Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani

Nel 2013 l’Assemblea Generale, con la Risoluzione A/RES/68/192, ha proclamato il 30 luglio la Giornata mondiale contro la tratta di persone. Lo scopo è quello di sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione delle vittime e promuovere la difesa dei loro diritti.

Ogni anno milioni di persone in tutto il mondo finiscono nelle mani dei trafficanti, vengono schiavizzate e private dei loro diritti fondamentali. Tale forma di “moderna schiavitù” è conseguenza di componenti socio-economiche, quali povertà, violenza familiare, emarginazione e mancanza di istruzione. Ma non solo, conflitti, crisi umanitarie e condizioni climatiche avverse obbligano le persone ad abbandonare i loro luoghi di origine per poter sopravvivere. Tra questi, donne e bambini che rappresentano il segmento della popolazione più esposto a pratiche di sfruttamento.

Il Protocollo aggiuntivo per prevenire, sopprimere e punire ila tratta di persone, specialmente donne e bambini, entrato in vigore nel 2003 con la Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine transnazionale organizzato, si pone come obiettivi: la prevenzione e la lotta alla tratta di persone (in particolare alla tratta di donne e bambini);  la protezione e l’assistenza alle vittime; e la cooperazione tra gli Stati Parte al fine di realizzare questi obiettivi.

Nel 2010 l’Assemblea Generale ha inoltre adottato il Piano d’azione globale per combattere la tratta  di persone. Il Piano considera la lotta alla tratta elemento imprescindibile per promuovere lo sviluppo e rafforzare la sicurezza globale. Il Piano ha anche sancito l’istituzione del Fondo volontario di fiducia delle Nazioni Unite per le vittime di tratta, soprattuto donne e bambini, attraverso un’azione coordinata con ONG specializzate.

Quest’anno in occasione della giornata il Gruppo Interagenzia dell’ONU contro la tratta (ICAT), del quale l’UNICRI fa parte, sollecita maggiore attenzione e impegno per indirizzare la tratta di bambini e di giovani, che rappresentano il 28% delle vittime (il 20% sono di genere femminile e l’8% maschile).

Nell’ultimo decennio, l’UNICRI ha condotto vari progetti di ricerca applicata e di assistenza tecnica nel campo della lotta alla tratta di persone e allo sfruttamento dei minori. L’Istituto ha attuato diversi programmi in Repubblica Ceca, Costa Rica, Germania, Italia, Nigeria, Polonia, Tailandia, Filippine e Ucraina. Le analisi condotte dall’UNICRI nel 2016 in Nord Africa hanno evidenziato che, sebbene considerevoli risorse siano destinate al contrasto del fenomeno, pochi sforzi siano stati compiuti per garantire protezione alle potenziali vittime di tratta e ai minori non accompagnati o separati.

Lo studio ha inoltre evidenziato la necessità di una maggiore cooperazione regionale tra paesi di origine, transito e destinazione e di una più ampia condivisione di informazioni per promuovere meccanismi di risposta rapidi.

La tratta di esseri umani, che trova una sua collocazione anche all’interno dei fenomeni migratori, è stato oggetto dell’incontro supplementare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Il seminario “Tratta di minori: dalla prevenzione alla protezione”, ha discusso le misure specifiche da adottare nel caso di minori non accompagnati. All’evento hanno partecipato numerosi rappresentanti della società civile e dei governi dei paesi dell’area OSCE.

L’Ambasciatore italiano Alessandro Azzoni, Presidente del Consiglio Permanente dell’OSCE e Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Organizzazione, ha sottolineato la centralità della lotta alla tratta di bambini e la necessità di impegnarsi per eliminare quella che definisce come un’inaccettabile violazione dei diritti umani: “Si deve dedicare forte attenzione ai bambini a rischio e in particolare ai minori non accompagnati, che sono tra le categorie di vulnerabili particolarmente esposti.”

In occasione della giornata del 30 luglio, Save the Children ha pubblicato il Report annuale “Piccoli Schiavi Invisibili”, che riporta le ultime informazioni sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento minorile sul territorio italiano. I dati raccolti mostrano che nel corso del 2017 i minori vittime di tratta inseriti in protezione sono stati 200, di cui 196 ragazze. Il 46% di loro è stato sfruttato sessualmente. Particolarmente grave è il caso delle giovani nigeriane, tra i 16 e i 17 anni, che costituiscono il numero più alto tra i minori oggetto di sfruttamento sessuale in Italia. Il report si chiude con le raccomandazioni di Save the Children al governo italiano e ai ministeri competenti affinchè si continui a lavorare per combattere questa piaga.