Negli anni ’80, le Nazioni Unite hanno iniziato a focalizzare l’attenzione su questioni relative alla famiglia. Nel 1983, sulla base delle raccomandazioni del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), la Commissione per lo sviluppo sociale nella sua risoluzione sul ruolo della famiglia nel processo di sviluppo (1983/23) ha chiesto al Segretario Generale di promuovere una maggiore consapevolezza tra i policy makers e i cittadini sui problemi e i bisogni della famiglia, nonché sulle azioni più efficaci per soddisfare tali necessità.
Nella sua risoluzione 44/82 del 9 dicembre 1989, l’Assemblea Generale ha proclamato l’Anno internazionale della famiglia. In seguito, nel 1993, l’Assemblea Generale con la risoluzione A / RES / 47/237 ha proclamato il 15 maggio di ogni anno Giornata internazionale delle famiglie. Questa giornata rappresenta un’opportunità unica per promuovere la consapevolezza delle problematiche relative ai nuclei familiari e per favorire la conoscenza dei processi sociali, economici e demografici che coinvolgono le famiglie.
Il 25 settembre 2015, i 193 stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato all’unanimità l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che comprende 17 obiettivi incentrati sull’eliminazione della povertà, la riduzione di ogni forma di discriminazione, gli abusi e le morti prevenibili. Gli obiettivi indirizzano altresì le problematiche ambientali e si propongono di creare i presupposti per un’era di sviluppo per tutti a livello mondiale. Le politiche e i programmi rivolti alle famiglie sono fondamentali per il raggiungimento di molti di questi obiettivi.
Quest’anno, il 25 ° anniversario della Dichiarazione di Copenaghene della Piattaforma d’azione di Pechinosi celebrano durante una delle crisi sanitarie e sociali globali più drammatiche. La pandemia mette in evidenza l’importanza di investire nelle politiche sociali per la protezione delle persone e delle famiglie più vulnerabili. Sono le famiglie a sostenere il peso della crisi, facendo fronte ai rischi del contagio, alle necessità dei minori che non possono frequentare la scuola e dei familiari più esposti a complicazioni mediche. Le stesse famiglie che al contempo devono fare fronte a criticità lavorative.
In un momento storico che vede tutti i paesi impegnati a rispondere alla crisi, è fondamentale ripensare alle opportunità di trasformare il modo in cui le nostre economie e società funzionano per favorire una maggiore uguaglianza socio-economica a livello mondiale. Anche l’uguaglianza di genere rimarrà una vaga utopia se non si ottiene una reale uguaglianza nelle famiglie, e su questo, e tanto altro, la Piattaforma d’azione di Pechino continua a fornire una tabella di marcia visionaria che indica obiettivi precisi da raggiungere.
Il profilo dei nuclei familiari a livello mondiale sta cambiando: il numero di familiari si sta riducendo e aumentano le famiglie monoparentali. Attualmente, il 65% di tutte le famiglie è costituito da coppie che vivono con bambini o da coppie che vivono con entrambi i bambini e membri della famiglia allargata, come i nonni. Il numero decrescente di famiglie allargate e il numero crescente di famiglie monoparentali evidenziano problematiche relative alla protezione sociale.
In Italia, si sono svolte molte iniziative per celebrare la Giornata internazionale della famiglia. Tale occasione ha consentito alle istituzioni di sottolineare il ruolo della famiglia come modello di sviluppo sociale ed economico per l’Italia del futuro, come sottolineato dalla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Con il sostegno del Governo italiano, l’UNICRI sta conducendo un progetto per identificare i bisogni delle famiglie nell’ambito della prevenzione dell’uso di droga. Il progetto ha l’obiettivo di identificare gli elementi critici prioritari che possano contribuire all’elaborazione di linee di intervento per favorire la comprensione dei bisogni specifici delle famiglie in questo ambito e, di conseguenza, migliorare il coinvolgimento dei familiari e l’offerta dei servizi di prevenzione e trattamento, rafforzando inoltre l’efficacia delle politiche pubbliche focalizzate sui loro specifici bisogni. Il progetto mette la famiglia al centro degli interventi di prevenzione e di recupero. La guerra al consumo di droga non può essere vinta senza il coinvolgimento delle famiglie e una collaborazione costante tra familiari e servizi.
“Occorre costruire un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico per l’Italia del futuro. Durante la pandemia le famiglie hanno garantito la tenuta della società, sorretto l’impalcatura del Paese e consentito l’applicazione delle misure anti-contagio. La loro funzione sociale ne è risultata rafforzata”. Queste, le parole della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in un videomessaggio trasmesso in streaming durante l’Assemblea generale del Forum delle associazioni familiari in occasione della Giornata internazionale della famiglia.
Ad intervenire tra gli altri, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), Card. Gualtiero Bassetti e la Ministra per la famiglia, Elena Bonetti. A moderare, il Presidente Nazionale del Forum, Gigi De Palo.
“Le famiglie – ha proseguito la Presidente Casellati – hanno sopportato il peso maggiore delle difficoltà quotidiane sia personali che economiche. Si sono prese cura dei figli, degli anziani, delle persone disabili e dei malati. Centro di vera solidarietà”. Tutte le donne, sottolinea la Casellati, “si sono fatte carico di ogni bisogno con energia, coraggio e generosità. Si sono rese protagoniste di una nuova resistenza”. Ma le nuove modalità di organizzazione del lavoro, sicuramente un’opportunità durante l’emergenza, precisa, “non possono tuttavia significare per le donne un ritorno al passato, ricacciandole dentro casa e con ciò vanificando il loro cammino di emancipazione”. Secondo la presidente del Senato “occorre costruire attorno alla famiglia e al lavoro femminile un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico dell’Italia del domani (…) Penso al problema della denatalità che gli effetti della pandemia ha aggravato allargando la distanza tra il desiderio di diventare genitori e la possibilità concreta di farlo. Alla necessità di una scuola che sia messa in grado di svolgere il suo ruolo formativo ed educativo senza deleghe improprie alle famiglie”. “Investire su di esse, significa investire sulle fondamenta stesse della nostra crescita come popolo e come Nazione”, ha concluso Casellati.
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