Conclusa alla Rumundu Academy la settimana di studio sugli strumenti dell’innovazione sociale per ridurre i conflitti armati nel mondo. Venerdì 8 marzo ad Alghero la presentazione dei progetti.
Mediazione dei conflitti in Africa, diritti umani e cittadinanza attiva dai Balcani al Medio Oriente, il rilancio economico dei paesi interessati dai flussi emigratori. Sono alcuni dei temi sviluppati in questi giorni alla Rumundu Academy di Alghero da dieci giovani della World House di Rondine in Toscana. La scuola di innovazione sociale fondata da Stefano Cucca ha ospitato per una settimana questo speciale gruppo di studenti provenienti da nazioni interessate da conflitti o crisi umanitarie: la World House li prepara a essere leader di pace una volta rientrati nei loro Paesi. Il percorso formativo – che prevede due anni di convivenza, confronto e alta formazione – ha fatto tappa in Sardegna per un approfondimento a base di lezioni, laboratori esperienziali e attività interattive per sviluppare competenze e professionalità sul fronte dell’innovazione. Obiettivo finale, la creazione di progetti di sviluppo “ad alto impatto di pace” e basso impatto ambientale, in collaborazione con Rumundu e con il network internazionale degli oltre duecento giovani già formati nei venti anni di attività di Rondine. I dieci progetti saranno presentati venerdì 8 marzo alle 15 nella Sala Mosaico in via Carlo Alberto 75 ad Alghero.
Il percorso rientra nel progetto “MediterranEU Giovani che cambiano l’Europa” promosso dall’Associazione Rumundu in collaborazione con il Comune di Alghero e Rondine Cittadella della Pace, grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale che in tre anni si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e la creazione di lavoro integrando talenti provenienti da tutto il mondo, tecnologie, know-how e capitale all’interno di una rete che favorisce la crescita di nuova impresa. Un vero e proprio percorso di pre-incubazione di terza generazione, caratterizzato dalla specializzazione in attività di supporto alla cooperazione nell’ambito di cluster e network e nell’acquisizione di uno stile di gestione imprenditoriale sostenibile in linea con le sfide del nuovo millennio.
Tante le progettualità che stanno prendendo forma tra gli studenti di Rondine e che si configurano come delle eccellenze in questo senso, posizionandosi in maniera crossmediale dai temi della cultura e della formazione, ai diritti umani e l’intercultura, fino alla sostenibilità ambientale ma con un unico filo conduttore: la relazione umana e il dialogo che trasforma i conflitti in maniera creativa facendo nascere opportunità di sviluppo per la collettività.
Tra loro giovani che stanno sviluppando progetti per la mediazione del conflitto in Africa, nei paesi che negli ultimi anni sono stati al centro di aspri conflitti armati. Progettualità ad alto impatto per lo sviluppo economico di terre che hanno un ruolo centrale anche nei dei flussi migratori. Dai Balcani, al Medio Oriente fino al Caucaso grande spazio ai progetti dedicati ai diritti umani e alla cittadinanza attiva ma anche all’educazione e alla formazione delle nuove generazioni perché possano crescere con una nuova cultura libera dai pregiudizi e dalla paura del nemico per uno sviluppo integrale della società. Inoltre grande attenzione ai temi ambientali e alle nuove frontiere delle colture agricole che guardano alla sostenibilità e all’innovazione per produzioni che si caricano di valore nel rispetto della persona oltre che della natura, capaci di veicolare un forte messaggio di umanità.
Elena Girolimoni / Press Office
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