Flussi finanziari illeciti e recupero dei beni nella regione del partenariato orientale

Una mappatura dei bisogni e delle raccomandazioni

Maggio 2022 – “I flussi finanziari illeciti (IFF) nella regione del Partenariato orientale dell’UE (PO) possono essere stimati in circa 29 miliardi di euro all’anno. Le fughe di ricchezza non documentate da e verso la regione del PO (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina), nonché al suo interno, hanno gravi ripercussioni sulle entrate pubbliche e sulle opportunità di sviluppo. Gli IFF, in particolare quelli legati a reati gravi, drenano i fondi dell’economia e possono costringere i governi a dispiegare maggiori fondi per prevenire e rispondere alle attività criminali. L’esaurimento delle risorse e la perdita di gettito fiscale causati dagli IFF hanno un grave impatto sulle prestazioni dei servizi pubblici di base e minano le opportunità di sviluppo dei Paesi. Il totale degli IFF nei Paesi in via di sviluppo è cresciuto a un tasso medio annuo tra il 7,2% e l’8,1% nel periodo 2005-2014, raggiungendo livelli stimati tra i 570 e gli 895 miliardi di euro nel 2014.

Gli obiettivi politici a lungo termine dell’UE delineati nell’agenda rinnovata “Recovery, Resilience and Reform: Post-2020 Eastern Partnership Priorities”, sottolineano l’importanza di nuove iniziative e politiche a livello regionale per ridurre gli IFF, recuperare i beni legati alla criminalità organizzata e alla corruzione, semplificando e snellendo il rintracciamento, il congelamento, il sequestro, la confisca e il recupero dei beni ottenuti illecitamente. Ciò dovrebbe essere accompagnato da meccanismi e applicazioni di buone pratiche per la gestione e la liquidazione trasparente di tali beni. Queste importanti politiche e meccanismi consentiranno ai Paesi del PO di recuperare miliardi di beni di provenienza illecita e di destinarli direttamente, ad esempio, a un maggior numero di scuole, ospedali, cliniche comunitarie, iniziative per l’occupazione giovanile o altri servizi utili alla popolazione.

L’Unione europea (UE) e l’Istituto interregionale di ricerca sul crimine e la giustizia delle Nazioni Unite (UNICRI) presentano questo studio, “Illicit Financial Flows and Asset Recovery in the Eastern Partnership Region: A Mapping of Needs and Recommendations”,  per fare luce sui danni causati alla regione del PO da flussi finanziari illeciti non controllati. Lo studio sottolinea inoltre l’importanza di rafforzare le relazioni transfrontaliere all’interno della regione per massimizzare confisca dei beni di provenienza illecita.

Questo studio è stato redatto sulla base di dati e informazioni raccolti nel 2021. Sebbene da allora siano sopraggiunti mutamenti politici e nel campo della sicurezza, le raccomandazioni presentate permangono rilevanti per i responsabili politici e gli operatori dei Paesi del PO e per gli stakeholder internazionali.

UE e UNICRI si impegnano a fornire il supporto e le competenze chiave necessarie ai Paesi del PO per rispondere in modo più efficace agli IFF. Progettando e attuando risposte più efficaci agli IFF, molte delle quali sono identificate nelle raccomandazioni di questo studio, i Paesi del PO saranno in grado di indebolire l’influenza della criminalità organizzata e di destinare le risorse tanto necessarie a esigenze di sviluppo altamente prioritarie per servire meglio i loro cittadini”.

Lawrence Meredith, Direttore per il Vicinato orientale, DG Negoziati di vicinato e allargamento (DG NEAR), Commissione europea

Antonia Marie De Meo, Direttrice UNICRI

Per scaricare “Illicit Financial Flows and Asset Recovery in the Eastern Partnership Region: A Mapping of Needs and Recommendations”, cliccare qui.

FONTE: UNICRI;