La delegazione italiana, guidata dalla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, è volata a New York per partecipare ai lavori della 66ma Sessione della Commissione ONU sulla Condizione delle Donne (CSW), in programma dal 14 al 15 marzo, dedicata al tema “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze nel contesto del cambiamento climatico, delle politiche e dei programmi ambientali e di riduzione del rischio di disastri“.
Alla tavola rotonda ministeriale d’apertura, l’Italia è intervenuta per trattare le nuove sfide imposte dal cambiamento climatico, proporre nuove politiche per l’ambiente e nuovi mezzi per la mitigazione del rischio di disastri, con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza di genere: «Viviamo in un periodo di profonda crisi, dove le donne sono state colpite più duramente degli uomini. Siamo tutti consapevoli che la complessità della crisi che stiamo vivendo ha bisogno di nuovi strumenti e di un impegno più profondo e condiviso da parte della comunità internazionale. Per affrontare queste sfide, abbiamo bisogno di azioni globali e locali integrate e complete. E abbiamo bisogno del contributo fondamentale delle donne insieme agli uomini. Per attuare politiche efficaci verso uno sviluppo inclusivo, resiliente e sostenibile, dobbiamo liberare i talenti, l’energia e la partecipazione proattiva delle donne in tutti i settori della nostra società».
«È giunto il momento di lasciarsi alle spalle gli stereotipi e i pregiudizi culturali che dipingono le donne solo come soggetti vulnerabili, beneficiari di assistenza. È ora di riconoscere le donne come attori chiave, come decisori politici e sociali che iniziano e guidano il cambiamento della società nel 21° secolo. È tempo di agire. È il nostro tempo di agire. Insieme possiamo sognare e costruire un futuro migliore per tutti. Possiamo, dobbiamo e lo faremo». Min. Elena Bonetti, intervento nazionale CSW66
Il 14 marzo, giorno dell’apertura dei lavori, l’On. Bonetti ha incontrato Kateryna Levchenko, Commissaria dell’Ucraina alla parità di genere, ribadendo la vicinanza del Governo italiano a Kiev: «L’Italia sta coordinando un tavolo operativo che fa capo alla protezione civile per implementare una rete di accoglienza dedicata a chi sta scappando dalla guerra, garantendo percorsi di integrazione per i bambini con un supporto linguistico e psicologico, oltre che un processo di accompagnamento temporaneo che sappia fornire le risorse per poter vivere nel nostro Paese. L’Italia è e resterà al loro fianco». La delegazione ha tenuto nello stesso giorno un confronto bilaterale con la ministra per le Pari opportunità e le politiche giovanili del Canada, Marci Ien, affermando il condiviso impegno di Italia e Canada nel contrastare la violenza e tutte le forme di discriminazione che colpiscono le donne. Rafforzato anche il dialogo con il Messico, in un incontro con la Missione permanente del paese presso le Nazioni Unite, Martha Delgado Peralta, teso ad implementare il contrasto alla violenza di genere e incoraggiare il comune impegno per l’empowerment delle donne nel peacebuilding.
Inaugurata la mostra italiana all’ONU dedicata alle ragazze africane e all’istruzione sostenibile
Il 14 marzo, la delegazione italiana ha inaugurato la mostra fotografica dal titolo “Women and Girls in Sub-Saharan Africa. Transforming Education for a Sustainable Future” allestita al Palazzo di Vetro e organizzata a margine della 66ma edizione della CSW. La mostra vede protagonisti gli scatti di Mohamed Keita, giovane fotografo ivoriano da oltre dieci anni in Italia con lo status di rifugiato: «Le donne in Africa possono essere agenti del cambiamento quando vengono create le condizioni per un loro accesso all’istruzione di base, ma anche a una formazione che le prepari ad affrontare gli effetti avversi del cambio climatico. Sono loro a patirne maggiormente gli effetti negativi- ha spiegato la Ministra all’inaugurazione del vernissage – con queste fotografie, lanciamo oggi un messaggio di speranza per donne e ragazze africane, estendendo la sua valenza alle donne e ragazze di tutto il mondo, dall’Ucraina all’Afghanistan e ai numerosi altri teatri di crisi dove stanno lottando».
