30 novembre – 3 dicembre 2020
15:00 – 17:00 (CET)
Durante la pandemia di COVID-19, rispondere alla crisi sanitaria è stata la principale preoccupazione in tutto il mondo. Il suo impatto, tuttavia, ha avuto implicazioni ben più ampie, con effetti senza precedenti sull’economia globale e sulla tutela dei diritti umani, civili e dei lavoratori, nonchè sullo stato di diritto e su questioni relative alla sicurezza ponendo, altresì, seri interrogativi su quali debbano essere le prossime priorità degli Stati e su come adattare le risposte alla situazione attuale.
Senza dubbio, la pandemia sta ostacolando il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, e mettendo a repentaglio decenni di progressi e miglioramenti conseguiti negli standard e nelle condizioni di vita. Nonostante l’impatto globale della crisi, che influisce su tutti i segmenti della popolazione, i settori dell’economia e su tutte le regioni del mondo, il COVID-19 sta di fatto aggravando le condizioni di vulnerabilità preesistenti di alcuni gruppi. Per questo motivo, la pandemia sta rendendo le disuguaglianze perfino più evidenti, con gravi disparità che riguardano l’accesso ai beni di prima necessità, l’assistenza sanitaria, la protezione sociale, le opportunità di lavoro, l’istruzione e la giustizia.
In questa complessa situazione, i più vulnerabili quali i minori, le donne, i migranti, i rifugiati, i richiedenti asilo, gli anziani, le persone con disabilità, i detenuti nelle carceri minorili, gli individui con disturbo da uso di sostanze o affette da malattie mentali ecc. sono particolarmente esposti a ulteriori rischi. Tali rischi non derivano solo dal virus di per sé, ma anche dalle diverse forme di discriminazione, sfruttamento e violenza che possono essere indirettamente generate dalle misure attuate dagli Stati nel tentativo di contenere la diffusione della pandemia, nonché dalla mancanza di politiche appropriate, a causa della necessità dei governi di stanziare e impegnare le risorse specifiche principalmente per gestire la crisi sanitaria. Al fine di proteggere tali gruppi, è fondamentale, pertanto, identificare questi rischi e affrontarli in modo adeguato.
Un’altra sfida fondamentale che gli Stati Membri si trovano a dover affrontare riguarda gli attori non-statali (compresi i gruppi estremisti violenti e i gruppi criminali) che stanno approfittando della crisi per compromettere l’efficacia delle politiche attuate dai governi, oltre a minare la sicurezza dei cittadini attraverso un ampio spettro di attività pericolose. Si ritiene che tali effetti molto probabilmente non saranno circoscritti all’attuale periodo di crisi, ma avranno conseguenze anche in seguito.
Una profonda preoccupazione è stata espressa anche nei confronti del forte impatto del COVID-19 sul funzionamento dei sistemi internazionali di giustizia, che sta ponendo rischi enormi relativi alla violazioni dei diritti umani, compreso il diritto ad un tempestivo ed equo accesso alla giustizia.
I diritti umani, lo stato di diritto, la giustizia, le questioni relative alla sicurezza aggravate dal COVID-19, sono senza dubbio più acute nelle aree di transizione, nelle zone di conflitto e post-conflitto.
In questo contesto, sta diventando sempre più urgente intensificare gli sforzi non soltanto per lottare contro la pandemia, ma anche sviluppare e mettere in atto strategie e misure per attenuare i rischi posti dalla crisi nel tentativo di proteggere le popolazioni più vulnerabili. A questo proposito, gli organismi delle Nazioni Unite hanno potenziato la collaborazione e gli sforzi collettivi per assistere gli Stati Membri ad affrontare tali sfide anche esortando all’uso di soluzioni creative e innovative, necessarie specialmente nei tempi di crisi.
A tal riguardo, grazie al supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, l’UNICRI terrà una serie di incontri per discutere le implicazioni del COVID-19 in una prospettiva di prevenzione della criminalità, giustizia e tutela dei diritti umani, con un focus specifico sulle popolazioni vulnerabili.
Tale iniziativa si inserise nell’ambito del Programma di Azione dell’UNICRI 2019-2022 in cui sono contenute le sei principali priorità dell’Istituto (http://www.unicri.it/in_focus/on/unicri_strategic). Quest’ultime si inquadrano, a loro volta, all’interno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e in particolare dell’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive, alla giustizia e al rafforzamento delle istituzioni.
In particolare, gli incontri hanno lo scopo di:
- Discutere le minacce emergenti nonchè le possibili soluzioni per attenuare i rischi associati alle varie implicazioni della pandemia di COVID-19 sui gruppi vulnerabili.
- Identificare le aree di intervento prioritarie per assicurare una maggiore protezione delle popolazioni vulnerabili nel mondo post-COVID-19.
Le Ambasciate e le Missioni Permanenti degli Stati membri presso le Nazioni Unite sono invitate a partecipare a tale iniziativa con la possibilità di condividere una breve presentazione o una dichiarazione su questioni specifiche rilevanti per i temi e i contesti trattati.
Gli incontri si terranno dal 30 novembre al 3 dicembre in modalità online; di seguito viene riportato il link per la registrazione:
https://zoom.us/meeting/register/tJctceiorDsjHtTSSFlQuYoxuLNN_CY0Niy8n
Dopo la registrazione seguirà una e-mail di conferma da parte dell’UNICRI con il link per partecipare alla/e riunione/i.