Donne e ragazze costituiscono il 70% della popolazione mondiale in stato di povertà e l’80% tra profughi e sfollati per disastri ambientali causati dal cambiamento climatico. Per millenni, le donne hanno avuto un rapporto speciale con la natura: contribuiscono enormemente al benessere e allo sviluppo sostenibile delle loro comunità, così come al mantenimento degli ecosistemi del pianeta, della diversità biologica e delle risorse naturali. Promuovere l’uguaglianza di genere e la sostenibilità nel contesto della crisi climatica in corso rappresenta senza dubbio una delle più grandi sfide del nostro secolo, punto focale di un’agenda globale volta a contenere e, ove possibile, evitare conseguenze più durature e nocive sull’ambiente, sullo sviluppo economico e sociale del Pianeta.
A partire da tale inderogabile istanza, la Giornata Internazionale della Donna 2022 è dedicata al tema “Gender equality today for a sustainable tomorrow”: in sostegno del principio della parità di genere, e rendendo omaggio al contributo femminile nelle sfide imposte dal cambiamento climatico, con la certezza che senza uguaglianza di genere oggi, sia impossibile costruire un domani sostenibile ed equo. «Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di minacce ma le donne, e soprattutto le giovani donne, sono moltiplicatori di soluzioni», messaggio ufficiale per la Giornata di Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women.
L’ONU e la Giornata Internazionale della Donna
Come ogni anno, l’8 marzo rappresenta un’occasione per indagare a fondo contraddizioni e ingiustizie che ogni momento storico, a modo suo, impone alle donne; al contempo è anche l’opportunità di celebrare l’inesauribile resistenza femminile innanzi a ogni sfida e i progressi già compiuti verso il raggiungimento dell’uguaglianza. Quando l’ONU scelse di commemorare per la prima volta la Giornata Internazionale della Donna, nel 1975, la situazione era sicuramente molto diversa da ora. La ricorrenza, in realtà, era nata almeno in nuce oltre 100 anni prima, in un contesto ancora più arduo e ostile, più precisamente nel 1848, quando tre donne americane riunirono centinaia di persone alla prima convention sui diritti femminili a New York, in risposta al divieto di partecipare attivamente a una manifestazione antischiavista. Anno dopo anno, nuovi mattoni vennero posati con le attività dei movimenti operai d’inizio secolo in Europa, Nord America e poi in Russia. Durante le guerre i movimenti per la Giornata Internazionale della Donna innescarono meccanismi di protesta contro le due grandi guerre e contro lo sfruttamento sul lavoro.
L’ONU, sin dalla sua fondazione, ha contribuito alla lotta per i diritti delle donne: d’altronde, nel 1945, lo Statuto già ribadiva la sostanziale necessità di garantire “libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione”. Tra le tappe fondamentali: l’istituzione nel 1946 della Commissione sullo status delle donne (CSW), l’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1979, della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) e la Dichiarazione e la Piattaforma d’Azione di Pechino. Una storia che dura da oltre 70 anni, e che oggi si fa presente con l’Agenda 2030 e il suo GOAL 5: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze”.
Uguaglianza di genere e sostenibilità: le donne e la vulnerabilità al cambiamento climatico
Nata sotto il vessillo dell’antischiavismo, dei diritti sindacali e della difesa della pace, la Giornata della Donna sembra sempre consumarsi in parallelo alle maggiori sfide contemporanee. Non per niente, allora, oggi si celebra l’uguaglianza di genere unitamente alla sostenibilità nell’arduo contesto del cambiamento climatico.
La maggiore esposizione delle donne agli attuali sconvolgimenti ambientali deriva da una serie di fattori di natura sociale, economica e culturale: le comunità più povere, di cui le donne rappresentano percentuale preponderante, vivono di quelle risorse naturali ora gravemente minacciate dagli eventi atmosferici. Sempre donne e ragazze, in caso di disastri come siccità o inondazioni, sono considerate responsabili del sostentamento della famiglia e conseguentemente costrette a rinunciare alla formazione, all’istruzione e al lavoro. In aggiunta, le norme socioculturali e la cura della prole spesso impediscono alle donne di migrare o di cercare rifugio in altri luoghi, costringendole a fronteggiare il cambiamento climatico. In molti paesi in via di sviluppo sono ancora forti le disuguaglianze di genere in fatto di diritti, status politico ed economico, condizioni abitative, esposizione alla violenza, esclusione dall’istruzione e dai servizi sanitari: oltre ai gravi dati sull’analfabetismo femminile, basti pensare che nelle aree urbane le donne sono a capo del 40% delle famiglie più indigenti e, pur prevalendo nel settore della produzione alimentare globale, possiedono meno del 10% delle terre.
Il cambiamento climatico, così come ogni altra crisi, dai conflitti alla recente pandemia, tende ad esacerbare le disuguaglianze di genere e la marginalizzazione delle donne, comportando un aumento di violenza e isolamento, e un deciso decremento di diritti: «Attualmente, stiamo assistendo all’orribile situazione in Ucraina dove l’impatto sulle donne e le ragazze, comprese le centinaia di migliaia di sfollati, ci ricorda che tutti i conflitti, dall’Ucraina al Myanmar all’Afghanistan, dal Sahel allo Yemen, esigono il loro prezzo più alto da donne e ragazze – ha ribadito Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women nel messaggio ufficiale per la giornata- recentemente, abbiamo visto l’impatto del COVID-19 nell’aumentare le disuguaglianze, aggravando la povertà e la violenza contro le donne e le ragazze; e facendo retrocedere i loro progressi nel lavoro, nella salute e nell’educazione. Le crisi accelerate del cambiamento climatico stanno minando in modo sproporzionato i diritti e il benessere di donne e ragazze. Stanno moltiplicando l’insicurezza a tutti i livelli, da quello individuale e familiare a quello nazionale».
