L’arrivo a Roma dei profughi dalla Siria attraverso i corridoi umanitari

Roma, 30 gennaio 2018. Sono arrivati stamattina da Beirut 30 profughi siriani attraverso i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese. I corridoi sono stati avviati nel dicembre 2015 dopo la firma di un accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno.

Frutto di una preziosa sinergia tra società civile e istituzioni, i corridoi coniugano umanità e sicurezza, favorendo l’integrazione e offrendo a chi fugge dalle guerre di arrivare legalmente in Italia. Ad accogliere i profughi al Terminal 2 di Fiumicino, il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo; il Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Luca Maria Negro, il Viceministro degli Esteri, Mario Giro e il Prefetto Angelo Malandrino.

Il progetto dei corridoi, che prevede 1000 ingressi, si indirizza in primis alle donne sole con bambini, alle vittime del traffico di essere umani, agli anziani e alle persone con disabilità o con patologie. I paesi attualmente coinvolti nel progetto sono il Libano (per i profughi siriani) e il Marocco (per profughi siriani ma anche per i paesi dell’Africa sub-sahariana). Il progetto consente di far entrare le persone con un visto regolare per motivi umanitari. Una volta arrivate in Italia viene avviata la procedura per la richiesta di asilo politico.

L’obiettivo principale di questo progetto è quello di prevenire il traffico di esseri umani, di evitare le morti in mare e dimostrare che è possibile utilizzare altri canali di ingresso che non siano le vie dei barconi della morte.

Il protocollo d’intesa per questo progetto è sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Direzione generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie), dal Ministero dell’Interno (Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione), dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese. Questo progetto ecumenico che vede insieme la Chiesa cattolica e le Chiese evangeliche è totalmente autofinanziato dalle associazioni.

Si tratta di un progetto pilota che si avvale degli strumenti legislativi già a disposizione dell’Unione Europea senza toccare il sistema di asilo politico.  Un progetto quindi replicabile in altri Paesi insieme alla società civile ha spiegato Daniela Pompei, responsabile dei servizi ai migranti della Comunità di Sant’Egidio.

Il Viceministro degli Esteri Mario Giro ha accolto i profughi con queste parole “Il modello dei corridoi umanitari è un modello adottivo. Oggi vi chiediamo di adottarci come fratelli e sorelle. Il fatto che siete qui non è casuale, è il risultato di una riflessione appassionata su come rispondere al dramma della guerra”.

Per maggiori informazioni: www.santegidio.org