Mafia al Nord – conferenza

Mafia al Nord: più 16% in segnalazioni sospette, più 23% in cyber crime, più 41% in frodi informatiche. Punti in rialzo, quelli segnalati da Libera nel 2022 per la Regione Piemonte, un aumento percentuale che si accompagna ad un allarme rosso per le infiltrazioni nel settore della ristorazione, e per ben 3.919 interdittive antimafia emesse dalle prefetture nei confronti di aziende controllate o condizionate dalle organizzazioni criminali, con un incremento del 33% rispetto al biennio 2018/2019. Il 19 luglio 2022, a trent’anni esatti dalla strage di via D’Amelio – in cui persero la vita il Dottor Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta – il Comune di Cressa in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico, è tornata a parlare di «Mafia al Nord». «Per via D’Amelio ci sono voluti quattro processi. Una sentenza di Corte d’Assise lo definisce uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana. Non c’è verità su quanto accaduto perché l’intreccio tra mafie e politica all’epoca era fortissimo, era un momento di grandi cambiamenti tra la caduta del muro e mani pulite» ha spiegato Domenico Rossi parlando delle vicende giudiziarie relative a Via D’Amelio e Capaci, due stragi susseguitesi in 56 giorni, in una delle estati più nere della storia della nostra Repubblica. «C’è un insegnamento ancora inascoltato di Falcone e Borsellino – continua Mimmo Rossi – non basta la repressione, serve un grande lavoro culturale, sociale e politico per liberare davvero il Paese dalla Mafia». In uno dei suoi ultimi rapporti la DIA ha confermato come la criminalità organizzata in Piemonte si sia consolidata con dati spaventosamente alti: «La provincia di Novara è un perfetto crocevia tra Milano e Torino per il transito di traffici illeciti, destinati sia all’interno del territorio nazionale che all’estero. Siamo in possesso di numerose evidenze che ci consegnano le operazioni piemontesi degli ultimi anni – ha ribadito Ryan Coretta, referente provinciale di Libera – sono trascorsi solo 10 anni dall’operazione Minotauro, coordinata dalla Procura di Torino contro la ‘ndrangheta in Piemonte, che condusse a centinaia di anni di carcere e confische per decine di milioni di euro. Dopo Minotauro, sono state numerosissime le inchieste che hanno interessato non soltanto tutto il Piemonte, ma anche la Liguria e la Valle d’Aosta. La corruzione tra mafia, imprenditoria e politica è un fenomeno di cui bisogna ancora parlare». Ed è proprio sul nesso tra mafia e politica ad essersi soffermato Diego Sarno, Coordinatore Regionale di Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, una rete di amministratori locali che dal 1996 si batte per l’affermazione della legalità, della trasparenza e della giustizia sociale: «Ribadiamo la necessità di creare una rete sempre più forte e coesa di Comuni ed enti contro le mafie – ha spiegato Sarno – la mafia continua a infiltrarsi nella politica e nell’economia legale. Specialmente con i fondi del PNRR in arrivo bisognerà fare grande attenzione, controllare i flussi di denaro e garantire assoluta trasparenza».

FONTE:

Barbara Taccone, “Mafie al Nord”; «Novara Oggi», «Giornale di Arona», «Borgomanero Week», ed. del 29 luglio 2022.