Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà (17 ottobre) istituita con la risoluzione A/47/721 del 31 marzo 1993 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, intende sollecitare il mondo della scuola onde affrontare in modo concreto tale problematica in classe, per ridurre gli sprechi e incrementare la solidarietà sociale.

I dati pubblicati dall’Istat il 16 giugno del 2020, ci consegnano la mappa della povertà in Italia. Nonostante i valori siano in calo rispetto agli anni precedenti, rimane ancora elevato il numero di famiglie in sofferenza assoluta (1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui); mentre quasi 3 milioni, pari a 8,8 milioni di persone, sono le famiglie in povertà relativa. Gli indicatori relativi all’incidenza della povertà assoluta delle famiglie e degli individui evidenziano valori superiori nel Mezzogiorno e nelle Isole. La povertà colpisce principalmente i nuclei giovani con un maggior numero di figli, le persone con un basso grado di istruzione e con un’occupazione professionale di operaio o assimilato. Dato preoccupante è quello relativo ai minori in condizioni estremo disagio, il quale si attesta intorno al milione e 137mila unità.  Oltre 619mila sono le famiglie con minori in povertà assoluta. In tale scenario la cittadinanza incide in modo rilevante sulla condizione socio-economica del nucleo familiare. Un milione e 400mila sono gli individui stranieri in povertà assoluta.

La vita risulta particolarmente difficile per coloro che vivono in affitto, considerando il fatto che l’affitto medio pagato dai ceti meno abbienti si aggira intorno ai 318 euro mensili, contro i 429 euro pagati dalle famiglie non in condizione di povertà.

Le condizioni economiche di profonda incertezza e involuzione conseguenti alla virulenta pandemia in corso certamente hanno accentuato alcune degenerazioni del sistema produttivo.

Percepire come eticamente inaccettabile lo sfruttamento di altri esseri umani può divenire motore per la creazione di nuovi progetti il cui fine sia una ridefinizione dei rapporti di produzione all’interno della società. Allo sfrenato consumismo si dovrà sostituire una visione più ampia e umana incentrata sui valori della condivisione, della riutilizzazione e della collaborazione tra cittadini.

Fortunatamente si percepisce maggiore sensibilità da parte dei più importanti organi e istituzioni internazionali in merito alle azioni da promuovere per appianare le disparità sociali; ne è prova l’attribuzione del premio Nobel per la Pace 2020 all’agenzia delle Nazioni Unite World Food Programme (Programma alimentare mondiale), impegnata in molteplici attività umanitarie connesse al sostegno delle persone economicamente svantaggiate. Ci auguriamo che cresca sempre di più l’impegno dei giovani nel volontariato per una cittadinanza attiva con l’intento di rendere più “abitabile” per tutti il nostro mondo.

Quest’anno , il tema della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Povertà fa riferimento alraggiungimento  della giustizia sociale e ambientale per tutti gli individui. Il crescente riconoscimento della multidimensionalità della povertà fa sì che tali questioni siano indissolubilmente connesse. Il tema della Giornatamira a sottolineare che la giustizia sociale non può raggiungere la sua piena realizzazione senza, contemporaneamente, porre rimedio in modo incisivo, alle ingiustizie ambientali. 

Sebbene siano stati compiuti progressi per contrastare la povertà in termini di reddito, minor successo è stato registrato nell’affrontare, con un approccio più olistico, le altre importanti dimensioni della povertà, compreso l’impatto ambientale in rapida crescita.

Gli individui che vivono nella povertà estrema, spesso per pura necessità, sono i primi ad agire in modo decisivo all’interno delle proprie comunità ,in risposta alla povertà, al cambiamento climatico e alle sfide ambientali. Tuttavia, i loro sforzi e la loro esperienza spesso restano inosservati e sottovalutati. La loro capacità di contribuire in modo positivo alle soluzioni viene trascurata. Non vengono riconosciuti come motori del cambiamento e le loro voci non vengono ascoltate, in particolare nelle istituzioni internazionali.

Questo deve cambiare. La partecipazione, la conoscenza, i contributi e l’esperienza delle persone che vivono in povertà e di coloro che vengono lasciati indietro devono essere valorizzati, rispettati e rispecchiati nel nostro impegno atto a costruire un mondo equo e sostenibile in cui vi siano giustizia sociale e ambientale per tutti.

Il CNDDU propone un macro progetto digitale legato alla nascita di gruppi associativi mediatici, in contesto pandemia, con la supervisione dei docenti, per far operare concretamente i giovani su modelli, progetti e azioni correlate proprio a tali problematiche. Il nostro Coordinamento offrirà il proprio supporto a tutti coloro vorranno interagire con noi. #InternationalDayforOvercomingExtremePoverty2020  

“Contemne nunc eius fortunae hominem, in quam transire, dum contemnis, potes.”  (Seneca, I veri schiavi – (Ad Lucilium, 5.47))