Khartoum, 4 agosto 2016 – Il 3 agosto a Roma, il Capo della Polizia italiana, Franco Gabrielli e il suo omologo sudanese, Hashim Osman Al Hussein, hanno firmato un accordo sul tema della migrazione alla presenza di funzionari del Ministero dell’Interno e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’accordo prevede la collaborazione tra i due paesi nella lotta alla criminalità, nella gestione dei fenomeni migratori e delle frontiere. L’accordo si iscrive nel più ampio quadro di cooperazione tra Sudan e Unione Europea sui temi migratori, con particolare riferimento al Processo di Khartoum (lanciato in Italia nell’autunno del 2014) e al Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione Europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa (lanciato nel novembre 2015 al Summit di La Valletta, Malta).
L’intesa rappresenta il traguardo di una serie di negoziati che si sono tenuti per alcuni mesi tra i due paesi sotto il forte impulso dell’Ambasciata italiana in Sudan.
La collaborazione in settori cruciali quali il contrasto al crimine organizzato internazionale, l’immigrazione irregolare, il traffico di esseri umani, il crimine telematico e finanziario, il riciclaggio di denaro, la contraffazione di documenti e la corruzione costituisce il punto principale dell’accordo. Sono altresì previsti una serie di articoli relativi al rimpatrio di cittadini irregolari presenti nei rispettivi terrritori.
“Questa firma risulta fondamentale per distinguere con chiarezza i cittadini dei due paesi – ospiti reciproci e graditi nei rispettivi territori – da quei cittadini che non hanno diritto a permanere nei territori dei due Stati” spiega l’Ambasciatore d’Italia in Sudan, Fabrizio Lobasso a margine dell’incontro.
Altro importante punto dell’accordo è quello relativo alla formazione. Nelle prossime settimane le autorità sudanesi invieranno una lista di progetti e di tematiche prioritarie sulle quali collaborare per la creazione di percorsi di formazione attraverso missioni di brevi o di lunga durata dei rispettivi funzionari.
Quello italiano è un successo tangibile, conseguente all’impegno dell’Italia sulle tematiche migratorie nell’area dell’Africa, di cui il noto Migration Compact, lanciato dal Governo a livello internazionale nei mesi scorsi, è parte integrante.
FOTO: “Secretary-General Meets Refugees in Rome”. © UN Photo/Rein Skullerud. UN Photo