Il 20 Aprile 2016 la Corte Internazionale di Giustizia – il maggior organo giudiziario delle Nazioni Unite – ha compiuto 70 anni. Fin ora, la Corte si è occupata di diverse questioni come il saccheggio delle risorse naturali in Africa, le dispute sui confini in Sud America e la caccia alle balene nel Pacifico.
Il sig. Philippe Couvreur – da 15 anni Cancelliere della Corte – è stato intervistato dalla Radio delle Nazioni Unite sull’evoluzione dei compiti dell’organo ed ha evidenziato come negli anni, gli aspetti di cui si è interessata la Corte abbiano subito una modifica: se nei suoi primi anni di vita la Corte si è occupata prevalentemente delle dispute territoriali, nel tempo, ha iniziato ad occuparsi maggiormente di dispute politiche.
“Originariamente la Corte si è occupata di dispute marittime o territoriali- ovvero di importanti questioni mirate a prevenire i conflitti- mentre a partire dagli anni Ottanta è stata chiamata a risolvere dispute politiche, ovvero casi relativi all’uso della forza tra gli Stati. Le attività della Corte si sono dunque adattate all’evoluzione delle relazioni internazionali” ha affermato il sig. Philippe Couvreur durante l’intervista.
La Corte Internazionale di Giustizia – erede della Corte Permamente di Giustizia Internazionale – è stata istituita dopo la II Guerra Mondiale nell’Aprile 1946. Ha sede all’Aja ed è composta da quindici giudici eletti per nove anni dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dal Consiglio di Sicurezza. Inoltre, la Corte è l’unico tra i maggiori organi dell’ONU a non avere sede a New York. Nel maggio 1947 il Corfu Channel fu il primo caso sottoposto alla Corte e riguardava un contenzioso tra l’Albania e la Gran Bretagna relativo alla responsabilità statale per danni marittimi.
Il sig. Couvreur ha iniziato la sua carriera alla Corte nel 1982 e sta attualmente servendo il suo terzo mandato, ognuno con una durata di sette anni, essendo stato eletto per la prima volta nel 2000. Come Cancelliere della Corte, conserva la lista di tutti i casi ed è responsabile della registrazione dei documenti. Tra i suoi vari compiti, il sig. Couvreur custodisce anche i verbali dei casi.
Quando gli è stato chiesto quali sono secondo lui gli ostacoli che potrebbero impedire l’affermazione della giustizia, ha risposto che attraverso il suo mandato, la Corte è chiamata a gestire le dispute legali presentate degli Stati. “È molto importante capire che la Corte non può intervenire direttamente nelle dispute tra gli Stati senza essere interpellata dagli Stati stessi. L’attività della Corte è fortemente dipendemente dall’uso che gli Stati e le Organizzazioni Internazionali vogliono farne”.
In base alle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, la Corte Internazionale di Giustizia ha il compito di risolvere le controversie legali tra gli Stati solo su richiesta degli stessi, ha inoltre una funzione consultiva, ovvero può esprimere un parere su questioni legali su richiesta delle Nazioni Unite e delle Agenzie specializzate autorizzate a ricorrere alla Corte.
Il sig. Couvreur ha affermato che gli Stati hanno dunque il diritto di decidere come risolvere le proprie controversie.“La Corte è ciò che gli Stati ne vogliono fare […] solo se scelgono la Corte, questa può agire” ha affermato, aggiungendo che, ad ogni modo, questo non rende la Corte meno efficace.
“Dire che la Corte non ha riscosso successo, non è certamente corretto, perchè quando viene interpellata, risolve le dispute in modo efficiente. Ci sono state difficoltà di ordine minore ma alla fine “quasi tutti i casi dalla Corte sono stati gestititi immediatamente” ha detto il sig. Couvreur. Ha anche fatto presente che la Corte non ha casi arretrati. Difatti, la presenza permanente della Corte e l’ampia giurisprudenza ha reso gli Stati fortemente fiduciosi nell’organo giudiziario. Il Cancelliere ha evidenziato, inoltre, che il budget della Corte è minore dell’1% del budget delle Nazioni Unite.