Cronache di ordinario razzismo – Quarto libro bianco sul razzismo in Italia

Sono 1483 gli episodi di discriminazione e violenza fisica e verbale monitorate tra l’1 gennaio 2015 e il 31 maggio 2017 e documentate in Cronache di ordinario razzismo. Quarto libro bianco sul razzismo in Italia presentato oggi da Lunaria a Roma alla Camera.

I discorsi stigmatizzanti e aggressivi incoraggiano atti e comportamenti discriminatori nella vita quotidiana.

Il razzismo ha ucciso molte volte: Muhammad Shazad Kan, cittadino pakistano di 28 anni, è stato picchiato a morte a Roma nel quartiere di Tor Pignattara il 18 settembre 2014. Roberto Pantic nella notte tra il 21 e 22 febbraio 2015 a Calcio (BG), è stato ucciso con un colpo di pistola mentre stava dormendo nella sua roulotte. Sare Mamadou è stato ucciso da un colpo di fucile in pieno petto perché ha “osato” rubare in un campo un melone marcio, a Lucera il 21 settembre 2015. Emmanuel Chidi Namdi, richiedente asilo nigeriano di 36 anni, è morto il 5 luglio 2016 a Fermo perché ha “osato” ribellarsi di fronte a un insulto rivolto alla sua compagna. Yusupha Susso, 21 anni, studente di origine gambiana, insultato, picchiato e colpito da uno sparo alla testa a Palermo nelle strade di Ballarò da un gruppo di uomini il 2 aprile 2016, si è invece salvato. Aveva “osato” protestare contro due giovani in scooter che avevano rischiato di investirlo.

Il razzismo attraversa il mondo dell’informazione con il rischio di contribuire al rilancio di una criminalizzazione generalizzata e stigmatizzante dei migranti, dei profughi e dei cittadini stranieri di paesi terzi stabilmente residenti in Italia, con un particolare accanimento contro i cittadini di fede musulmana, in coincidenza con i numerosi attentati che hanno colpito purtroppo l’Europa.

Molti i casi ricordati nel rapporto: dalle prime pagine che hanno invitato a “cacciare l’Islam”, al lessico che ha sostituito la parola “clandestini” con quella apparentemente più neutra di “migranti”, alla distratta dimenticanza della morte di Faye Dame nell’Hotel di Rigopiano, poi rigorosamente ricordato come “incensurato”, alla riscoperta delle “percezioni” di insicurezza che prevarrebbero in un non meglio definito “senso comune”, al recupero delle più “tradizionali” stigmatizzazioni: immigrato=criminale=terrorista=untore=stupratore.

Tra le omissioni più eclatanti vi è l’omicidio di Mohamed Habassi, perpetrato a Parma nella notte tra il 9 e il 10 maggio 2016. Tra gli incidenti imprevisti una trasmissione di grande audience in cui i rom sono stati definiti da un ospite in studio la “feccia della società”.

La novità, rispetto al passato, è la delegittimazione operata nei confronti della società civile solidale: da quella che accoglie i richiedenti asilo nelle nostre città alle Ong che prestano operazioni di soccorso in mare sino ad arrivare a coloro che offrono solidarietà vicino alle frontiere.

Alle radici del rigurgito di razzismo che, soprattutto dagli inizi del 2016 è tornato ad attraversare il nostro paese, vi è secondo Lunaria una precisa responsabilità della politica con politiche migratorie e sull’asilo sempre più restrittive. A nuocere è anche la propaganda politica che cavalca la rabbia popolare e lo spettro della crisi economica.

Gli auspici e le speranze sono riposti: nell’approvazione della riforma della legge sulla cittadinanza, attesa da almeno un milione di giovani di origine straniera nati o cresciuti nel nostro paese;  negli accordi con Paesi terzi che non sono in grado di garantire il diritto di asilo e infine nei singoli e nelle organizzazioni sociali che possono praticare dal basso la solidarietà, l’accoglienza e l’inclusione sociale.

Il testo è disponibile on line a questo link: http://www.lunaria.org/wp-content/uploads/2017/10/quarto_libro_bianco_razzismo_web.pdf

 

Patrick Bar/IRIN