Imparando dal passato: sfide e opportunità per prevenire il genocidio
Lunedì 4 febbraio 2019, presso il Campus delle Nazioni Unite di Torino, si terrà la cerimonia di apertura dell’edizione 2018/2019 del Master in Diritto sui crimini transnazionali e la giustizia.
Il Master è organizzato dall’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) in collaborazione con l’Università per la Pace (UPEACE).
I lavori saranno aperti alle 15:00 dalla Direttrice dell’UNICRI Bettina Tucci Bartsiotas. Tra gli interventi previsti, quello del Ministro Plenipotenziario Francesca Tardioli, Vice Direttore Generale per gli Affari Politici e Direttore Centrale per le Nazioni Unite e i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri; del Prof. Mihir Kanade, Direttore del Centro per i Diritti Umani di UPEACE e del Colonnello Andrea Monti, Direttore del Centro Studi Post Conflict Operations dell’Esercito italiano.
La cerimonia rappresenterà altresì un’importante occasione per incontrare Adama Dieng, Consigliere Speciale del Segretario Generale dell’ONU sulla Prevenzione del Genocidio. Adama Dieng terrà il discorso “Imparando dal passato: sfide e opportunità per prevenire il genocidio”. Il Consigliere Speciale è il principale punto di riferimento nelle azioni di sensibilizzazione sulle cause e le dinamiche del genocidio. Il Consigliere Speciale allerta inoltre il Segretario Generale e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU su possibili rischi di genocidio e svolge un ruolo di sostegno e mobilitazione degli interventi.
Il programma del Master, che si svolge da novembre 2018 a luglio 2019, indirizza tematiche prioritarie per la comunità internazionale sui temi della pace e dei conflitti. Il Master rappresenta un’opportunità unica per specializzarsi in diritto umanitario, diritto penale internazionale, diritto internazionale in materia di diritti umani, diritto internazionale, pace e conflitti, crimini transnazionali e giustizia transizionale.
Il Master, che vede la partecipazione di 46 studenti provenienti da 24 paesi, mira a coinvolgere e formare le nuove generazioni sui temi fondamentali della giustizia e della pace. Temi, questi, che oltre a una conoscenza specialistica e competenze specifiche, richiedono una visione globale degli scenari internazionali e la capacità di saper affrontare le sfide di oggi e domani.
Il corpo docente è composto da esperti mondiali provenienti dal mondo accademico, dalle organizzazioni internazionali, dai tribunali internazionali e dal sistema delle Nazioni Unite.
Lo sviluppo di capacità e conoscenze è una componente centrale dell’UNICRI e rappresenta un elemento transversale rispetto alle aree di lavoro dell’Istituto, che consentono di creare e testare nuovi approcci olistici per prevenire il crimine e promuovere la giustizia, i diritti umani e lo sviluppo.
Secondo la Direttrice dell’UNICRI, Bettina Tucci Bartsiotas “In troppi paesi stiamo assistendo a morte e distruzione. Gli abusi subiti da milioni di persone sono ferite aperte nella nostra coscienza collettiva e un doloroso monito sulla necessità di maggiori progressi per promuovere la giustizia internazionale. L’applicazione del diritto penale internazionale è uno degli strumenti più potenti per prevenire nuovi conflitti e raggiungere una pace duratura. Questo Master riflette la nostra convinzione che l’istruzione e l’occupazione giovanile siano il miglior investimento che una società possa fare. Senza una nuova generazione di professionisti altamente qualificati non abbiamo alcuna possibilità di vincere la nostra battaglia per la pace, la sicurezza e lo sviluppo”.
Il Consigliere Speciale per la Prevenzione del Genocidio, Adama Dieng sottolinea: “Solo pochi mesi fa abbiamo commemorato il 70° anniversario della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio. Questa Convenzione, adottata nel 1948, marcava l’impegno della comunità internazionale nel prevenire il ripetersi degli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Dalla sua adozione sono stati compiuti progressi e tra questi l’istituzione della Corte Penale Internazionale che ha contribuito a combattere l’impunità per crimini di genocido e di altri crimini atroci. Garantire che i crimini avvenuti nel passato siano perseguiti è uno dei principali deterrenti per evitare che si ripetano. Ma purtroppo le sfide sono ancora molte. Ci sono stati troppi casi in cui non siamo riusciti a impedire il verificarsi di genocidi e di atrocità. Stiamo assistendo al declino del rispetto dei diritti umani, del rispetto delle leggi umanitarie e dei rifugiati, nonché al ritorno di odio, razzismo e xenofobia. Ora più che mai dobbiamo ricordare i fallimenti del passato. Su quei fallimenti si sono costruite le basi per la nascita di strumenti e di un nuovo impegno verso la creazione di nuove norme internazionali che oggi proteggono le popolazioni dalle forme più gravi di violenza.”
Foto: Consigliere Speciale per la Prevenzione del Genocidio, Adama Dieng