La Giornata internazionale contro le discriminazioni rappresenta l’opportunità di unirsi contro le discriminazioni e ricordare il diritto di ciascun individuo di vivere con dignità una vita piena e realizzata. Il sesso, la nazionalità, l’età, la disabilità, l’origine etnica, l’orientamento sessuale, la religione, la lingua ed ogni altra condizione umana non dovrebbe mai essere una causa di discriminazione.
La campagna promossa dall’UNAIDS per questa giornata invita ogni persona ad alzarsi in piedi per il riconoscimento di questo diritto, ad abbracciare la diversità, ad aprire la mente e rispettarsi a vicenda. Ciascun individuo infatti possiede delle qualità diverse, che arricchiscono le comunità e rafforzano la coesione sociale portando benefici preziosi.
Unendo le loro voci, le persone, le comunità e le società possono cambiare il mondo. La Giornata contro le discriminazioni diventa allora l’occasione per dimostrare che ognuno può essere parte della trasformazione e può contribuire a sostenere una società equa e giusta.
Le persone possono esprimere il loro supporto alla campagna #zerodiscrimination attraverso disegni, foto, audio e video. Attraverso i contributi, pubblicati su Facebook, Twitter e Instagram, è possibile illustrare la propria storia per superare la discriminazione. Molti artisti, designer ed illustratori hanno creato opere originali attraverso la loro personale interpretazione dell’eliminazione della discriminazione — vedere @unaidsglobal su Instagram.
Agenda Contro le Discriminazioni nelle Cure Mediche
La non discriminazione è un diritto umano fondamentale ed un dovere. Tuttavia, in ambito medico, la discriminazione è diffusa e presente in diverse forme. La discriminazione è una barriera all’accesso alla salute ed ai servizi pubblici ed impedisce il godimento del diritto universale alla salute.
Le cause variano a seconda dei Paesi e delle comunità, nonostante alcuni ostacoli siano presenti ovunque. Ciò comprende le varie forme di discriminazione subite da persone escluse, stigmatizzate, criminalizzate e maltrattate in altro modo per via del loro sesso, della nazionalità, dell’età, della disabilità, della razza, dell’orientamento sessuale, della religione, della lingua, delle condizioni socioeconomiche, di salute o di sieropositività, o perchè sono dedite alla prostituzione, all’uso di droghe o sono detenute.
Una persona sieropositiva su otto ha denunciato la negazione di cure mediche.
La discriminazione e lo stigma contro le persone sieropositive, tuttavia, va ben oltre la negazione di cure mediche e comprende la sterilizzazione forzata, i trattamenti discriminatori, la violazione della privacy e la somministrazione di test coatti o di trattamenti senza il consenso informato. In tale scenario, le pratiche discriminatorie danneggiano l’accesso alla prevenzione, al trattamento e alle cure per HIV, la qualità delle prestazioni mediche ed infine l’adesione ai trattamenti per l’HIV.
In linea con l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile del 2030, che mira a garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali, il diritto alla salute, all’uguaglianza e alla non discriminazione, la Strategia UNAIDS 2016-2021, adottata nell’ottobre 2015, persegue il chiaro obiettivo di eliminare tutte le discriminazioni legate all’HIV, con un’attenzione particolare alle cure mediche, all’ambiente lavorativo e educativo.
In virtù della linea politica attuale, l’UNAIDS e la Coalizione dei Lavoratori per la Salute Universale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stanno avviando un’Agenda per le azioni da intraprendere per eliminare la discriminazione nelle cure mediche.
L’Agenda stabilisce tre azioni prioritarie in tre aree critiche:
– Impatto politico: rafforzare l’impegno politico attraverso la mobilizzazione delle figure chiave dell’elettorato, per garantire la prioritizzazione dell’Agenda a tutti i livelli
– Responsabilità: promuovere delle strutture e dei meccanismi di monitoraggio e valutazione per determinare le testimonianze, monitorare il progresso e garantire la responsabilità
– Implementazione: favorire l’incremento dell’attuazione di azioni efficaci per ottenere cure mediche senza discriminazioni.
Incontro ai Vertici per l’Eliminazione dell’AIDS
L’eliminazione dell’AIDS entro il 2030 è parte integrante degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG), adottati all’unanimità dagli Stati Membri delle Nazioni Unite. Per conseguire tali Obiettivi, i Paesi sono chiamati ad intraprendere un Approccio Prioritario nei prossimi cinque anni. L’Approccio Prioritario dell’UNAIDS mira a raggiungere obiettivi ambiziosi entro il 2020, che comprendono:
– Meno di 500.000 nuove infezioni da HIV
– Meno di 500.000 decessi per cause legate all’AIDS
– Eliminazione della discriminazione legata all’HIV
Questo momento è unico nella storia. Per garantire il successo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, compresa l’eliminazione della diffusione dell’AIDS, sarà necessario instaurare la solidarietà universale e la partnership, particolarmente in tempi dove le sfide sono ardue e globali. La concentrazione deve restare alta, l’impegno a non lasciare indietro nessuno, e a costruire un mondo più sostenibile entro il 2030, deve restare saldo ed incrollabile.
Per garantire che gli sforzi globali siano accelerati in questa breve finestra temporale, il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha convocato un Incontro ai Vertici per Eliminare l’AIDS, che si terrà dall’8 al 10 giugno 2016 nel Quartier Generale dell’ONU a New York. In questa occasione, gli Stati Membri si riuniranno per redigere una nuova Dichiarazione Politica sull’HIV e sull’AIDS.
Alla vigilia dell’evento, le comunità delle persone sieropositive e le popolazioni particolarmente affette da HIV, la società civile, il settore privato, i Governi e le istituzioni regionali si incontreranno in una serie di riunioni ed eventi per riaffermare le priorità della risposta futura all’AIDS ed il ruolo importante che questa giocherà nel raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
L’HIV in numeri
36.9 milioni di persone vivono con l’HIV (2014)
15.8 milioni di persone vivono con l’HIV ed accedono alle cure mediche (giugno 2015)
2 milioni di nuove persone infette dall’HIV (2014)
30 milioni di nuove infezioni in meno grazie al miglioramento dei servizi negli ultimi 15 anni
1.2 milioni di decessi per cause legate all’AIDS (2014)
8 milioni di decessi in meno grazie al miglioramento dei servizi negli ultimi 15 anni
58% di infezioni (HIV) nei bambini in meno dal 2000