La Giornata mondiale contro la Malaria fu istituita dagli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità durante l’Assemblea del 2007 e viene celebrata il 25 Aprile di ogni anno. La giornata è un’occasione per evidenziare la necessità di investire e sostenere gli impegni politici per il controllo e la prevenzione della malattia. Il tema del 2016 è “fermare la malaria per sempre”. Tale scelta riflette la visione di un mondo senza malaria presente anche nel Global technical strategy for malaria 2016-2030. Il testo, adottato nel 2015 dall’Assemblea dell’Organizazione Mondiale della Sanità, è pensato come una guida per i paesi a rischio e presenta le strategie per ridurre la mortalità globale per malaria entro il 2030. Gli obiettivi sono i seguenti:
- ridurre i nuovi casi di malaria almeno del 90%;
- ridurre la mortalità almeno del 90%;
- eliminare la malaria almeno in 35 paesi
- prevenire il ritorno di casi di malaria nei paesi in cui è stata debellata
Secondo il report 2015 dell’OMS, dall’anno 2000 la mortalità è stata ridotta del 60% e 6.2 miloni di vite sono state salvate grazie agli interventi di prevenzione e lotta alla malattia. Tale risultato si è avuto grazie all’uso di strumenti efficaci come insetticidi, test diagnostici e medicinali antimalaria ma milioni di persone non hanno ancora accesso alle cure. Nelle linee-guida pubblicate dall’OMS – Guidelines for the Treatment of Malaria – una raccomandazione particolare è rivolta agli Stati per fornire trattamenti preventivi per ridurre il rischio d’infezione soprattutto ai gruppi più vulnerabili come le donne incinte e i bambini sotto i 5 anni. La strada da percorrere per sconfiggere la malattia non è però ancora terminata: nel mondo ancora 3 miliardi e 200 milioni di persone – quasi metà della popolazione mondiale-sono esposte al rischio di contrarre la malattia e almeno tre quarti dei decessi per malaria interessano bambini sotto i 5 anni. Nel 2015 si stimano circa 214 milioni di nuovi casi di malaria e 438.000 decessi principalmente nell’area sub-sahariana. 97 paesi sono attualmente interessati da casi di trasmssione della malattia e milioni di persone non hanno ancora accesso ai servizi di cui necessitano per prevenire e curare la malattia.