Globalmente 81.000 donne e ragazze sono state uccise nel 2020, circa 47.000 di queste (il 58%) sono morte per mano del proprio partner o di un familiare, questo significa una donna o una ragazza uccisa ogni 11 minuti a casa sua. E’ quanto emerge dai dati pubblicati oggi dallo United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC).
Proprio i femminicidi causati da coniugi e familiari sono al centro della ricerca, presentata per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e basata su dati provenienti da 95 paesi del mondo nel corso di tutto il 2020. Con un numero stimato nelle 18.600 vittime, l’Asia è la regione al primo posto numero di morti; mentre, se consideriamo le percentuali ogni 100.000 donne, l’Africa si posiziona sul gradino più alto, con 2.7 morti in percentuale. In questo senso, l’Europa invece, con 0.7 morti ogni 100.000 donne, mantiene la percentuale più bassa.
I dati presi in considerazione hanno risentito fortemente anche della Pandemia da COVID-19, risultata responsabile di un generale aumento della violenza contro le donne, specie in Europa e in Nord-America. Ciononostante, anche all’interno di queste macroaree gli aumenti si sono articolati in maniera diversa tra loro. In Europa Occidentale, per esempio, tra il 2019 e il 2020, il numero di femminicidi è aumentato dell’11%, mentre in Europa Meridionale del 5%. Contrariamente, l’Europa Settentrionale non ha visto un aumento dei casi, mentre quella Orientale si è addirittura attestata su una diminuzione dei casi del 5%. Dall’altra parte dell’Atlantico invece, in comparazione, l’America del Nord ha visto le percentuali salire del 5%, mentre in America Centrale sono salite del 3% e in Sud America di nuovo del 5%.
La ricerca ha poi preso in considerazione anche le tendenze storiche dell’ultima decade pre-pandemica (2010-2020), individuando un generale calo dei casi del 13% in Europa e, al contrario, una crescita dei casi del 9% nelle Americhe.
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