Condizione delle donne in Afghanistan
In data 15 marzo, la Ministra Bonetti è intervenuta alla Commissione sulla condizione femminile in Afghanistan, rimarcando che l’imminente rinnovo del mandato Unama rappresenta un momento decisivo per riaffermare il sostegno della comunità internazionale alle donne e alle ragazze in Afghanistan e l’impegno nel preservare i loro diritti e libertà fondamentali : «È essenziale che il Consiglio di Sicurezza fornisca alla Missione Politica dell’ONU un robusto mandato per monitorare e riferire sulla situazione dei diritti umani, specialmente quando si tratta dei diritti delle donne e delle ragazze. Oltre a monitorare e segnalare le violazioni dei diritti umani, l’Unama deve anche essere incaricata di assicurare la prevenzione e l’eliminazione della violenza di genere. Dovrebbe anche essere incaricata di dare consigli sull’attuazione delle principali convenzioni di cui l’Afghanistan è Stato parte, e quindi vincolato, con particolare riferimento alla CEDAW». L’Italia sostiene il mantenimento di una forte presenza per i diritti umani all’interno dell’Unama e promuove le raccomandazioni dell’ultimo rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite.
L’educazione STEM come un trampolino di lancio verso politiche di trasformazione del cambiamento climatico basate sul genere
Il 15 marzo, la Ministra Bonetti ha preso parte all’Evento a Margine del CSW66 dedicato all’educazione femminile, affermando la necessità di migliorare l’accesso delle giovani all’istruzione STEM, da cui la componente femminile risulta ancora parzialmente esclusa. «È imperativo rimuovere tutte le barriere e gli stereotipi che impediscono alle donne di liberare il loro pieno potenziale. Troppe ragazze rinunciano perché qualcuno si ostina a dire che la scienza non è per loro». L’educazione femminile nel campo di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica è un pilastro fondamentale delle politiche tese all’empowerment e alla parità di genere. Aumentare la partecipazione delle donne alla scienza risulta inoltre necessario per guidare efficacemente la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici.
“Women and Girls in Sub-Saharan Africa: Transforming Education for a Sustainable Future”
La Viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni, è intervenuta all’Evento a Margine “Women and Girls in Sub-Saharan Africa: trasformare l’educazione per un futuro sostenibile” del 16 marzo. Affrontato nel corso dell’evento il nesso fondamentale tra educazione, sviluppo sostenibile e azione per il clima. L’Italia ha ribadito il suo impegno nel perseguire l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e il suo goal relativo all’istruzione: garantire sistemi educativi di qualità in qualsiasi parte del mondo è infatti un fattore determinante per rendere le società più inclusive ed eque, per riconciliare le comunità in conflitto e garantire sostenibilità. Il cambiamento climatico e le emergenze ambientali inaspriscono le disuguaglianze e perpetuano molteplici forme di discriminazione contro le donne e le ragazze, anche nel loro accesso a un’istruzione di qualità. L’Italia ha aderito alla Dichiarazione del G7 sull’educazione delle ragazze, ha aumentato il suo contributo del 20% alla Global Partnership for Education, annunciando un impegno di 25 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Metà del contributo italiano sarà dedicato all’educazione delle bambine in Africa. Inoltre, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo sta finanziando iniziative volte a promuovere l’educazione delle bambine nell’Africa sub-sahariana, in Paesi come il Niger e il Senegal. Anche dal punto di vista umanitario, l’Italia finanzia iniziative che includono l’educazione tra i loro principali settori di intervento, in molti Paesi dell’Africa sub-sahariana.
Intervento nazionale al CSW66
Mercoledì 16 marzo, la Ministra Bonetti ha pronunciato l’intervento nazionale alla Commissione sulle Donne. La rappresentanza ha ribadito nel suo discorso la profonda vicinanza alle donne in Ucraina, più duramente colpite dal conflitto, denunciando che ogni crisi amplifica diseguaglianze già radicate, discriminazioni e violenza contro le donne, rallentando il percorso per il raggiungimento delle pari opportunità. L’Italia ha inoltre confermato il suo urgente impegno, coordinato con quello della Commissione Europea, nel promuovere l’empowerment e porre fine alle diseguaglianze. L’inclusione delle donne e delle ragazze su ogni livello, programmata dal Governo, poggia su una serie di azioni complementari basate sul principio della governance “gender-responsive”, un sistema istituzionale robusto, obiettivi strategici ben definiti e realizzabili: «Per far sì che le donne diventino veri e propri agenti di cambiamento, devono poter partecipare concretamente, efficacemente ed efficientemente a tutti i processi decisionali per contribuire alle politiche nazionali di prevenzione e gestione dei rischi climatici e ambientali».
Questo il punto dei lavori della Commissione Italiana per CSW66, la maggiore piattaforma ONU per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.
Fonti: UN Women; CSW66; Rappresentanza permanente d’Italia ONU- New York