Con la Risoluzione 42/112 del 7 dicembre 1987, l’Assemblea Generale ha scelto il 26 giugno per celebrare la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, affermando la sua determinazione di rafforzare l’azione e la cooperazione a livello nazionale e internazionale per combattere questi fenomeni.
Il 19 dicembre 1988, la Conferenza delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope ha adottato la relativa Convenzione, che ha ottenuto un’ampia adesione da parte degli Stati: ad oggi, sono 189 i paesi che l’hanno ratificata.
Ulteriori passi in avanti nella lotta al traffico di droga sono stati fatti con la creazione dell’Ufficio dell’ONU contro la Droga e il Crimine (UNODC – United Nations Office on Drugs and Crime). Nato nel 1997 dalla fusione tra il Programma di Controllo sulla Droga delle Nazioni Unite e dal Centro per la Prevenzione del Crimine Internazionale, UNODC opera in tutte le regioni del mondo attraverso una vasta rete di uffici sul campo. I tre pilastri del programma di lavoro dell’UNODC sono: 1) lo sviluppo di progetti di cooperazione tecnica e l’assistenza agli Stati membri nel migliorare le capacità di contrasto al traffico di droga, alla criminalità e al terrorismo; 2) la ricerca e l’analisi per promuovere una maggiore conoscenza dei fenomeni; 3) la promozione della ratifica e adozione delle convenzioni e dei trattati internazionali sulla droga, la criminalità e il terrorismo, anche attraverso l’armonizzazione della legislazione nazionale.
Secondo il rapporto 2016 dell’UNODC, 250 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni, ha fatto uso di sostanze stupefacenti nel 2014. Circa 29 milioni di persone soffre di disturbi legati all’uso di queste sostanze. 11.7 milioni di persone assume droga per via endovenosa e i dati del 2014 mostrano che 1,6 milioni di persone tossicodipendenti è affetta da HIV. Malattie di questo tipo gravano pesantemente sulla sanità pubblica, sia in termini di prevenzione che di trattamento e cura dei disturbi legati all’uso di droga. Solo uno su sei, tra i consumatori di stupefacenti in tutto il mondo, ha accesso alle cure e sebbene i decessi da overdose siano prevenibili, il rapporto dell’UNODC ha registrato la morte di 207.000 persone affette da tossicodipendenza nel 2014 a causa del sovradosaggio di sostanze illecite.
Tra le strategie messe in campo dall’UNODC, vi è quella dello sviluppo alternativo, un approccio volto a ridurre le cause dell’incremento delle coltivazioni illecite di droga. Le coltivazioni di sostanze stupefacenti tra le comunità rurali rafforzano il crimine organizzato e indeboliscono il sistema economico locale. Nel lungo periodo, la sostituzione delle coltivazioni di stupafacenti con colture per uso alimentare può favorire la crescita dell’economia legale, attrarre investimenti e contribuire allo sviluppo delle infrastrutture nelle comunità rurali.
Le azioni previste dallo “sviluppo alternativo” hanno ottenuto un discreto successo: 23 paesi hanno abbracciato questo programma tra il 2010 e il 2013.Tra questi, sono presenti i maggiori produttori di cocaina come la Bolivia, la Colombia e il Perù e i produttori di oppio come l’Afghanistan, il Myanmar l’Egitto, il Laos, il Pakistan, la Thailandia e il Vietnam.
Dal 19 al 21 aprile 2016 a New York si è tenuto l’UNGASS 2016 (United Nations General Assembly Special Session) con una Sessione speciale sulle droghe. Per favorire un’ampia consultazione e un dialogo globale tra gli esperti in materia, la Sessione Speciale dell’UNGASS 2016 si è caratterizzata per la presenza non solo delle istituzioni e delle Agenzie dell’ONU, ma anche delle organizzazioni regionali, internazionali, organizzazioni non governative e della società civile.
L’UNICRI ha partecipato all’UNGASS con il side event dal titolo “Definizione di criteri basati sulle evidenze nello stabilire i disordini legati all’abuso di sostanze stupefacenti, per sostenere il sistema di giustizia penale nei processi e nell’applicazione di misure alternative alla prigione”.