Pur essendo duramente le più duramente colpite, donne e ragazze in tutto il mondo hanno rifiutato di subire passivamente dando prova di essere leader forti e responsabili, ideatrici e divulgatrici di strategie e buone pratiche per adattarsi e rispondere ai cambiamenti del nostro pianeta: coinvolte in iniziative di sostenibilità, hanno guidato un’azione poderosa e incisiva sul clima. Ancora molta strada va percorsa per aprire completamente il processo decisionale alla componente femminile, dalle sedi di governo alle piazze, dalla politica alla pratica. Il compito della gestione del pianeta spetta a tutti, non solo al 50% della popolazione. E affinché la metà degli abitanti del mondo abbia diritto di partecipazione, deve essere permesso alle donne di realizzare a pieno il loro potenziale. Il nostro futuro è il futuro del pianeta. Le donne e le ragazze devono avere voce in capitolo sul suo destino.
Dobbiamo garantire una protezione sociale universale e un’economia dell’assistenza che ci protegga tutti. Dobbiamo aumentare i finanziamenti per iniziative climatiche, ambientali e di rischio di catastrofi che tengano conto del genere; anche per il recupero dal COVID-19 e per aumentare la resilienza agli shock futuri. La soluzione è lì. Siamo decise a perseguirla. Facciamo di questa Giornata internazionale della donna un momento per ricordare che abbiamo le risposte non solo per l’SDG 5 ma, attraverso il progresso dell’uguaglianza di genere, per tutti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030.
Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women
Il tema della Giornata Internazionale della Donna per quest’anno è in linea con il soggetto della Commissione sulla condizione delle donne per il 2022, che si terrà tra il 14 e il 25 marzo: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze nel contesto del cambiamento climatico, delle politiche e dei programmi ambientali e di riduzione del rischio di disastri”.
Rassegna di eventi ONU per la Giornata Internazionale della Donna
Martedì 8 marzo 2022, dalle 16:00 alle 17:30, l’osservanza da parte delle Nazioni Unite della Giornata Internazionale della Donna, sarà segnata da un evento virtuale di alto livello, cui parteciperanno il Segretario generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Assemblea generale, il presidente della Commissione sullo status delle donne, il direttore esecutivo di UN Women, nonché attivisti e celebrità dell’uguaglianza di genere e del cambiamento climatico. L’incontro sarà seguito da una tavola e da spettacoli musicali.
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Per il prossimo 8 marzo – Giornata internazionale della donna, tra le 8:50 e le 10:00, l’UN Global Compact Network Italia organizzerà l’evento “Ring the Bell for Gender Equality”, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui temi della parità di genere e del women empowerment sul luogo di lavoro, nei mercati e nella comunità. “Ring the Bell” è un’iniziativa globale, che si terrà in contemporanea in oltre 100 Borse nel mondo. L’incontro è promosso in partnership con Borsa Italiana, WFE, IFC, UN Women, SSE, si terrà presso Palazzo Mezzanotte a Milano. Nell’occasione, il Network lancerà il primo round italiano del programma “Target Gender Equality” di UN Global Compact, finalizzato a supportare le aziende nel loro percorso verso il Goal 5 dell’Agenda 2030 e verso l’implementazione dei WEPs -Women’s Empowerment Principles tramite strumenti di self-assessment, capacity building, misurazione e comunicazione dei risultati.
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L’8 marzo, tra le 15:00 e le 17:00, nell’orbita delle celebrazioni 2022 per Giornata internazionale della donna si terrà l’incontro “From Passion to Profit – A young people’s perspective”, organizzato in collaborazione tra UN Women East and Southern Africa Regional Office (UN Women ESARO) e UN Environment Programme (UNEP) . Obiettivo dell’incontro è dare visibilità alle azioni dei giovani nel nesso tra uguaglianza di genere e azione per il clima, condividere il “Global Environment Outlook (GEO-6) for Youth, Africa, presentare i risultati e le raccomandazioni dello studio “Opportunità per i giovani nel business rurale e nell’imprenditoria in agricoltura” e fare leva sui modi per rendere operativi i risultati e le raccomandazioni degli studi esplorando le partnership con le parti interessate per far progredire ulteriormente il lavoro sull’empowerment economico delle giovani donne.
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L’8 marzo, dalle 16:00 alle 17:00, avrà luogo il lancio ufficiale del rapporto di SSE e IFC “How Exchanges Can Advance Gender Equality”. Il webinar, della durata di un’ora, accompagnerà i partecipanti attraverso il nuovo report e sarà caratterizzato da una discussione interattiva con scambi ed esperti di uguaglianza di genere. La guida è stata preparata in collaborazione con IFC e in collaborazione strategica con UN Women., si basa su centinaia di preziosi input forniti dai 71 esperti di 52 organizzazioni di 34 paesi che compongono il SSE Gender Equality Advisory Group.
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