La disinformazione chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN) è definita come la creazione e distribuzione di informazioni intenzionalmente fuorvianti e ingannevoli sulle minacce CBRN che possono potenzialmente causare gravi danni politici, finanziari e fisici ai governi, alle organizzazioni internazionali, alla comunità scientifica, al mondo accademico, all’industria e alla popolazione in generale.
La disinformazione CBRN è diventata un problema significativo negli ultimi anni a causa della particolare natura delle minacce CBRN, che coinvolgono sostanze pericolose che possono generare paura e risposte inappropriate, specialmente se diffuse attraverso i social network e i media. Un esempio lampante è la recente ondata di disinformazione legata alla pandemia di COVID-19.
Il problema in questione è stato tuttavia amplificato da molteplici fattori. Le nuove piattaforme digitali hanno infatti creato maggiore connessione e scambio globale di contenuti e conoscenze tra milioni di utenti, modificando i comportamenti dei cittadini riguardo al loro consumo di notizie. Allo stesso tempo, come spesso accade con il progresso tecnologico, anche le piattaforme specificamente dedicate ai social media hanno cominciato a porre nuove sfide, tra le quali la proliferazione di false informazioni.
Negli ultimi anni, attori non statali (inclusi organizzazioni terroristiche, estremisti violenti e gruppi criminali organizzati) hanno sfruttato le vulnerabilità dell’ecosistema dei social media per diffondere teorie del complotto e manipolare le persone in relazione alle minacce CBRN, prendendo di mira sia singoli individui che intere organizzazioni. Ad oggi, sono stati condotti attacchi virali online e fisici contro quasi tutte le parti interessate che operano nella mitigazione del rischio CBRN.
La lotta alla disinformazione non è tuttavia un compito facile. Una strategia di successo richiede una combinazione di diverse azioni da parte di governi, istituzioni educative, industria dei media e aziende tecnologiche. Ciò include il monitoraggio della disinformazione sui social media, lo smascheramento delle informazioni false e delle teorie del complotto, l’investimento in strumenti tecnologici adatti ad identificare le notizie false, l’educazione all’alfabetizzazione mediatica, l’adozione di strumenti giuridici adeguati in linea con i diritti umani e le libertà civili e la formazione approfondita delle forze dell’ordine e delle procure.
Per produrre il Manuale per combattere la disinformazione, l’UNICRI ha monitorato diverse piattaforme di social media, prestando particolare attenzione al ruolo degli attori violenti non statali, in particolare: estremisti violenti; organizzazioni terroristiche (nello specifico quelle associate all’ISIL – noto anche come Da’esh – e Al-Qaeda); e gruppi criminali organizzati.
Il manuale mira a migliorare la comprensione della disinformazione CBRN sui social media sviluppando al contempo le competenze richieste per prevenire e rispondere alla disinformazione con un’attenzione specifica alle tecniche per smascherare le informazioni false. Il manuale è stato progettato per individui o agenzie che lavorano nella mitigazione del rischio CBRN a diversi livelli (comunicazione, processo decisionale, manageriale, operativo, tecnico, ecc.) che siano stati o potrebbero essere potenzialmente esposti e presi di mira dalla disinformazione.
Il manuale fornisce agli operatori le competenze per analizzare, comprendere e rispondere efficacemente alla disinformazione CBRN nei media e sulle piattaforme dei social media.
Le premesse della pubblicazione
Dal 2020, l’UNICRI monitora l’uso dannoso dei social media. Nel novembre 2020, l’UNICRI ha pubblicato il rapporto Stop the virus of disinformation, che descrive come i malintenzionati abbiano approfittato della pandemia di COVID-19 per mettere a repentaglio l’efficacia e la credibilità delle misure di risposta dei governi. L’UNICRI ha anche analizzato le opzioni tecnologiche esistenti per rilevare e sfatare informazioni false (ad es. Big Data, strumenti e piattaforme di intelligenza artificiale, app mobili e chatbot, ecc.) per comprendere i vantaggi e le possibili sfide di ciascuna opzione tecnologica nel breve e lungo termine. Nel 2021, l’UNICRI, in alleanza con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti, ha iniziato a sviluppare strategie per aumentare la consapevolezza della disinformazione CBRN fornendo corsi di formazione agli Stati membri.