In memoria del giudice Falcone
Lunedì 19 giugno 2017, presso le Nazioni Unite a New York, si terrà un dibattito di alto livello per commemorare il 25esimo anniversario dell’uccisione del giudice Giovanni Falcone.
Con la Risoluzione 71/209, il Presidente l’Assemblea Generale assieme all’Ufficio dell’ONU contro la Droga e il Crimine (UNODC) sono stati invitati a tenere l’incontro a chiusura della 26esima Sessione della Commissione sulla prevenzione del crimine e della giustizia penale.
Il dibattito in memoria del giudice Falcone si focalizzerà anche sull’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale e dei suoi Protocolli aggiuntivi. Durante l’incontro saranno discussi i trend emergenti e le sfide per la prevenzione del crimine e il rafforzamento della giustizia e il loro impatto sullo sviluppo sostenibile.
Il giudice Giovanni Falcone dedicò la sua vita alla lotta contro il crimine organizzato e prese parte al primo incontro della Commissione per la prevenzione del crimine e della giustizia penale nell’aprile del 1992. Un mese dopo, il 23 maggio, Falcone, sua moglie, Francesca Morvillo, e Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani – i tre poliziotti della scorta – vennero uccisi dall’esplosione di una bomba posizionata da Cosa Nostra sull’autostrada che stavano percorrendo nei pressi dello svincolo di Capaci.
Le conoscenze, i metodi e le idee di Falcone nella sua lunga battaglia al crimine organizzato hanno contribuito a sviluppare una maggiore cooperazione internazionale, a rendere più efficaci le indagini finanziarie, la protezione dei testimoni, e le azioni per la restituzione dei beni e dei capitali alle comunità e alle persone che sono vittime della criminalità. Il suo omicidio ebbe un vasto impatto a livello internazionale e spinse l’Assemblea Generale a sostenere la proposta italiana di ospitare la prima conferenza internazionale sul crimine organizzato transnazionale. Il risultato di quella conferenza fu la Convenzione contro il crimine organizzato transnazionale, apeta alla firma a Palermo nel 2000. la Convenzione entrò in vigore nel dicembre 2003 e, ad oggi, è stata ratificata da 187 Paesi Membri.
La Convenzione, alla quale si associano 3 Protocolli (contro la tratta di persone, il traffico di migranti e la produzione e il traffico illegali di armi da fuoco), “rappresenta lo strumento più importante della comunità internazionale nella lotta al crimine organizzato transnazionale”. (GA Res. 71/209 OP5). Gli stati aderenti si impegnano ad attuare una serie di misure che mirano a colpire il crimine organizzato, il riciclaggio di denaro, la corruzione e gli atti di ostruzione alla giustizia. Tali misure consentono una maggiore cooperazione a livello legale ed investigativo, e il rafforzamento delle capacità tecniche e giuridiche dei paesi.
I gruppi criminali hanno esteso il loro campo operativo, i loro settori d’interesse e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Attraverso una maggiore cooperazione internazionale i paesi possono fare fronte al queste nuove sfide. La Convenzione offre una struttura globale per affrontare la criminalità organizzata come problema mondiale.
Il dibattito si concentrerà sulle priorità, le lacune e le problematiche emergenti. Si discuterà di come rafforzare l’attuazione della “Convenzione di Palermo” e del nesso con l’Agenda dello sviluppo sostenibile.
La cerimonia di apertura prevede l’intervento del Presidente dell’Assemblea Generale, del Segretario Generale dell’ONU, della Presidenza della Commissione per la prevenzione della criminalità e per la giustizia penale, della Presidenza della Conferenza delle parti firmatarie della Convenzione e del Direttore Esecutivo di UNODC. Alla cerimonia parteciperà anche Maria Falcone, la sorella del giudice e il Presidente della Fondazione Falcone.
Nel programma sono previsti panel tematici e la direttrice dell’UNICRI, Cindy J. Smith, è invitata ad intervenire durante il secondo dibattito multilaterale “Lacune attuali, trend emergenti e nuove sfide nella prevenzione del crimine e nella giustizia penale”.
L’incontro renderà omaggio a coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta al crimine organizzato.
Secondo il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella “È di grande significato che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 19 giugno prossimo, renderà omaggio alla figura di Giovanni Falcone, ricordando questo anniversario con un’apposita riunione, dedicata a una discussione di alto livello sull’implementazione della Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale, sottoscritta durante la Conferenza di Palermo del 2000. Sarebbe sufficiente questo solo riconoscimento internazionale, il più alto, per sottolineare, ancora una volta, come la figura di Giovanni Falcone costituisca un punto di riferimento, in Italia e all’estero, per chiunque coltivi il valore della legalità e quello della civiltà della convivenza”.
La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.
Giovanni Falcone
FOTO: “General Assembly Debate on Transnational Organized Crime”, © UN Photo/Manuel Elías. UN Photo