La celebrazione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza (11 febbraio) ha lo scopo di mettere in risalto il lavoro, spesso sottovalutato, delle donne nella scienza in tutto il mondo. La Giornata rammenta inoltre il ruolo cruciale delle donne nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il tema che guida la ricorrenza del 2021 è “le donne scienziato in prima linea nella lotta contro il Covid-19”.
L’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) riconosce il lavoro delle esperte, nei campi relativi alla risposta alla pandemia di Covid-19, che stanno svolgendo un ruolo chiave sul controllo della diffusione del virus.
L’UNICRI, lavorando in particolare nel raggiungimento dell’Obiettivo 16, continua a sostenere gli sforzi dei 62 Stati Membri che hanno aderito all’Iniziativa dei Centri di eccellenza chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) dell’Unione europea (UE).
L’iniziativa centri di eccellenza CBRN dell’UE è il principale strumento per attenuare i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari provenienti da aree esterne all’UE e mira a rafforzare la capacità dei paesi partner attraverso progetti di potenziamento delle capacità e la creazione di una rete di cooperazione.
La dottoressa Lyubov Lokteva, virologa dell’Istituto scientifico di virologia in Uzbekistan, lavorando giorno e notte a partire dallo scoppio della pandemia, ha affermato che lei e i suoi colleghi hanno dovuto “mostrare tutta la loro forza”. L’iniziativa dei Centri di Eccellenza non solo ha fornito “l’opportunità di portare nuove attrezzature in Uzbekistan, che hanno aiutato i laboratori a operare continuamente durante la pandemia”, ma anche facilitato la condivisione internazionale delle conoscenze.
Le dottoresse Germaine Watsa Foka e Hanane Elkarima lavorano nel campo della scienza in Africa e hanno preso parte a una formazione, promossa dall’UE e dall’UNICRI, per garantire sepolture sicure e dignitose, volta a fermare la diffusione del COVID-19. Grazie alla formazione, la dottoressa Watsa Foka è diventata un punto di contatto primario per il programma nazionale di formazione del paese. Secondo la dottoressa Foka, “la crisi è servita a mettere in evidenza l’importante ruolo svolto dalle donne nella risposta”. Anche la dottoressa Hanane Elkarima sottolinea l’importanza delle donne nella lotta alla pandemia, affermando che “le mie colleghe sono attualmente presenti a tutti i livelli, da quello operativo a quello organizzativo”. La dottoressa ha dichiarato altresì che “la formazione le ha permesso di “espandere [il suo] campo di conoscenza” e ha aggiunto che “pari opportunità, motivazione e riconoscimento sono le parole chiave per andare avanti”.
La pandemia ha dimostrato chiaramente il ruolo fondamentale delle donne nella scienza in diverse fasi della lotta contro la pandemia. Infatti, la dottoressa Ramatoulaye Diop Marico, Capo Dipartimento presso il Ministero dell’Ambiente Senegalese, ha dichiarato che “la pandemia non ha ampliato il divario di genere esistente, al contrario, in Senegal, ha aumentato le opportunità per le donne”. In tal senso, la dottoressa Ana Kasradze, Capo della Divisione di Preparazione e Risposta alle Emergenze di Salute Pubblica presso il Centro Nazionale per il controllo delle malattie e la salute pubblica della Georgia, dove le donne rappresentano il 70% del team, ha affermato di non vedere l’ora che “tutte le donne, indipendentemente dalla loro etnia, razza, religione o status sociale, abbiano pari opportunità nella scienza”.
In conclusione, Irakli Beridze, capo del Centro per l’intelligenza artificiale e la robotica dell’UNICRI all’Aia, ha sostenuto che “l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne sono essenziali, soprattutto per superare insieme questa pandemia, per recuperare più velocemente e per costruire un futuro migliore per tutti. (…) Credo anche che sia possibile affrontare alcune delle sfide che ostacolano il progresso sull’uguaglianza di genere e i diritti delle donne in generale – e trovare modi più rigorosi per mettere la leadership e i contributi delle donne al centro della resilienza e della ripresa”.
UNICRI, attraverso i programmi, continuerà sempre a sostenere il contributo delle donne nella scienza, per creare società più sicure, più giuste e più eque.
Foto: unesco.org