La protezione del patrimonio culturale è una componente fondamentale nel quadro dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, come riportato nell’Obiettivo 11 attraverso il quale i paesi si sono impegnati a “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”. In particolare, il Target 11.4 del Goal 11 mira a “rafforzare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale mondiale”.
Nel corso degli anni, il numero di reati internazionali legati al saccheggio e al traffico di beni culturali è cresciuto notevolmente. Inoltre, il loro legame con attività criminali internazionali, compreso l’uso di beni per finanziare attività terroristiche, sta diventando sempre più evidente di anno in anno.
La preoccupazione della comunità internazionale su questo tema è dimostrata anche dall’adozione negli ultimi decenni di diverse convenzioni internazionali che forniscono orientamenti agli Stati membri sulla protezione e il recupero dei loro beni culturali. Come si evince dalla Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972, le Nazioni Unite incoraggiano l’identificazione, la protezione e la conservazione del patrimonio culturale e naturale in tutto il mondo, considerandolo di eccezionale valore per l’umanità.
In questo contesto, in qualità di Istituto delle Nazioni Unite preposto alla prevenzione della criminalità e dell’amministrazione della giustizia penale, l’UNICRI sostiene gli Stati membri nel potenziare le loro capacità nell’individuare, indagare e perseguire tutte le forme di reati riguardanti il traffico legale e illegale di beni culturali.
“I beni culturali parlano un linguaggio universale. Educano le persone e descrivono i loro valori e le loro convinzioni. […] I diritti culturali sono diritti umani, e avere accesso alle loro inestimabili antichità è un diritto di ogni popolo. Non possono e non devono essere considerate merci da commerciare a scopo di lucro su mercati illeciti o leciti”, ha dichiarato la Direttrice dell’UNICRI Antonia Marie De Meo durante la Cerimonia per il Rimpatrio dei Manufatti Culturali Libici nel 2022, un progetto in cui l’UNICRI ha assistito le autorità nell’identificazione di un’ampia gamma di beni libici situati all’estero, compresi i beni culturali, del valore stimato di 54 miliardi di dollari.
Con queste considerazioni in mente, l’Istituto Interregionale di Ricerca sul Crimine e la Giustizia delle Nazioni Unite (UNICRI), in collaborazione con l’Università Americana di Roma (AUR), organizza la quarta edizione del Corso Specializzato in Beni Culturali, Crimine e Sicurezza: proteggere il nostro passato per investire nel nostro futuro che sarà erogato in formato ibrido, a Roma presso la sede dell’AUR e online su una piattaforma dedicata, dall’11 al 15 marzo 2024.
Il corso fornirà ai partecipanti una comprensione base dei crimini contro il patrimonio culturale e di come le organizzazioni internazionali, le forze dell’ordine e i sistemi giudiziari stanno rispondendo al problema. In particolare il corso si focalizzerà, tra gli altri, sui seguenti aspetti:
- Tutela dei beni culturali: il quadro normativo internazionale
- Contrasto al saccheggio
- Comprendere le reti di traffico criminale di beni culturali
- Conflitti armati, costruzione della pace e protezione del patrimonio culturale
- Conflitto e decolonizzazione – l’eredità dell’impero
- Proteggere i musei e i siti del patrimonio culturale
Il corso offre prospettive professionali, legali, sociali, scientifiche e accademiche attraverso webinar dal vivo, discussioni di gruppo, casi studio, letture individuali ed esercitazioni pratiche. Il corpo docenti è composto da eminenti studiosi e accademici dell’AUR e di altre università, nonché esperti internazionali del sistema delle Nazioni Unite, altre organizzazioni internazionali e non governative, nonché della società civile.
Frequentando il corso di persona presso la splendida sede dell’AUR nel centro di Roma (Italia), oppure attraverso una piattaforma online dedicata, i partecipanti avranno l’opportunità di interagire con esperti e colleghi riconosciuti a livello internazionale provenienti da tutto il mondo e costruire relazioni professionali durature.
Questa esperienza mira a favorire il dialogo interculturale e a promuovere una comprensione più profonda delle questioni più importanti ed emergenti affrontate dalla comunità internazionale in materia di protezione del patrimonio culturale, criminalità e sicurezza.
Scadenza per la domanda d’iscrizione: 26 febbraio 2024
Contatti:
Per maggiori informazioni si prega di visitare la pagina sul sito dell’UNICRI o scrivere un’e-mail all’indirizzo unicri.courses@un.org (si prega di indicare “Cultural Heritage” nell’oggetto dell’e-mail).
Tel.: (+39) 06 6789907