Il report “Donne e pandemia. Ricognizione sulla leadership femminile” è il frutto di una analisi condotta da Fondaca – Fondazione per la cittadinanza attiva. E’ stato presentato pubblicamente lo scorso 21 settembre nel corso di una iniziativa presso il CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ed è stato inserito nel volume Gender Mainstream. Women Empowerment 364, in occasione del centenario dell’associazione Soroptimist International d’Italia.
Nell’ambito dell’apporto determinante e propositivo offerto dalle donne durante la crisi pandemica, FONDACA, impegnata da anni nella ricerca sui cambiamenti in atto nella cittadinanza democratica, ha deciso di dedicare un’attività di ricerca e il relativo report sulle iniziative che in questo ultimo anno e mezzo hanno visto una leadership femminile diffusa, anche oltre quella storicamente espressa dai movimenti e dalle organizzazioni femministe. Hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Cnel Tiziano Treu, la Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, la Presidente della Commissione parlamentare sul Femminicidio Valeria Valente, e la Presidente di Soroptimist International d’Italia, Mariolina Coppola.
La pandemia non ha fatto che aggravare la condizione di molte donne, già gravata da una profonda disparità di genere negli ambiti della vita sociale ed economica. Secondo l’ISTAT, dei 101mila occupati che hanno perso il lavoro a dicembre 2020, 99mila (il 98%) sono state donne, il tutto mentre il numero delle donne inattive cresceva di 42mila unità, in particolare nelle fasce tra 15-24 anni e 35-49 anni. Tali dati si inseriscono in un contesto nazionale che vede già un tasso di occupazione femminile del 49,5% (in contrasto al 67,6% maschile), a fronte di una maggiore incisività sulla popolazione (le donne sono il 51,3% della popolazione totale) e di una migliore preparazione accademica (il 57,1% dei laureati sono donne). Anche la qualità del lavoro femminile ha risentito durante la pandemia, condannando la donna, che già usualmente vede sbilanciata verso di lei la distribuzione degli incarichi di cura in famiglia, a lavorare da casa più degli uomini (23% contro il 15%). In questo senso, problemi come il gender gap, la violenza sulle donne e la maggior parte delle disparità di genere, vanno ricondotte a un generale misconoscimento della identità delle donne come soggetti autonomi e uguali nel contesto della cittadinanza in quanto associazione.
Poste tali condizioni, la ricerca di FONDACA ha cercato di focalizzarsi sui ruoli di leadership civica ricoperti dalle donne durante la crisi pandemica e nel contrasto alle sue conseguenze sociali, economiche e culturali. Tre direttrici hanno guidato questa ricerca, intrecciandola con i pluriennali studi di FONDACA sul tema:
- Le trasformazioni in atto e il dispositivo della cittadinanza democratica
- La pandemia e l’attivismo civico: tutela dei diritti, cura dei beni comuni, empowerment dei soggetti più deboli
- Il ruolo delle donne, protagoniste non riconosciute
Tale ricerca ha quindi condotto all’individuazione di oltre 50 iniziative ideate e promosse da donne, o comunque, seppur da organizzazioni non specificatamente di genere, sotto una riconosciuta leadership femminile. Proprio queste iniziative costituiscono parte centrale del Report, che le divide in cinque diverse categorie:
- Produzione e diffusione di dati e informazioni
- Organizzazione di servizi
- Supporto materiale
- Sensibilizzazione, denuncia, proposta
- Donne nelle istituzioni
Queste tipologie di attività, corredate da numerosi esempi esplicativi, sono corredate e arricchite da una serie di spunti tematici, propedeutici all’arricchimento della ricerca, che offrono una panoramica delle questioni irrisolte come di quelle sulle quali sarebbe opportuno continuare a ragionare e riflettere nel futuro, per fare sì che il patrimonio di esperienze, competenze, sperimentazioni e impegno introdotti dalle donne non venga disperso o sminuito.
È in questa prospettiva che ci si dovrà muovere nel futuro, consapevoli che il futuro è già oggi, è già in cammino.
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Foto: CNEL