Il side event è stato sostenuto dal Governo italiano, e hanno altresì partecipato rappresentanti del governo afgano, brasiliano, Americano nonché l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Durante l’incontro si è discusso dei costi delle politiche antidroga sul sistema di giustizia penale e delle modalità di inclusione della sanità publica nelle azioni penali in modo da aumentarne l’efficienza e la fragmentazione. L’evento ha quindi posto l’accento sulla necessità di sviluppare maggiori azioni di riabilitazione, misure alternative e trattamenti sanitari nelle carceri che consentirebbero al contempo di ridurre il sovraffollamento e gli alti costi sociali causati dalla domanda e dall’offerta di droghe illegali.
L’UNICRI si occupa da anni dell’abuso di sostanze psicotrope e ha sviluppato diversi progetti mirati ad aumentare la consapevolezza dei danni legati all’uso di queste sostanze, con un’attenzione particolare alle donne affette da dipendenze patologiche. L’uso di sostanze stupefacenti e la tossicodipendenza non vanno considerate esclusivamente come una condizione medica, ma è necessario tenere presente anche una serie di fattori sociali che rendono le persone – in particolare le donne – più esposte a sviluppare una dipendenza.
Nel 2012 il Progetto DAWN: Drugs and Alcohol Women Network promoting a gender responsive approach to addiction ha creato una rete di professionisti in grado di sostenere e promuovere interventi su misura per le donne affette da dipendenza da alcol e droghe, promuovendo un approccio di genere tra gli operatori sociali.
Il 5 luglio presso la FAO a Roma, verranno presentati dell’UNICRI i risultati del Progetto Gender and Addiction (GEA), nato con lo scopo di creare un Centro per la promozione dell’uguaglianza di genere e delle vulnerabilità di genere nell’abuso di droghe.
Il Centro vuole essere un punto di riferimento sulle questioni di genere e sulla protezione dei soggetti più vulnerabili per le istituzioni governative, le ONG, le organizzazioni internazionali, la comunità scientifica e in generale per la società civile, .
In occasione della giornata mondiale 2016, l’UNODC ha lanciato l’iniziativa UNODC Youth che consiste nell’assegnazione di fondi alle Organizzazioni no-profit che lavorano con i giovani nei Paesi a basso e medio reddito. L’obiettivo è quello di incoraggiare i giovani ad assumere ruoli più attivi nelle loro comunità, promuovendo strategie comunicative rivolte ai loro coetanei e volte a promuovere stili di vita sani.
Anche in Italia, per celebrare la Giornata, sono state organizzate diverse iniziative.
A Milano, il 23 e il 24 giugno, il Dipartimento Materno Infantile, U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adoloscenza dell’ASST Santi Paolo e Carlo in collaborazione con il Dipartimento delle Dipendenze dell’ATS Milano Città Metropolitana e con l’ Università degli Studi di Milano ha organizzato un corso dal titolo “Assunzione e Abuso di Sostanze in Adolescenza”
Sempre a Milano, il 24 giugno, l’Associazione Amici contro la Droga ha organizzato la Conferenza “Liberi dal consumo e dal traffico illecito di droga”
La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche – FICT promuove a livello nazionale nei suoi 41 Centri federati una serie di eventi ed iniziative e ha lanciato lo slogan: “No alla droga: educhiamo alla vita… per non rassegnarci! Facciamo crescere la nostra identità, la nostra vita e le nostre comunità senza droga!”
Il 24 giugno, il Consorzio Gruppo CEIS organizza un incontro a Parma dal titolo: “No alla droga: educhiamo per non rassegnarci” in cui interverranno rappresentanti del mondo delle comunità terapeutiche, dei servizi pubblici, del mondo della scuola, dei centri aggregativi e dell’associazionismo.
Dal 15 al 26 giugno, le Associazioni Casa Famiglia Rosetta di Caltanissetta, Terra Promessa e L’Oasi hanno organizzato una Conferenza dal titolo “Liberi dalle droghe, Liberi di essere”. All’evento parteciperà anche la D.ssa Elizabeth Saenz dell’UNODC la quale illustrerà le azioni intraprese dall’ONU sulla prevenzione e il trattamento dell’uso di droghe.
Il 26 giugno, l’Associazione Genitori Antidroga organizza, a Pontirolo Nuovo in Provincia di Bergamo, l’evento “Casa Aperta” il quale prevede uno spettacolo teatrale, la presentazione di alcune testimonianze e un concerto rock.