Ogni 4 giugno, dal 1982, si celebra la Giornata Internazionale dei Bambini Innocenti Vittime di Aggressioni.
In seguito al rivoluzionario rapporto di Graça Machel, che ha richiamato l’attenzione globale sull’impatto devastante dei conflitti armati sui bambini, nel 1997 l’Assemblea generale ha adottato la Risoluzione 51/77 sui diritti dei bambini. È stata una pietra miliare negli sforzi per migliorare la protezione dei bambini in situazioni di conflitto. Questo segnò l’inizio di un nuovo consenso tra gli Stati membri, sulla necessità di un’attenzione dedicata, di un patrocinio e di uno sforzo coordinato, da parte della comunità internazionale, per affrontare le vulnerabilità e le violazioni subite dai bambini in situazioni di conflitto.
La Risoluzione 51/77 si è basata sugli sforzi esistenti dell’Assemblea Generale per proteggere i diritti dei bambini, anche attraverso la UN Convention on the Rights of the Child e le risoluzioni annuali sui diritti dell’infanzia. E ha stabilito il mandato dello Special Representative of the Secretary-General for Children and Armed Conflict.
Il 19 agosto 1982, durante una sessione speciale dedicata alla questione palestinese, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si dichiarò “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di violenza perpetrati da Israele”. In quella occasione l’Assemblea Generale, con la Risoluzione ES-7/8, istituì la Giornata Internazionale dei Bambini Innocenti Vittime di Aggressioni, da celebrarsi il 4 giugno di ogni anno per affermare l’impegno delle Nazioni Unite nella protezione dei diritti dei bambini. L’obiettivo della giornata è quello sensibilizzare e prendere atto del dolore che affligge i bambini che in tutto il mondo sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi.
La violenza contro i bambini è spesso un fenomeno invisibile, non ascoltato e non denunciato, che può assumere molte forme. La violenza non infligge solamente ferite fisiche ma lascia cicatrici psichiche sui bambini. Colpisce la loro salute mentale e compromette la capacità di apprendere e socializzare, minando così il corretto sviluppo.
La UN Convention on the Rights of the Child, venne adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. La Convenzione definiva per la prima volta i diritti fondamentali che devono essere garantiti a tutti bambini del mondo. Essa stabiliva un meccanismo di controllo che prevedeva la pubblicazione da parte degli stati aderenti, di un rapporto periodico da presentare a un Comitato indipendente sull’adozione e il rispetto dei diritti dei bambini nel territorio di competenza. La Convenzione è stata ratificata da 196 Stati, diventando così il trattato sui diritti umani con il più alto numero di Stati firmatari.
Negli ultimi anni, il numero di violazioni perpetrate contro i bambini è aumentato in molte zone di conflitto. Bisogna fare di più per proteggere i 250 milioni di bambini che vivono in paesi e zone colpite da conflitti. Bisogna fare di più per proteggere i bambini dagli obiettivi degli estremisti violenti, per promuovere il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani e per garantire la responsabilità delle violazioni dei diritti dei bambini.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile ci fornisce il piano universale per assicurare un futuro migliore ai bambini. La nuova agenda include per la prima volta un obiettivo specifico (SDG 16.2) per porre fine a tutte le forme di violenza contro i bambini, e porre fine all’abuso, all’abbandono e allo sfruttamento dei bambini è integrato in diversi altri obiettivi legati alla violenza.
Lo scorso maggio, Virginia Gamba, Special Representative of the Secretary-General for Children and Armed Conflict, ha espresso la sua profonda preoccupazione per la recente spirale di violenza in Israele e nei territori Palestinesi occupati, in cui sono stati uccisi e feriti dei civili, compreso un numero significativo di bambini.
Invita tutte le parti a garantire che i bambini e le bambine siano protetti dagli effetti della violenza e ad esercitare la massima moderazione per prevenire un’ulteriore escalation della violenza. I bambini sono sempre i membri più vulnerabili della società e le prime vittime della violenza in tempi di conflitto. “Sono gravemente preoccupata per le conseguenze gravi e a lungo termine della violenza sul benessere fisico e mentale dei bambini e mi appello a tutte le parti affinché agiscano immediatamente per proteggere i bambini”, ha dichiarato.
Mentre una risoluzione pacifica della situazione attuale deve essere prioritaria, ricorda a tutte le parti i loro obblighi e responsabilità secondo il diritto internazionale, compresi i principi di distinzione, precauzione e proporzionalità nell’uso della forza. “È tempo di mettere in atto misure concrete per proteggere meglio i bambini, le scuole e gli ospedali dagli effetti della violenza”, ha concluso.
In risposta all’aumento delle gravi violazioni commesse contro i bambini negli ultimi anni, la Special Representative of the Secretary-General for Children and Armed Conflict ha lanciato l’iniziativa “ACT to Protect Children Affected by Conflict”, una campagna globale per generare maggiore consapevolezza e azione per proteggere i bambini colpiti dalla guerra.
“Con un numero sempre maggiore di bambini che subiscono orribili abusi nelle zone di guerra in tutto il mondo, abbiamo un disperato bisogno di rinvigorire i nostri sforzi per aumentare la consapevolezza sul nucleo del mandato che rappresento – le sei grandi violazioni, e di raddoppiare la nostra difesa comune per garantire l’azione delle parti in conflitto per dare ai bambini la protezione che meritano”, ha dichiarato Virginia Gamba.
Nei prossimi tre anni, la campagna cercherà di rafforzare la collaborazione tra le Nazioni Unite, la società civile e la comunità internazionale per sostenere azioni volte a porre fine e prevenire le gravi violazioni commesse contro i bambini in tempo di conflitto.
Per supportare questa iniziativa, è importante seguire alcune linee guida:
- Rimanere informati e condividere notizie su ciò che sta accadendo ai bambini che crescono in paesi colpiti da conflitti;
- Ricordare alle parti in guerra che il mondo ha da tempo concordato che tutti i bambini devono essere protetti;
- Sostenere le organizzazioni che forniscono servizi per i bambini vittime di gravi violazioni;
- Promuovere una cultura di pace e sostenere iniziative che aiutino a creare comunità più sicure per i bambini;
- Incoraggiare la comunità internazionale a dare attenzione e risorse per la protezione dei bambini.
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