vertice del G20 si è aperto oggi nella città turca Antalya, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha affermato  che ribadirà ai leader mondiali che la risposta globale al terrorismo deve essere forte ma sempre all’interno dello Stato di diritto e nel rispetto dei diritti umani.
“Inizio ribadendo il mio profondo cordoglio al popolo di Francia a seguito dei barbarici atti terroristici dello scorso venerdì notte a Parigi”, ha comunicato Ban Ki-moon agli inviati in una conferenza stampa a margine del vertice.
Avvertendo che il terrorismo è una minaccia per l’intera umanità, il Capo delle Nazioni Unite ha ricordato che solo negli ultimi quattro giorni i bombardamenti terroristici “orrendi” hanno ucciso anche dozzine di persone a Beirut e a Baghdad.
“Parleremo di terrorismo durante questo Vertice”, ha osservato, “abbiamo anche bisogno di affrontare le cause dell’estremismo violento. Presto presenterò agli Stati Membri delle Nazioni Unite un Piano d’Azione completo per prevenire l’estremismo violento”.
Nel frattempo, il Segretario Generale ha sottolineato che il Vertice sta avendo luogo nel momento in cui la comunità globale si sta avvicinando alla fine di “quello che è stato un anno spartiacque per la cooperazione internazionale”, con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
“I governi si incontreranno presto a Parigi per finalizzare un accordo globale sul cambiamento climatico” ha sottolineato Ban Ki-moon. Centosessantuno paesi che rappresentano più del 90% delle emissioni globali hanno presentato ora i loro contributi destinati  a livello nazionale determinato (INDC).
Ma il Segretario Generale ha avvertito che non manterranno il mondo “sotto la soglia pericolosa dei 2 gradi Celsius”. Egli ha affermato che la comunità globale dovrà andare molto più lontano e più velocemente.
A tal fine, ha indicato quattro elementi essenziali per avere successo alla conferenza di Parigi COP21. “In primo luogo, la durata”, ha spiegato, “Parigi deve inviare segnali chiari ai mercati che la trasformazione verso un’economia globale con bassi livelli di emissione di carbonio è inevitabile e benefica”.
“Secondo, la flessibilità”, ha continuato. “L’accordo deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti nell’economia globale mantenendo un equilibrio tra il ruolo di leadership dei paesi industrializzati e le crescenti responsabilità dei paesi in via di sviluppo”.
Ban Ki-moon ha affermato che il terzo elemento è la solidarietà. “I paesi industrializzati devono mantenere il loro impegno a fornire 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 per l’adattamento e per la riduzione”, ha sottolineato, richiedendo, come quarto elemento, credibilità attraverso efficaci meccanismi di monitoraggio.
Per quanto riguarda la crisi dei rifugiati, il Capo delle Nazioni Unite ha detto che conta sul supporto dei leader del G20. “Questa non è solo una crisi di numeri, è una crisi di solidarietà globale”.
Rendendo omaggio alla Turchia, alla Giordania e al Libano, per la loro accoglienza a quattro milioni di profughi siriani, ha fatto appello alle nazioni europee che fronteggiano gli sfollamenti forzati di massa di non ridurre l’assistenza allo sviluppo per finanziare il costo del flusso dei rifugiati.
“Aiutare le persone bisognose non dovrebbe essere un gioco a somma zero”, ha affermato, esortando ulteriormente i leader del G20 a prestare ascolto all’appello globale crescente per un piano di recupero per la regione, “forse simile al piano Marshall in scala”.
Concludendo le sue osservazioni, ha affermato che il raggiungimento di una soluzione politica in Siria dovrebbe essere una priorità assoluta.
“Ritengo importante il rinnovato senso di urgenza che il Gruppo Internazionale di supporto siriano sta attribuendo a questo scopo, ed elogia la leadership del Segretario di Stato degli Stati Uniti Kerry, il Ministro degli Esteri Russo Lavrov e gli altri coinvolti nei colloqui di ieri a Vienna”, ha rilasciato alla stampa, invitando i partecipanti a superare le loro differenze così da poter spingere ulteriormente per un cessate il fuoco a livello nazionale, per combattere il terrorismo e affrontare gli aspetti fondamentali della governance e questioni costituzionali.