Nel 2013 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha stabilito con risoluzione A/RES/68/192, il 30 luglio come Giornata Mondiale contro la Tratta di Persone.
Ogni paese del mondo è colpito dal traffico di esseri umani, sia come paese d’origine, di transito o di destinazione delle vittime. Le donne e le ragazze continuano ad essere le principali vittime dei trafficanti a livello globale. La stragrande maggioranza delle vittime del traffico a scopo di sfruttamento sessuale e il 35% di quelle trafficate per il lavoro forzato sono donne. I conflitti aggravano ulteriormente la vulnerabilità, con i civili vittime dei gruppi armati e i trafficanti che approfittano degli sfollati.
Il traffico di persone è un grave crimine e una grave violazione dei diritti umani. Ogni anno, migliaia di uomini, donne e bambini cadono nelle mani dei trafficanti, nei loro paesi e all’estero. Lo United Nations Office on Drug and Crime (UNODC), in qualità di custode della United Nations Convention against Transnational Organized Crime (UNTOC) e dei relativi protocolli, assiste gli Stati nei loro sforzi per attuare il Protocol to Prevent, Suppress and Punish Trafficking in Persons (Protocollo sulla tratta di persone).
Il Protocollo definisce la tratta di persone come il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’ospitare o il ricevere persone, mediante la minaccia o l’uso della forza o di altre forme di coercizione, il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o il dare o ricevere pagamenti o benefici per ottenere il consenso di una persona che ha il controllo su un’altra persona, a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro o i servizi forzati, la schiavitù o pratiche simili alla schiavitù, la servitù o il prelievo di organi.
Il tema di quest’anno, Victims’ Voices Lead the Way, mette le vittime del traffico di esseri umani al centro della campagna e sottolinea l’importanza di ascoltare e imparare dai sopravvissuti al traffico di esseri umani. La campagna ritrae i sopravvissuti come attori chiave nella lotta contro la tratta di esseri umani e si concentra sul ruolo cruciale che giocano nello stabilire misure efficaci per prevenire questo crimine, identificare e salvare le vittime e sostenerle nel loro percorso di riabilitazione.
Molte vittime della tratta di esseri umani hanno sperimentato l’ignoranza o l’incomprensione nei loro tentativi di ottenere aiuto. Hanno avuto esperienze traumatiche dopo il salvataggio, durante i colloqui di identificazione e i procedimenti legali. Alcune hanno affrontato la rivittimizzazione e la punizione per i crimini che sono state costrette a commettere dai loro trafficanti. Altre sono state sottoposte a stigmatizzazione o hanno ricevuto un sostegno inadeguato.
Imparare dalle esperienze delle vittime e trasformare i loro suggerimenti in azioni concrete porterà a un approccio più incentrato sulle vittime e più efficace nella lotta al traffico di esseri umani.
#EndHumanTrafficking
Il Global Report on Trafficking in Persons 2020 dell’UNODC è il quinto del suo genere, commissionato dall’Assemblea Generale attraverso il 2010 United Nations Global Plan of Action to Combat Trafficking in Persons. Copre 148 paesi e fornisce una panoramica dei modelli e dei flussi della tratta di persone a livello globale, regionale e nazionale, basandosi principalmente sui casi di tratta rilevati tra il 2016 e il 2019. Poiché l’UNODC raccoglie sistematicamente dati sulla tratta di persone da più di un decennio, vengono presentate informazioni di tendenza per un’ampia gamma di indicatori.
Come per gli anni precedenti, questa edizione del Global Report on Trafficking in Persons presenta un quadro globale dei modelli e dei flussi della tratta (Capitolo 1), accanto ad analisi regionali dettagliate (Capitolo 6) e profili dei paesi. Inoltre, questo report fornisce quattro capitoli tematici. Il capitolo 2 del report esamina come le condizioni socioeconomiche svantaggiate siano utilizzate dai trafficanti per reclutare e sfruttare le vittime. Il terzo capitolo si espande sui modelli di traffico di bambini e sul ruolo che l’estrema povertà, le norme sociali e i contesti familiari giocano in questa forma di traffico. Poi, il quarto capitolo si concentra sulla tratta per il lavoro forzato ed esplora i settori economici specifici che sono più vulnerabili alla tratta. Infine, il quinto capitolo presenta i modelli emergenti sulle tecnologie internet che sono usate dai trafficanti per facilitare il reclutamento e lo sfruttamento.
Nell’ultimo decennio, lo United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI) è stato fortemente coinvolto nella realizzazione di vari progetti di ricerca applicata e di assistenza tecnica nel campo della lotta al traffico di persone e allo sfruttamento dei bambini. Diversi programmi sono stati realizzati nella Repubblica Ceca, in Costa Rica, Germania, Italia, Nigeria, Polonia, Tailandia, Filippine e Ucraina. Inoltre, l’UNICRI lavora dal 2002 sulla questione del traffico di persone nelle aree delle operazioni di sostegno alla pace.
La strategia dell’UNICRI per contrastare la tratta e il contrabbando mira ad affrontare:
- La necessità di un maggiore livello di conoscenza delle sfide legate agli attuali movimenti migratori;
- La necessità di costruire la capacità istituzionale degli Stati Membri di prevenire e rispondere efficacemente ai crimini tradizionali ed emergenti correlati e alle relative violazioni dei diritti umani;
- La necessità di sforzi più coordinati tra i paesi di origine, transito e destinazione.
L’azione dell’UNICRI sulla tratta di persone e sul traffico di migranti rientra nella tabella di marcia strategica generale dell’UNICRI che contribuisce agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e in particolare all’avanzamento dell’Obiettivo 16, dedicato alla giustizia e alle riforme istituzionali.
Alla luce della centralità delle questioni relative al fenomeno migratorio, l’UNICRI in collaborazione con la John Cabot University (JCU), organizza da sei anni il Summer Course on Migration and Human Rights (Corso estivo su migrazione e diritti umani).
Il corso si focalizza sulle violazioni dei diritti umani dei migranti a livello globale ed in particolare sugli abusi che i rifugiati subiscono da parte dei trafficanti. In particolare, il corso affronta diversi aspetti, fra i quali la tratta di persone e diritto di asilo, la tematica degli sfollati interni, la migrazione, lo sviluppo e l’integrazione e il tema dello spostamento globale
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In Italia, in occasione della Giornata Mondiale Contro la Tratta di Persone, sono previste alcune iniziative, fra le quali segnaliamo:
- La rete globale anti-tratta Talitha Kum – che comprende più di tremila suore cattoliche e laici – lancia la campagna #CareAgainstTrafficking in vista della Giornata che si celebrerà venerdì 30 luglio. Con la campagna si vuole dimostrare che la cura può fare la differenza in ogni fase del percorso per combattere la tratta di persone: cura per chi è a rischio, cura per le vittime e cura per i sopravvissuti.
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