31 ottobre 2018 – Si stima che entro il 2020 il 56,2 % della popolazione mondiale vivrà in un contesto urbano con un picco del 70% entro il 2050. Se non si porrà la città al centro delle politiche nazionali e internazionali, l’urbanesimo potrebbe avere conseguenze senza precedenti.
Nella Giornata internazionale della città 2018 si ribadisce la duplice natura della città: come motore principale per l’innovazione e la crescita economica e sociale, e come la realtà più esposta ai disastri naturali e alla marginalizzazione sociale.
Nelle ultime decadi si è registrata in quasi tutto il mondo un’urbanizzazione senza controllo, i cui effetti sono ben visibili sul piano sociale, economico e ambientale. La maggior parte dell’espansione urbana è avvenuta in assenza di strategie e pianificazioni statali e l’elevata domanda di case è stata, in molti casi, soddisfatta attraverso soluzioni abitative inadeguate e illegali, in aree esposte al rischio di disastri ambientali. Negli ultimi anni, i disastri ambientali hanno colpito più di 220 milioni di persone nelle città, con una perdita economica pari a 100 miliardi di dollari annui.
L’urbanesimo connesso all’estesa cementificazione e all’errata gestione dei rifiuti urbani, ha determinato l’inasprimento dell’inquinamento dell’aria e del suolo, l’impoverimento della biodiversità e il progressivo esaurimento delle risorse naturali. In aggiunta, la città, intesa come ecosistema artificiale a bassa produttività, dipende ormai quasi interamente dall’esterno per i suoi enormi fabbisogni energetici.
La mancanza di pianificazione urbana si è riflessa, soprattutto nelle città a densità demografica più alta, con servizi e infrastrutture di base carenti, accentuando le situazioni di insicurezza e di esclusione sociale. Se da una parte le grandi città registrano tassi di disoccupazione molto elevati, dall’altra offrono uno scenario ancora più preoccupante per quanto riguarda la presenza di criminalità endemica e strutturale.
Alla luce dei rischi e delle problematiche dell’urbanizzazione, i rappresentati degli Stati Membri presenti alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Urbano (Habitat III, Quito 2016) hanno elaborato una strategia a lungo termine, adottata nella New Urban Agenda. Nell’Agenda si riconosce la necessità di concepire il diritto alla città come imprescindibile per tutti i suoi abitanti, condannando apertamente le condizioni di esclusione sociale e di privazione dei diritti che avvengono nei contesti urbani e soprattutto nelle periferie. Oltre a ciò, si dichiara la volontà di agire per costruire città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili, attraverso un ripensamento del modo in cui tradizionalmente la città è stata amministrata e vissuta. L’approccio che ne risulta è olistico e globale e pone l’accento sul potenziale inespresso dei centri urbani. Si auspica, infatti, che le città diventino luoghi di sostenibilità ambientale, dove l’imperativo della giustizia sociale sia il motore delle politiche dei governi.
Con le celebrazioni della Giornata mondiale della città 2018, si intende ricordare gli impegni presi a Quito nel 2016 e porre l’attenzione sulle sfide che i Paesi dovranno affrontare in un futuro che non è più così lontano. In questa edizione della Giornata, le Nazioni Unite invitano i Paesi a concepire e a pianificare città sostenibili e resilienti, in grado di proteggere dai rischi le comunità e l’ambiente, guidando il cambiamento verso la piena sostenibilità. Cinque sono i temi sui quali si concentra la Giornata del 2018:
- La città deve essere il primo luogo in cui gli effetti del cambiamento climatico siano mitigati, attraverso il riciclaggio dell’acqua, l’efficienza energetica e l’espansione abitativa sostenibile;
- La città deve trasformare i complessi abitativi informali e più vulnerabili in nuovi progetti di sostenibilità;
- La città deve promuovere pari opportunità tra i suoi residenti, migliorando le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili attraverso il supporto delle istituzioni;
- La città deve essere gestita da amministrazioni locali in un sistema decentrato di responsabilità, in cui il governo centrale e le istituzioni internazionali dettino le linee guida e gli obiettivi da raggiungere;
- La città, in contesti di emergenza umanitaria, deve far fronte alle situazioni di crisi con un approccio a lungo termine e di sviluppo.
L’evento principale di questa giornata si terrà a Liverpool alla presenza del Segretario Generale dell’ONU António Guterres e di Maimunah Mohd Sharif, Direttore Esecutivo di UN-Habitat. Qui il programma completo della giornata. Per consultare la lista degli eventi che si terranno in varie parti del mondo, cliccare qui.
Il messaggio del Direttore Esecutivo di UN-Habitat Maimunah Mohd Sharif è disponibile qui.
Il messaggio del Segretario Generale António Guterres, qui.