Nadia Murad, sopravvissuta alla tratta, nominata Ambasciatrice di Buona Volontà dell’Ufficio ONU contro la Droga e il Crimine

Lo scorso 16 settembre, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, Nadia Murad Basee Taha – vittima sopravvissuta alla tratta di esseri umani da parte del così detto Stato Islamico – è stata nominata “Ambasciatrice di Buona Volontà delle Nazioni Unite per la dignità dei sopravvissuti alla tratta ” dall’ Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC). È la prima volta nella storia che questa onorificenza viene conferita a una vittima della tratta.

La ventitreenne curda di etnia yazida ha partecipato alla prima Sessione del Consiglio di Sicurezza dedicata alla tratta di esseri umani dello scorso dicembre, raccontando la sua storia e quella di molte altre persone che, come lei, hanno subito violenze atroci. La ragazza con grande coraggio ha denunciato le torture subite dalle donne e i bambini yazidi ad opera degli uomini del califfato. Dopo la caduta di Sinjar nel 2015 – regione nel nord dell’Iraq che ospita una delle più grandi comunità yazida – migliaia di persone, prevalentemente giovani donne, sono stati sequestrati dai milizani dell’IS.  Rapita in Iraq nel 2014, la giovane yazida è stata venduta e acquistata dai miliziani dello Stato Islamico dopo aver assistito all’uccisione a sangue freddo di uomini e ragazzi. Dopo tre mesi di abusi è riuscita a fuggire e a mettersi in salvo.

Durante la cerimonia di investitura, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha riconosciuto la risolutezza di Nadia nel dar voce a chi non ha la possibilità di farlo: “Nadia è sopravvissuta a crimini atroci. Ho pianto quando ho ascoltato la sua storia; tuttavia non ho pianto solo di tristezza. Ho pianto anche perché Nadia ha tanta forza, coraggio e dignità.  Lei lotta per un mondo in cui tutti i bambini possano vivere circondati dalla pace.”

Il Direttore Esecutivo dell’ UNODC, Yury Fedotov, ha sottolineato che “La nomina di Nadia come Ambasciatrice di Buona volontà dell’UNODC, rappresenta un’opportunità unica per altri  di unirsi a noi nella lotta alla tratta di Persone. Crediamo che lo straordinario impegno di Nadia a favore delle vittime di tali barbarie, possa spingere la gente a coalizzarsi contro questo orrore”.

Sin dalle sue prime dichiarazioni al Consiglio di Sicurezza, Nadia ha ottenuto il consenso di numerosi Capi di Stato e leader, sensibilizzando la comunità internazionale sull’emergenza della popolazione yazida, vittima della tratta e di altri crimini commessi dallo Stato Islamico. Lo scorso maggio, la giovane yazida è intervenuta all’evento speciale dell’ UNODC-US al Summit Umanitario Mondiale di Istanbul, dove la tratta di esseri umani è stata discussa nel contesto delle emergenze umanitarie.

In qualità di Ambasciatrice di Buona Volontà delle Nazioni Unite per la dignità dei sopravvissuti alla tratta, l’obiettivo prioritario di Nadia sarà quello di promuovere iniziative di sensibilizzazione per accrescere la consapevolezza a livello internazionale su questo flagello che colpisce  milioni di vittime, in particolar modo i rifugiati, le donne e le ragazze.

Instancabile voce delle vititme, Nadia è candidata al Premio Nobel per la Pace. Il suo nome è stato inserito dal Time Magazine nella lista delle “100 persone più influenti del 2016”. Il suo intervento all’apertura del Summit delle Nazioni Unite sui Rifugiati e i Migranti a Palazzo di Vetro è previsto per il 19 settembre.

Secondo un Rapporto delle Nazioni Unite sui crimini commessi dal califatto contro il popolo yazida più di 3.200 donne e bambini sono ancora nelle mani dell IS, la maggior parte di loro in Siria dove le donne e le ragazze Yazidi continuano ad essere tenute in schiavitù e soggette ad abusi sessuali; i bambini vengono invece indrottrinati e addestrati. Migliaia di uomi e bambini yazidi ad oggi sono dati per sono scomparsi.

Per approfondimento sul Summit delle Nazioni Unite sui Rifugiati e i Migranti del 19 settembre consultare questo link.

FOTO: “Meeting on Rights of Persons Belonging to National or Ethnic, Religious and Linguistic Minorities”. © UN Photo/Ariana Lindquist. UN Photo