Oggi, 3 ottobre, ricorre la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, una data simbolica per commemorare le vittime del naufragio del 2013 e per ricordare tutti i rifugiati e migranti che continuano a morire nel Mar Mediterraneo e ai confini dell’Europa nel tentativo disperato di trovare salvezza e protezione.
Anche quest’anno, in occasione del quarto anniversario della più grande tragedia del Mediterraneo che costò la vita a 368 persone, l’UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è sull’isola di Lampedusa per partecipare alle iniziative di commemorazione e sensibilizzazione.
L’UNHCR ha in più occasioni elogiato gli sforzi della Guardia Costiera, della Marina Militare e delle associazioni impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo che grazie alla loro dedizione e professionalità hanno salvato migliaia di vite umane. Tuttavia, dal 3 ottobre 2013 molti altri naufragi si sono verificati e da allora 15.696 uomini, donne e bambini hanno perso la vita in mare in circostanze drammatiche.
Solo nel 2017, risultano morte e disperse nel Mediterraneo 2.655 persone, un costo umano inaccettabile: ogni 50 persone che hanno preso il mare dirette in Europa, una ha perso la vita.
Alla luce di questi drammatici dati, il salvataggio di vite umane nel Mediterraneo deve ancora essere la priorità assoluta degli Stati. Devono inoltre intensificarsi e divenire più concreti gli sforzi per fornire vie legali alternative come il ricongiungimento familiare, il reinsediamento, i visti per motivi di studio o lavoro. Alternative efficaci affinché le persone in fuga da guerre, violenze e persecuzioni, possano raggiungere un luogo sicuro senza dover ricorrere ai trafficanti e intraprendere viaggi così disperati e pericolosi.
“Nonostante la drammaticità dell’evento, le forti emozioni suscitate ed i proclami che si rinnovano ad ogni nuova tragedia, continuiamo a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane lungo le rotte che portano in Europa. E’ importante e urgente che gli impegni presi a livello internazionale si traducano in azioni concrete di solidarietà e condivisione delle responsabilità,” dichiara Stephane Jaquemet, Delegato dell’UNHCR per il Sud Europa.
“Questa Giornata Nazionale, finalmente istituita dal marzo 2016, sia uno stimolo importante per rinnovare la memoria, la riflessione e l’impegno volti a mettere fine alle morti in mare, garantire ai sopravvissuti servizi di supporto psico-sociale adeguati e diffondere la cultura dell’accoglienza,” conclude il Delegato dell’UNHCR per il Sud Europa.
Il programma delle iniziative organizzate a Lampedusa, dal 30 Settembre al 3 Ottobre 2017, nell’ambito del progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, è disponibile qui: http://www.comitatotreottobre.it/wp-content/uploads/2017/09/Programma-Lampedusa.jpg
Fonte: UNHCR
Nella foto gli oggetti che sono stati lasciati al porto di Lampedusa da una barca di migranti tunisini persi in mare per più di quattro giorni. L’isola di Lampedusa, in Italia, è da tempo un centro migratorio vista la sua vicinanza al Nord Africa.