“Con l’aumento dell’esclusione e dell’ineguaglianza, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per garantire che tutte le persone, senza discriminazione alcuna, abbiano accesso alle opportunità di miglioramento della vita propria e di quella altrui.”
Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite
Tema del 2016: Una transizione giusta – economie e società ambientalmente sostenibili
La giustizia sociale è un principio di fondo per la coesistenza pacifica e prosperosa all’interno e tra le Nazioni. Sosteniamo i principi della giustizia sociale quando promuoviamo l’uguaglianza di genere o i diritti delle popolazioni indigene e migranti. Supportiamo la giustizia sociale quando rimuoviamo le barriere che le persone affrontano a causa del genere, dell’età, della razza, dell’appartenenza etnica, della religione, della cultura o della disabilità.
Per le Nazioni Unite, la ricerca della giustizia sociale per tutti è al cuore della missione globale di promuovere lo sviluppo e la dignità umana. L’adozione della Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta da parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) è solo uno degli esempi recenti dell’impegno del sistema delle Nazioni Unite per la giustizia sociale. La Dichiarazione mira a garantire risultati giusti per tutti attraverso il lavoro, la protezione sociale, il dialogo sociale nonché i principi ed i diritti fondamentali del lavoro.
Il 26 novembre 2007, con la Risoluzione A/RES/62/10, l’Assemblea Generale proclamò il 20 febbraio come Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale ed invitò gli Stati Membri a dedicare questo giorno alla promozione di attività nazionali, coerenti con gli scopi e gli obiettivi del Summit Mondiale per lo Sviluppo Sociale e la 24° sessione dell’Assemblea Generale. La celebrazione della Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale dovrebbe sostenere gli sforzi della comunità internazionale nell’eliminazione della povertà, nella promozione dell’impiego per tutti e del lavoro dignitoso, nell’uguaglianza di genere e nell’accesso al benessere sociale e alla giustizia per tutti.
La nuova visione per l’economia
Il mondo è cambiato drammaticamente. Oggi viviamo nell’”era dell’antropocene” vale a dire in un mondo dove gli esseri umani stanno drammaticamente alterando i loro eco-sistemi. I concetti ed i modelli dell’economia tradizionale furono sviluppati in un mondo vuoto. Se vogliamo creare una prosperità sostenibile, se cerchiamo “un accresciuto benessere umano e l’uguaglianza sociale, mentre riduciamo significativamente i rischi ambientali e le carenze ecologiche” avremo bisogno di una nuova visione dell’economia e della sua relazione al resto del mondo, che si adatti meglio alle condizioni che dobbiamo affrontare.
Il mondo avrà bisogno di un’economia che rispetti i confini planetari, che ristabilisca la giustizia e le relazioni sociali come base per il benessere dell’uomo e che, infine, riconosca quale scopo ultimo il benessere sostenibile e reale e non semplicemente la crescita dei consumi materiali.
La nuova economia riconosce di essere incorporata in una società ed in una cultura che, a loro volta, sono incorporate in un sistema di vita ecologico; inoltre la nuova scienza economica è consapevole che l’economia non potrà crescere per sempre in un pianeta finito.
Linee guida per una Transizione Giusta
Background
Il 10 giugno 2008 l’ILO ha adottato all’unanimità la Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta, che esprime la visione contemporanea del mandato dell’ILO nell’era della globalizzazione.
Con l’adozione di questo testo, i rappresentanti dei Governi, le organizzazioni degli impiegati e dei lavoratori di 182 Stati Membri enfatizzano il ruolo chiave della nostra Organizzazione tripartita, cercando di supportare il raggiungimento del progresso e della giustizia sociale nel contesto della globalizzazione. La Dichiarazione istituzionalizza il concetto del Lavoro Dignitoso sviluppato dall’ILO dal 1999, ponendolo al centro delle politiche dell’Organizzazione per raggiungere i suoi obiettivi costituzionali. La Dichiarazione giunge in un momento politico cruciale e riflette l’ampio consenso sulla necessità di avere una forte dimensione sociale nella globalizzazione, per raggiungere risultati migliori e giusti per tutti.
L’Assemblea Generale riconosce che lo sviluppo e la giustizia sociale sono indispensabili per il raggiungimento ed il mantenimento della pace e della sicurezza all’interno e tra le Nazioni e che, a turno, lo sviluppo e la giustizia sociale non possono essere raggiunte in assenza di pace e sicurezza o in assenza del rispetto per tutti i diritti umani e le libertà fondamentali.
Infine, essa riconosce che la globalizzazione e l’interdipendenza stanno aprendo nuove opportunità – attraverso il commercio, gli investimenti e i flussi di capitali, l’innovazione tecnologica, compresa l’information technology – per la crescita dell’economia mondiale e lo sviluppo ed il miglioramento degli standard di vita in tutto il mondo. Allo stesso tempo restano tuttavia sfide gravose, che comprendono le crisi finanziarie, l’insicurezza, la povertà, l’esclusione e l’ineguaglianza all’interno e tra le società, così come gli ostacoli importanti all’ulteriore integrazione e alla piena partecipazione all’economia globale per i Paesi in via di sviluppo e per quei Paesi le cui economie sono in fase di transizione.
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